lunedì 21 ottobre 2013

Il sogno di parlare col papa




Il sogno di parlare col papa è il ridicolo di certi atei, d’altronde il ridicolo incombe su tutti, credenti e non credenti, sempre, perché è un infortunio della vanità, e la vanità è una debolezza umana. Nel caso degli atei che sognano di parlare col papa, la vanità sta nella presunzione di invincibilità dei propri argomenti contro la fede, che già in se stessa reca un grave rischio di infortunio, perché il miglior argomento contro la fede è l’indifferenza al problema di Dio. L’infortunio vero, però, si realizza nel desiderio di voler dar prova di tale invincibilità nel tenzone con chi si ritiene abbia i migliori argomenti in favore della fede, e nel ritenere che questi sia il papa, qualunque papa. Non è così, ovviamente, perché Tommaso d’Aquino era senza alcun dubbio un osso più duro di Niccolò IV, e Blaise Pascal di Innocenzo X. Bene, ritenere che, per il semplice fatto di essere assiso al vertice dell’istituzione che custodisce e difende la fede, il papa abbia i migliori argomenti in favore dell’esistenza di Dio, della sua incarnazione in Cristo, e via dicendo, è un implicito riconoscimento dell’azione dello Spirito Santo nel corpo della storia. Non è un caso, infatti, che il sogno di parlare col papa sia ricorrente anche in chi nutra la certezza di riuscire a convincerlo circa la bontà della propria eresia o della propria riforma.
Tolti i casi in cui l’ateo si procuri da vivere grazie al suo ateismo e cerchi nella polemica diretta col papa un’occasione di promozione pubblicitaria alla sua professione, il discrimine in materia sta nell’asimmetria della finalità dell’argomentazione: dal papa all’ultimo dei pretonzoli, e al più fesso dei credenti, chi crede vuol convertire chi non crede, a tutti i costi; gli argomenti dell’ateo, invece, sono per lo più difensivi, e mirano a dimostrare che questa fregola è tanto più molesta quanto più la sostanza del credo sia inconsistente e quanto più gli effetti della conversione si rivelino sempre, in ultima istanza, deleteri.
Qui, però, occorre porre un distinguo sul «credere», che è termine insidioso, come dimostra il frequente uso del sofisma che vorrebbe comunque «credente» («in altro», si è soliti dire) chi non crede nell’esistenza di Dio, nella sua incarnazione in Cristo, e via dicendo. Il distinguo sta nell’accezione che si intende dare a «credo»: se vuol dire «penso», «reputo», «ritengo», la fede non c’entra un cazzo, e il sofista andasse a farsi fottere.
Trattandosi di debolezza umana, possiamo dire che il ridicolo è tragicomico. Si pensi all’«ingenioso hidalgo» che andava in giro con un catino di barbiere in testa credendolo l’elmo di Mambrino, e lo si compari al «matematico impertinente» (Longanesi, 2005) che s’è fatto dare pubblicamente del coglione da Ratzinger e, invece aprirgli il culo a spicchi, ne mena vanto, oppure all«uomo che non credeva in Dio» (Einaudi, 2008) che al vicario di Cristo in terra ha offerto a gratis diverse pagine di pubblicità sul giornale che ha fondato, e ne va tutto fiero. In entrambi i casi, l’infortunio della vanità precede dalla cattiva digestione di un mito: nel primo caso, fu il mito della Cavalleria a precipitare nel tragicomico il povero don Quijote de la Mancha; nel secondo caso, è il mito di Voltaire che intrattiene carteggio con Papa Lambertini ad aver giocato un pessimo tiro a Piergiorgio Odifreddi e a Eugenio Scalfari. D’altra parte, chi ha studiato il fenomeno della Cavalleria sa bene che di nobile aveva solo un leggero strato di retorica in superficie. In quanto a Voltaire, anche lì si trattava di un tentativo di autopromozione.

In capo al post ho riprodotto uno scorcio di pag. 9 del numero di Panorama del 19 marzo 1970, a firma di Guido Calogero. Se non sapete chi fosse, possiamo cavarcela in meno di tre righe: in quanto a onestà intellettuale, Eugenio Scalfari dovrebbe fargli una pippa; in quanto a vastità di sapere e a profondità di pensiero, Piergiorgio Odifreddi non ne vale un pelo del cazzo. E tuttavia anche Guido Calogero era un uomo: anche a lui scappò il sogno di parlare col papa, anche se si trattava solo di un espediente retorico per riempire la paginetta della sua rubrica. Ve ne risparmio il contenuto, a grandi linee dirò che si trattava di una peroratio a Paolo VI, che due anni prima, con lenciclica Humanae vitae, aveva gelato le speranze dei cretini che nel Concilio Vaticano II avevano intravisto chissà cosa. Vi offro solo il finale, per darvi la misura del ridicolo nel sogno di parlare col papa.

