[Sono contro la detenzione in attesa di giudizio e ritengo che Luigi Lusi non potesse inquinare le prove a suo carico, né reiterare i reati che gli vengono ascritti, in più poteva scappare e non l’ha fatto. Insomma, da senatore, avrei votato contro il suo arresto.
Da senatore, subito dopo aver sentito l’intervento di Emma Bonino, che annunciava il voto dei radicali in favore dell’arresto, avrei chiesto la parola e avrei detto quanto segue:]
«Senatrice, lei ha detto che “la più grande riforma che dobbiamo compiere, oltre a quella sulla giustizia, è quella sui partiti politici, perché è intollerabile che i fondi pubblici diventino privati, anzi privatissimi, appena arrivano nella casse del tesoriere”. Molto bene, condivido in pieno. Condivido anche il suo richiamo all’art. 49 della Costituzione e la sua denuncia allo stravolgimento che se n’è fatto: sono d’accordo con lei quando afferma che i partiti hanno subìto un pervertimento della loro personalità giuridica trasformandosi in “associazioni private, anzi privatissime”. Ben detto, davvero. Tuttavia, consenta, lei non viene dalla Luna.
Lei da anni, ormai da decenni, è un alto dirigente di un movimento politico, quello radicale, anzi molti dicono ne sia il numero due, anche se questo significa poco o niente con un numero uno come Marco Pannella. Complimenti in ogni caso, perché arrivarci e rimanerci deve esserle costato tanto. Bene, suppongo lei non ignori che il finanziamento pubblico arrivi anche alle casse del suo movimento.
Sì, è vero, vi siete fatti promotori di un referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, e una volta – una sola volta – avete anche restituito ai cittadini una parte del denaro pubblico che vi era stato elargito, in più spendete tutto il poco che vi arriva e ne date scrupoloso resoconto pubblico. E però, se lo faccia dire, questo denaro arriva nelle casse della Lista Pannella, un’associazione politica che non prevede la figura del tesoriere.
Si tratta di un’associazione politica della quale si può entrare a far parte solo “previa ammissione da parte dei soci” e che nel suo presidente ha “il responsabile politico”, “il rappresentante legale sia nei rapporti con i terzi che in giudizio”, “l’amministratore del patrimonio, con la responsabilità dell’apertura e della gestione dei conti correnti bancari e postali intestati all’associazione” e la persona che materialmente “riscuote il contributo finanziario dovuto a titolo di concorso alle spese elettorali ai sensi delle vigenti leggi”. Non mi sono inventato nulla: leggevo l’art. 4 e l’art. 7 dello statuto della Lista Pannella. Non le chiedo chi ne sia il presidente, mi pare superfluo.
Un partito? A me pare un’associazione privata, anzi privatissima. A me pare che con l’art. 49 della Costituzione da lei poc’anzi difeso con tanta vibrante passione – chiedo scusa ai colleghi senatori e alla presidenza per l’eccesso di colore – la Lista Pannella ci si pulisca il culo da vent’anni.
Ora, lei dichiara che voterà a favore dell’arresto del senatore Lusi. Cosentino no, Lusi sì. Legittimo, ovviamente. Ma, la prego, si risparmi la lezioncina prequirinalizia. Grazie».
[E qui mi tacerei.]