«… mi copro col mantello il capo e più non sento,
e mi addormento, mi addormento, mi addormento…»
Se avessimo la sensibilità di un Filemazio alla vigilia del crollo dell’Impero, leggeremmo nel passaggio di Venere davanti al Sole il sopraggiungere di un nuovo populismo, quello da «poveri ma belli», sul vecchio, quello da «ricchi ma cafoni».
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