venerdì 12 febbraio 2016

Giornata dell’Eufemismo

Il vescovo non riveste la qualifica di pubblico ufficiale, né di incaricato di pubblico servizio, dunque non ha l’obbligo giuridico di denunciare all’autorità giudiziaria le notizie che abbia ricevuto in merito allabuso sessuale di bambini da parte di sacerdoti. Così spiegava, il cardinale Angelo Bagnasco, il 29 marzo 2014, a commento delle linee guida licenziate il giorno prima dalla Santa Sede nel tentativo di arginare lendemico fenomeno della pedofilia del clero cattolico: una spruzzatina di lavanda su una fogna ormai a cielo aperto.
Come passa in fretta, il tempo. Da quando non era neppure un pubblico ufficiale, oggi Sua Eminenza detta regole alla Presidenza del Senato: gli sta a cuore lo sviluppo emotivo del bambino, vuole il voto segreto sulla stepchild adoption. Gli si dovrebbe urlare in faccia che è una merda duomo, ma la sua sortita cade nella Giornata dellEufemismo, e allora, via, accontentiamoci di sussurrargli: «Eminenza, guardi che questa è gamba tesa». 

2 commenti:

  1. io credevo che molestare i bambini da parte dei sacerdoti fosse un precetto previsto nel catechismo, se non mi sbaglio e non mi sembra il caso, cosa ci sarebbe di strano nel non denunciare i sacerdoti?

    RispondiElimina
  2. La stessa cosa accade nelle squadre di calcio per pulcini, ma nessuno fiata, si sa mai che scappi il campioncino e allora tutto ok.......fermo restando che fatto da un prete è ancora più infame.

    RispondiElimina