Ve
ne fosse stato bisogno, ecco un altro
saggio di quell’incompetenza che, più ancora dell’insopportabile
arroganza che pure le è indissolubilmente intrecciata, è tratto
comune e distintivo degli uomini e delle donne che stanno a corte di
Matteo Renzi: la Consulta boccia la riforma della pubblica
amministrazione scritta da Marianna Madia per la parte che dovrebbe
darle attuazione attraverso i decreti legislativi, e la sentenza
rivela quale sia il vizio di fondo di chi da qualche anno occupa
abusivamente le stanze del Palazzo, per giunta menando vanto del proprio analfabetismo istituzionale come segno di freschezza giovanile: l’illegittimità
costituzionale è contestata al punto in cui il Governo dovrebbe
agire in intesa con le Regioni, ma si dà potere di farlo solo previo
loro parere, peraltro non vincolante: una roba che per sottofondo chiede «e
qui comando io / e questa è casa mia».
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