martedì 26 gennaio 2016

Fatte le debite proporzioni



Quali differenze ci siano tra l’Iran e la Città del Vaticano, lo so di mio, non c’è bisogno che me le rammentiate, fatto sta che in entrambi i casi siamo dinanzi a quella che tecnicamente è una teocrazia. Sì, la forma di governo non è affatto simile, ma è perché l’Iran è una repubblica presidenziale e la Città del Vaticano è una monarchia assoluta, ma in fondo, via, in entrambi i casi il potere politico sta in mano ad una autorità religiosa. Anche qui con qualche differenza? Senza dubbio. In Iran, infatti, almeno formalmente, il legislativo e l’esecutivo spettano ad organi eletti dal popolo, anche se poi è la Guida Suprema, oggi rappresentata dall’ayatollah Khamenei, ad avere su di essi il pieno controllo; nella Città del Vaticano, invece, fanculo all’ipocrisia, al Papa è data «potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente».
Non mi sfuggono neppure altre due o tre differenze, che pure sono di grande importanza. In primo luogo, l’Iran è una teocrazia dal 1979, anno in cui la rivoluzione islamica portò al potere incontrastato dell’autorità religiosa, allora rappresentata dall’ayatollah Khomeini, sulla vita di oltre 77.000.000 di abitanti, mentre il processo che ha portato all’unità d’Italia ha tolto allo Stato Pontificio un bel po’ di territorio, relegandone la sovranità in meno di mezzo chilometro quadrato, abitato da meno di 1.000 anime (ammesso e non concesso che ogni cittadino della Città del Vaticano ne possegga una). Del tutto comprensibile, dunque, e questo è solo un esempio, che le forze armate iraniane contino 945.000 unità, mentre il papa ha solo 110 guardie svizzere.
In secondo, in terzo e in quarto luogo, non mi sfugge neppure quanto consegue dalla disparità di quello che potremmo definire – lato sensu – il potere temporale in capo all’una e all’altra autorità religiosa, che è enorme in Iran, dove la Guida Suprema se lo tiene bello stretto, cosa di cui il Papa non si è dimostrato capace, facendo, seppure a gran fatica, di necessità virtù l’esserselo fatto strappare. Quando (e se) questo accadrà anche in Iran, probabilmente avremo una replica di quanto è accaduto in Italia, quasi certamente rispettando la sequenza: raffiche di scomuniche, non expedit, poi expedit, e via con un cordiale concordato.
In sintesi, potremmo dire che lIran è una teocrazia in ottima salute, e perciò ganza e spaccona, mentre quella del Papa è una teocrazia un po sfigata, che un tempo non era poi da meno nello sbarazzarsi di pervertiti e apostati, nemici esterni e oppositori interni, ma di quel passato conserva ormai solo una struggente e inconfessabile nostalgia, pudicamente trattenuta in un assai ben compresso «vorrei ma non posso».
È per questo che, fatte le debite proporzioni, se si bacia la mano al Papa, si può tranquillamente stringerla a Rouhani. 

8 commenti:

  1. Tutti a scandalizzarsi per le statue coperte (e ci sta), salvo poi dimenticarsi che Darkside Witches non sarà proiettato in Italia a causa dei contenuti 'anticlericali'.
    Ora, sopravviverò anche senza perchè è sicuramente un gran film di merda, roba che Joe D'Amato in confronto è Kurosawa, però è curioso che un film in italiano venga distribuito all'estero e non qui.
    http://horrornews.net/98392/film-review-darkside-witches-2015/

    RispondiElimina
  2. A me pare il papa venga eletto, diversamente dal re

    RispondiElimina
  3. fatte le dovute proporzioni, l' Iran ha un soldato ogni 77 abitanti, mentre il Vaticano ha un soldato ogni 9 abitanti. Curioso, no?

    RispondiElimina
  4. L’Homo Musulmanus di sesso maschile è decisamente una specie di essere umano a parte,perennemente arrazzato, incapace di contenere i propri istinti animaleschi, che lo porterebbero, in assenza di coperture, burqa e veli, a violentare tutte le donne che vede (lo si è visto a Colonia) e financo a tentare di violentare le statue. Forse è opportuno che una tale specie di essere umano se ne stia a casa propria, visto che non è in grado di contenersi come la maggior parte dei maschi occidentali

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E'sicuro, signor Ventura, che questo sia il luogo più adatto per scrivere questo genere di riflessioni?

      Elimina
  5. Trovo peraltro significativo che l'uno abbia chiesto all'altro di pregare per lui. Se non ci si aiuta tra teocrati, dove si va? Credo il Rohani ricordi perfettamente che senza il Khomeini lui stesso non avrebbe senso (ci sono foto scattate nel 1979 nelle quali compare subito dietro all'ayatollah).
    Sempre utile passar di qua, stia bene.
    Ghino La Ganga

    RispondiElimina
  6. Rouhani dopo avergli stretto la mano torna a casa sua, con la speranza che la sua visita ci faccia guadagnare qualche cosa, il papa anche se gli baci la mano ce lo abbiamo perennemente in casa e ci fa pagare per tenercelo.

    RispondiElimina