sabato 29 dicembre 2012

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Le elezioni politiche del 2008 avevano dato al centrodestra una schiacciante maggioranza in Parlamento e a Palazzo Chigi c’era l’uomo che don Gianni Baget Bozzo, don Luigi Giussani e don Luigi Verzé assicuravano fosse stato mandato dalla Provvidenza. Benedetto XVI diceva: «Avvertiamo con particolare gioia i segnali di un clima nuovo», e Silvio Berlusconi ricambiava: «L’attività del Governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa». L’idillio era perfetto, destinato a durare a lungo. Fare la lista delle reciproche cortesie prenderebbe due pagine, ma da subito si intuì che ci sarebbe stato un leggero sbilanciamento nell’essersi utili a vicenda avrebbe avuto. Al primo incontro ufficiale, infatti, il Presidente del Consiglio porta in dono finanziamenti alle scuole cattoliche, difesa dei valori non negoziabili e una croce da pettorale in oro tempestata di diamanti e topazi, mentre Sua Santità ricambia con penna commemorativa dei 500 anni della Basilica di San Pietro e una profezia di quelle da scolpire nel granito: sente – dice – che sta per aprirsi «una nuova stagione di crescita economica ma anche civile e morale». 
Non ridete, per piacere. Anche un sorriso amaro, trattenetelo. Daltronde il resto lo sapete, è storia che si ripete sempre uguale: quando  l’uomo della Provvidenza non serve più, si butta via e ne arriva un altro. 
 


4 commenti:

  1. Della serie: hanno la faccia uguale al culo.

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  2. é vero, non si fanno incantare con stentoree e suadenti propagande, molto piú pragmaticamente sono interessati ai soldi

    p.s. ho fatto veramente fatica a non ridere...

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  3. Non ridete, per piacere.

    Lei chiede dei sacrifici al limite dell'umano...

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    1. Come si fa a non ridere.....l'ho riletto due volte e ho riso forte due volte. Grazie Castaldi e buon anno.
      PS la deluderò, io però sto con Monti!

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