  




16 commenti:

  1. Sarei propenso a credere che venga attuale anche in questo caso il noto detto attribuito ai Gesuiti, per cui "dateceli da piccoli e saranno nostri per sempre". Del resto, lustri di condizionamento psicologico quando la mente ancora non dispone di alcuna difesa intellettuale, non possono non lasciare il segno nel subconscio.
    A proposito del "tentativo di autopromozione" sarei propenso a credere che c'entri l'azione di Mammona, da sempre grande alleato di colui che siede sul trono di Pietro, oculato dispensatore di ori e di gloria agli amici e ai finti nemici e sempre pronto a perdonare la pecorella che torna pentita all'ovile per la tosa.

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    1. Non molto tempo fa mi trovavo tra venti persone non credenti le quali asserivano che l'evangelizzazione e il catechismo o l'insegnamento della religione cristiana cattolica ai bambini non fa altro che inculcare la fede senza lasciare la libertà di scegliere ai bambini stessi se aderire o meno. Poi però ragionando, ho chiesto a tutti loro se da bambini avessero seguito la lezione di religione in classe. Hanno tutti riposto di si. Inoltre ho chiesto loro se avessero fatto o meno la comunione. Anche qui la risposta è si. Non solo. Hanno anche fatto la cresima. Eppure dopo anni di "indottrinamento" nessuno di loro è cristiano cattolico. Mi spiegate il perché? mi spiegate perché si pensa che fare religione in classe porti i bambini ad essere senza dubbio cristiani? Tu hai mai fatto religione da piccolo? hai fatto la comunione e la cresima? come mai ora non credi? stando alla tua teoria dovresti essere un cristiano convinto!
      Mi sembra veramente sciocco pensare che un'ora a settimana possa generare un inculcamento nella psiche di un bambino. Che poi se andiamo ad analizzare gli ideali del cristianesimo, dobbiamo solo che ringraziare di essere nati in una nazione che insieme all'intera europa ha delle leggi che sono frutto di una forte influenza del cristianesimo.
      Se proprio vogliamo parlare di inculcamento, parliamo di TV che ogni giorno manda messaggi che non fanno altro che generare vioenza, anoressia, bulimia. Le pubblicità decidono come dobbiamo vestirci. Le pubblicità decidono come deve essere il nostro fisico. Le pubblicità decidono come deve essere il mio pensiero. La pubblicità fa si che sorgano in me desideri, bisogni ai quali non avevo mai pensato. E' il commercio che si fonda sull'inculcamento.

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    2. Non si tratta di essere o non essere cristiani.
      Non esserlo deriva da una scelta razionale e consapevole.
      Nel nostro caso, invece, si tratta di un'azione del subconscio, direttamente derivata da anni di sottoposizione all'indottrinamento in età infantile, il che spesso comporta :
      - di dover fare uno sforzo per non avvertire un senso di peccato mentre ci si scopa la moglie del capufficio;
      - di dover fare uno sforzo per non avvertire un senso di peccato mentre ci si fuma un bel bongo da chilo,
      - di dover fare uno sforzo per non avvertire un senso di peccato se non si saluta con deferenza l'arciprete della tua parrocchia;
      - di dover fare uno sforzo per non avvertire un senso di peccato nel non sentirsi compiaciuti se il papa ci rivolge la parola o ci fa una telefonata.
      Relativamente ai primi tre punti - gli unici che ho sperimentato - avendo ricevuto una ferrea educazione cattolica, personalmente ci ho messo parecchi anni per liberarmi da un lieve senso di colpa in quelle situazioni, il che in effetti mi impediva di goderne appieno.
      Rispetto alla frase "E' il commercio che si fonda sull'inculcamento"
      non posso che sorridere pensando che mai affermazione fu più acconcia ai metodi e ai contenuti di Santa Romana Chiesa.

