La
riservatezza mi obbliga a non poter rivelare luogo, data e
circostanza dell’incontro che ho
avuto con Matteo Renzi, ma non posso trattenermi dal confessare la
piacevolissima impressione che ne ho tratto, mutando radicalmente
l’opinione che avevo sul suo
conto. In due ore abbiamo spaziato in lungo e in largo, dai cieli
della teoria al basso cazzeggio, e al selfie col quale abbiamo chiuso
la nostra chiacchierata, con la reciproca promessa di rivederci,
tutto quello che avevo sempre pensato di lui era già interamente
rottamato, senza riserva.
Matteo Renzi è un simpaticone, con tratti del carattere che ho dovuto sorprendermi a trovare
straordinariamente amabili, e poi è incredibilmente colto, e, per
quanto possa sembrare poco rilevante, è assai più carino di come
appare in tv. Contrariamente a quanto appare – in parte, per la
superficialità con la quale lo si osserva e, in parte, per la posa
che fa scudo alla sua timidezza – Matteo Renzi ha modi fini e
delicati, e poi è dotato di grandissima sensibilità, di un garbo
che ha l’inconfondibile cifra
del vero signore, di una nobiltà d’animo
che non ha nulla di costruito. Insomma, è tutto il contrario di come mi era
apparso fino a un minuto prima di poterci parlare.
Dopo tutto quello
che ho scritto su di lui dal 2010 ad oggi, capirete che ho il dovere
di fare ammenda e di rimangiarmi pubblicamente i severi giudizi che
ho espresso sull’uomo e sul
politico. Solo ora mi avvedo di quanto fossero ingiusti, talvolta
perfino odiosi: Matteo Renzi è persona seria e onesta, e, credetemi, ha un
altissimo profilo morale, un notevole retroterra culturale, gusti
insospettabilmente raffinati, e
aggiungerei che ha pure un notevole sex appeal (e sia chiaro che lo
dico da eterosessuale incallito).
Con ciò penso di aver fatto
adeguatamente sgombro il campo da ogni sospetto che il mio giudizio
sulla riforma costituzionale sulla quale saremo chiamati a esprimere
un parere il 4 dicembre possa essere segnato da un malevolo
pregiudizio su chi l’ha voluta
così com’è, perché purtroppo continuo a pensare che sia una riforma
di merda, e per le ragioni che ho già ampiamente espresso. Di qui, lo sconcerto: non so darmi spiegazione del come
un tale schifo possa esser stato partorito da chi ho scoperto unire a
una genuina fede democratica, a uno sconfinato amore per l’Italia,
a vaste e profonde conoscenze in ogni campo del sapere, a una
formidabile capacità argomentativa, il profilo del vero galantuomo.
Sconcerto che mi auguro possa corroborare la mia già tanto celebrata qualità di analisi, da qualche tempo in crisi, dando una svecchiata al mio stile.
E fino al 5 dicembre, davvero, non ne parliamo più.
(Broono sono io, è il mio account disqus)
RispondiEliminaPer rendere onore al ravvedimento offrendo in cambio un ravvedimento altrettanto sincero, non posso esimermi dall'ammettere che è stato ingeneroso e oltremodo affrettato da parte mia chiudere le mie impressioni in un sintetico quanto impreciso "Travaglio ancora più invasato e autocompiaciuto".
Mi fossi concesso qualche minuto in più prima di cedere alla tentazione del giudizio, infatti, avrei certamente focalizzato meglio il riferimento più esaustivo che questo scritto mi ha in innegabile maniera fatto apparire in tutta la sua chiarezza: non è Travaglio, è Scanzi.
Che, forse per quella che a questo punto appare simbiosi astrale, condivide con lei non solo la vera e profonda stima per il Presidente del Consiglio, ma soprattutto la scelta del medesimo giorno in cui annunciare l'ultimo commento sulla riforma da qui al 5, intervallo che sarà occupato da un ugualmente promesso silenzio sul tema e che viene inaugurato da un testo che dopo una descrizione delle qualità del personaggio, solennemente chiosa "e con questo basta parlare della riforma".
