Malvi’, senti questa. Spadaccia è andato a trovare Lusi in carcere a spiegargli perché Bonino ce l’aveva mandato: «Certe decisioni e certi voti sono sempre dolorosi, non solo per la ragione ovvia che riguardano e mettono in gioco la libertà di un parlamentare, ma perché nascono da una scelta difficile nel conflitto fra valori e principi a cui comunque si tiene, ma fra i quali bisogna scegliere quale privilegiare e quale sacrificare. Scegliere come? Con la responsabilità politica e con il senso di opportunità». Riesci a decriptare?
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Non mi pare ci sia niente di oscuro, caro ***: certi principi avrebbero spinto a votare contro l’arresto, ma il senso di opportunità ha spinto a votare a favore. È gioco di squadra, e funziona, vedi il caso Papa: anche lì non c’erano esigenze cautelari che giustificassero l’arresto, ma i radicali votarono a favore, poi però l’andarono a trovare in carcere e l’opera di misericordia corporale conquistò un iscritto. Non mi stupirei se anche a Lusi venisse voglia di pigliar tessera radicale, non mi stupirei se iniziasse uno sciopero della fame al quale si unisse pure la Bonino, contro la barbarie della detenzione in attesa di giudizio. Se invece lo piglia lo sconforto e s’ammazza in carcere, tocca a Pannella saltare sul cadavere per gridare: «Amnistia, amnistia, amnistia!». E qui, infine, ci sarà lisi del conflitto fra principi e senso di opportunità.
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