Paolo Mieli (Ottoemezzo,
23.11.2016) ritiene sia assurdo credere che Vincenzo De Luca abbia
mai realmente pensato che Rosy Bindi meriti d’essere
ammazzata, e ancor più assurdo credere che quel suo «da
ucciderla» possa mai intendersi come un mandato, ancorché
preterintenzionale, trattandosi palesemente di interiezione
estemporanea, equivalente a un «ma va’
a mori’
ammazzata!». Sono d’accordo
con lui, d’altronde
allo stesso modo era da intendersi quella lettera aperta pubblicata
da l’Espresso
nel giugno del 1971, e di cui Paolo Mieli era tra i firmatari, nella
quale Luigi Calabresi era indicato come il responsabile della
morte di Giuseppe Pinelli: non una sentenza la cui esecuzione era
affidata a qualche volenteroso giustiziere, ma un
innocente «ammàzzate-oh!».
peccatucci di gioventù. tesi di laurea su Bottai e il "fascismo di sinistra'', dopo aver frequentato per anni De Felice e riabilitato il fascismo, ora di mestiere è clacchista a gettone
RispondiEliminaPer Mieli, Calabresi era responsabile della morte di Pinelli. La lettera aperta è un atto di ricusazione nei confronti della giustizia nella quale non può riconoscersi "la coscienza dei cittadini". Mi sembra azzardato leggerci una sentenza.
RispondiEliminaPer De Luca, Rosy Bindi è responsabile, credo, di averlo definito "impresentabile".
A me il parallelo tra le due situazioni sembra poco rigoroso.
Niente è mai uguale a nient'altro.
EliminaMi sfugge la finezza dialettale, sa sono del nord.......mi pare che comunque il famoso scritto fosse intenzionalmente e volutamente diverso, questione di angoli e traiettorie.
RispondiEliminaCaifa.
Come sopra.
EliminaEra senz'altro un'innocente parola sdrucciola, altrimenti il direttore di Repubblica non conviverebbe con altri firmatari della lettera.
RispondiEliminaNon conosco la lettera ma probabilmente Mieli fece una figura decisamente migliore di quella che ha fatto ieri sera difendendo De Luca con un'arringa stile avvocato di "Un giorno in pretura", film di Steno.
RispondiEliminaAlberto Garbato
ma anche provando, da bravi telespettatori, a seguire il ragionamento di Mieli, Gruber, Bindi e padre Federico: son esattamente gli stessi che hanno accarezzato lo scorpione quando allo stesso modo pungeva quel diabolo del grillo iniettando la mortal interiezione
RispondiEliminaGià. Dice che il re è nudo?
EliminaPersonalmente ritengo che le due situazioni siano imparagonabili, anche per il milieu e clima storico completamente diverso. Calabresi venne additato come responsabile della morte di Pinelli e in pratica si incitò alla sua uccisione, in un clima sociale e politico arroventato; quello di De Luca è stato uno sfogo estemporaneo nell'indifferenza generale, a parte quualche post indignato sui social. Calabresi è STATO assassinato, credo che la Bimdi non corra alcun pericolo.
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