Ci dobbiamo aspettare un suo prossimo passaggio dalla Gruber, quindi?
Un po' di Visverbi in effetti in sottofondo si intravede, quindi vedi mai.
Saluti da un ammiratore che nel comporre quel giudizio non ha mancato di inserire in ogni spazio tra una riga e l'altra la stima che ha per lei e, nella parte da lei omessa, non solo tra una riga e l'altra ma anche in quelle palesi.
Sorrida Dottore Malvino, la si ama e la si odia.
Tipo Renzi, tipo Scanzi.
Stai sereno Luigi e non ne parliamo più.
RispondiEliminaal "selfie" è arrivata la prima risatina
RispondiEliminaNon ci credo nemmeno se mi paghi!
RispondiEliminaRiesco a vedere il ghigno ironico mentre scrivevi tutto 'sto pippone.
RispondiEliminaRido da venti minuti.
RispondiEliminaNon mi capitava da tempo.
Stia bene, sempre utile passar di qua.
Ghino La Ganga
La verità è solo che sei malmostoso.
RispondiEliminaGentile dottor Castaldi,
RispondiEliminanon ho che una piccola frazione della sua cultura (e sono serissimo), ma a naso direi che l'ironia e la parodia si possono tirare in lungo per intere opere, mentre per il sarcasmo o l'antifrasi già i 14 endecasillabi di un sonetto rischiano di esser troppi.
Cordialità
Non ho capito perché si fa fatica a credere quello che ho scritto. Devo postare il selfie?
EliminaSi, Malvino, noi lettori affezionati a questo punto il selfie lo chiediamo a gran voce!
EliminaMi sembra che il "motivo del contendere" siano le" venute meno "capacità di analisi del titolare del Blog.
RispondiEliminaBisogna però sinceramente ammettere che in questo momento particolare "storico" di crisi generale , non è che sul "mercato" dei commentatori si intravvedano dei particolari" geni", forse ci sono ,ma devo dire che sono ben nascosti.
E quindi,... e quindi ,viene naturale soffermarsi sui singoli. Mestiere che si addice di più alla satira che non all'analisi.
Anche questo gioco può però alla lunga "durare poco" come ogni bel gioco. In realtà è che non vedo margini, oggi, per affrontare nel "campo di gioco" vecchio e spelacchiato in cui ci si costringe a giocare ,la possibilità di fare del bel gioco.
Costa troppa fatica ,infatti, ammettere che è giunto il momento "forse" di cambiare radicalmente il terreno di gioco, prima che i "fatti" ci costringano sempre di più di giocare in un campetto a cinque, che in fondo, a ben vedere ,risulta essere una parodia del gioco del calcio vero.
Roba da cavigliere ,pancere, scapoli ed ammogliati, ed triste vedere che molti giovani vi si appassionano, in totale assenza di spazi più ampi.
caino
Troppe virgolette.
EliminaNon è che il signore Bruno qui sopra brilli .
RispondiEliminaCosa le fa pensare che il "qui sopra" sia Bruno, a meno che ci si riferisca al" più sopra" ,in questo caso ,come non detto !
RispondiEliminacaino
E' invece chiaro che Malvino condivide sostanzialmente i provvedimenti adottati da Renzi e nasconde questa vicinanza politica con una continua (e a tratti volgare) polemica di tipo personale. Malvino (come tutti i liberali) sta sempre coi soldi e col potere tranne dissimulare questa vicinanza genetica sotto una caterva di questioni stilistiche ( giustificate, per carità...).
RispondiEliminaE io che pensavo fossi tonto!
EliminaA proposito di questioni stilistiche: ma perché leggo commenti, anche assennati, che risultano illeggibili per colpa di una punteggiatura e spaziatura cubiste?
RispondiEliminaDiciamo che il sig. Bruno è uno di quelli che, di primo acchito, pare un renziano cialtrone. Poi, leggendo attentamente ciò che scrive, si scopre essere semplicemente un cialtrone renziano.
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