Fate
finta di dover riprodurre un quadro di Caravaggio, un quadro che
Caravaggio potrebbe aver dipinto, ma di cui si è persa ogni traccia,
o che non ha mai dipinto, ma di cui abbiate dalla specifica di una
commessa qualche indicazione riguardo ai soggetti che in esso avrebbero dovuto figurare e alla disposizione che il gruppo avrebbe dovuto assumere nel dipinto: come procedereste?
Se avete appena un minimo di serietà,
probabilmente comincereste col campionare i volti dei personaggi
raffigurati nei quadri che sono con certezza attribuiti al
Caravaggio. Con un programmino in grado di ridarveli in 3D,
probabilmente provvedereste a sceglierne le pose e le espressioni che
possano esservi utili a riprodurli nella scena che dovete costruire.
Se volete ottenere un risultato brillante, probabilmente toglierete o
aggiungerete qualche barba, in modo da ricreare personaggi
apparentemente nuovi, o addirittura costruire degli ibridi (per
esempio, fronte e occhi dal Bacchino
malato,
naso e bocca dal Ragazzo
con cesta di frutta,
ecc.). Costruiti o, per meglio dire, ricostruiti a questo modo i
volti dei personaggi che poi riporterete sul dipinto, probabilmente
procedereste a fare altrettanto coi vestiti, facendo in modo che i
panneggi siano congrui alle posture, che quasi certamente saranno a
forte impronta drammatica, con vividi effetti di torsione o
sospensione. Probabilmente, poi, passereste a rifinire l’assieme,
ovviamente dando massima attenzione alla luce: ruotereste di qualche
grado quella testa, inclinereste un po’
a destra quel busto...
Ora immaginate che all’uzzolo
di mettervi a caraveggiare sia disponibile pure un certo budget. Niente di
spropositato, sia chiaro, diciamo un 10-20.000 euro, giusto il
necessario per la supervisione da parte di uno storico dell’arte
e di un grafico. Bene, procedendo a questo modo, pensate di poter
sperare in un risultato decente? Mi spiego meglio. Non dico che il
vostro Caravaggio debba far piangere di commozione Vittorio Sgarbi, e
nemmeno che non debba sollevare perplessità in chi abbia una pur
superficiale conoscenza dell’opera
del Caravaggio, ma, ancorché vogliate proporlo come mero
divertissement intellettuale, per poi annunciare che il tal giorno,
in tal luogo, «grazie
alle moderne tecnologie»
presenterete
al pubblico un inedito del Caravaggio «o
almeno come avrebbe dovuto essere il dipinto»,
quanto si è fin qui detto non sarebbe il minimo? E dunque cosa c’era
da aspettarsi dall’annuncio
dato dal Museo del Banco di Napoli di cui vi ho parlato pochi giorni
fa? E in realtà che cosa è stato presentato al pubblico?
È presto
detto: un giovinotto dallo scilinguagnolo giulivo a far da cicerone nelle stanze dell’archivio
del museo; due scale appoggiate a una scaffalata; tre tizie
biancovestite con un paio d’ali a tracolla lì sopra appollaiate in
posa instabile; una qualcerta addobbata presuntivamente a Madonna a
qualche piolo più in basso; e, sotto, quattro sacripanti coperti di
pezze che un anticipo di simpatia sollecitava a credere secentesche. Una patetica pantomima da far rivalutare il presepe
vivente di Roccaravindola come performance
teatrale di altissimo livello. Questa sarebbe la Pala
Radolovich,
a detta di chi ha organizzato – sonora pernacchia – l’evento.
Non c’ero, ho preso orrore della cosa da un video di Mattino
Tv. E ogni altro commento è superfluo.
La Fondazione Banco di Napoli spande denari per queste pagliacciate, il giornale locale fa da grancassa e avanti di questo passo. E tutto ciò per un dipinto che con ogni probabilità non è mai stato realizzato. E come se non bastasse ecco altre decine di scarafaggi:
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/cultura/16_ottobre_28/scoperta-trovati-69-nuovi-caravaggio-c2419938-9d04-11e6-bc69-95c00ca68f96.shtml
Lungi da me l'idea di farmi pubblicità, ma almeno di rivendicare parte del compenso per aver avuto un'idea simile anni fa:
RispondiEliminahttps://anskijeghino.wordpress.com/?s=in+bella+mostra
Eh.
Stia bene, utilissimo passar di qua.
Ghino La Ganga
Hahahahahahahahahahahahahahahahahaha...
RispondiElimina6iorgio