giovedì 23 febbraio 2017

[...]

Direi che al San Camillo le cose siano state fatte proprio bene, perché il bando di concorso era per due unità di personale specificamente richieste per il servizio di interruzione volontaria di gravidanza, non per quello di Ostetricia e Ginecologia, quindi il diritto di obiezione di coscienza non è stato toccato: ogni obiettore aveva piena libertà di non partecipare al concorso, dopo aver preso atto che i suoi termini confliggevano con i propri principi. Certo, si alza il polverone, infuriano le polemiche, ma, dopo limmancabile e tormentato percorso ad ostacoli nelle aule dei tribunali, la cosa passerà. Anche stavolta, come con la legge 40, Beatroce Lorenzin avrà di che logorarsi i nervi. 

5 commenti:

  1. A me pare discriminatorio. Il modello, come al solito, dovrebbe essere Palermo, dove il concorso per autisti degli autobus è vinto regolarmente da persone prive della patente di guida.

    RispondiElimina
  2. Beatroce probabilmente non è voluto ma è buffo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E'voluto. e forse è meno buffo di quel che sembra.

      Elimina
  3. non so se passerebbe visto che non esiste a livello normativo la figura dell'obiettore di coscienza com'era per il servizio militare, c'è un vuoto legislativo (e che forse verrà colmato in Cassazione).

    RispondiElimina
  4. ...oppure si potrebbero importare medici non obiettori dall'estero. Si potrebbe indire un concorso aperto a tutti i cittadini europei che preveda, strumentalmente, una prova molto severa di inglese.

    RispondiElimina