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    3. Fammi ben capire...quindi se uno si scopa tua moglie o la tua ragazza, non deve sentirsi uno stronzo?...Per quanto riguarda il bongo da un chilo, penso sia anche opera dei genitori che hanno ovviamente vietato al proprio figlio, quindi anche a te, di fumare gli spinelli o di drogarsi fin da piccolo! A questo riguardo, ti invito a recarti in qualsivoglia comunità di recupero, seria, per farti dire dai ragazzi che hanno vissuto in prima persona e profondamente gli effetti della droga, se vale o nò la pena intraprendere quella strada! Il resto sono chiacchiere e distintivo!
      E per il commercio aggiungo.
      Pensi che quello che ora hai addosso lo hai veramente scelto tu? sai che se stavi in cina o in africa o in tibet eri vestito in maniera totalmente diversa? Da dove pensi derivi il tuo gusto? Pensi che 50 anni fa avresti avuto gli stessi vestiti che hai ora perchè il tuo gusto è immutabile? E' talmente ovvio e banale come discorso che non vale nemmeno la pena farlo!
      Ultima cosa, datti uno sguardo intorno. Li dove leggi questo messaggio. Se sei in casa, pensi veramente che tutto quello che c'è nella tua casa sia necessario alla tua vita e non sia una necessità fatta sorgere in te dalle pubblicità?!? se pensi davvero che sia tutto per opera tua, datti una bella svegliata!

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    4. "se uno si scopa tua moglie o la tua ragazza, non deve sentirsi uno stronzo?..."
      Lui, no.
      Io, sì.

      "ti invito a recarti in qualsivoglia comunità di recupero, seria, per farti dire dai ragazzi che hanno vissuto in prima persona e profondamente gli effetti della droga, se vale o nò la pena intraprendere quella strada!"
      Guarda, conosco talmente tanta gente che pure ogni tanto si fa una canna, oramai arrivati sull'orlo dei settant'anni e son lì scoppiano di salute. Meglio di me, che non me le faccio e ho dieci anni meno di loro.

      "Se sei in casa, pensi veramente che tutto quello che c'è nella tua casa sia necessario alla tua vita e non sia una necessità fatta sorgere in te dalle pubblicità?"
      Mi domando che cazzo c'entri questo con quanto ho scritto io nel commento precedente. Ma l'hai visto il link?
      Nessuno sta dicendo che il nostro superfluo non sia da imputare per larga parte al condizionamento pubblicitario. Quello che sto dicendo è che è stata la Chiesa per prima a inventare questo condizionamento, inculcanco nella testa della gente fin da piccola il bisogno di un dio che non esiste e sfruttando tale bisogno per i propri sporchi fini.
      Ma, per caso, sei un prete?

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    5. "come mai ora non credi?"
      Nel mio caso, perchè ho avuto la fortuna di studiare filosofia al liceo. Ho coetanei istruiti che non dispongono degli strumenti logici per difendersi dalle scemenze cattoliche propinate nel corso degli anni, perchè nessuno gliele ha mai insegnate.

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    6. Era proprio un prete.
      Quando s'è accorto dalle mie risposte che non ero un adolescente o un giovane da circuire, bensì un attempato signore ultracinquantenne, ha subito perso interesse. Come farebbe una iena nel momento in cui comprende che la sua appetitosa carogna in realtà è una finta carcassa di plastica.
      Si chiama "delusione del predatore".

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    7. "Si chiama "delusione del predatore"."!!!!
      Ahahah...ma ti pare? Più che delusione del predatore, si chiama impegno giornaliero quello che non mi permette di stare tutte le ore davanti al pc a perdere tempo! :)

      Mi spieghi questa frase? "sfruttando tale bisogno per i propri sporchi fini."

      Quali sarebbero questi sporchi fini? Se lo pensi veramente, mi dispiace per te! Ti perdi una parte importante del cristianesimo, ossia l'imparare ad Amare come Cristo ha fatto morendo sulla croce mentre predicava e professava un amore di cui l'uomo non è capace.

      Tornando alla tua risposta, non mi interessa assolutamente convincerti di nulla. Assolutamente, ognuno ha le sue esperienze che lo portano a costruirsi nel tempo le sue idee.
      Io nella mia vita piuttosto che prendere come esempio tanti modelli che ci offre la nostra società, stò scegliendo di prendere come esempio un uomo (per chi ci crede, un Dio) nato 2000 anni fa il quale ha impiegato la sua vita e la sua morte ad insegnarci come amare e sopratutto come essere felici nel farlo. Oggi molte cose non vanno per mancanza di amore vero. Famiglie che si sfasciano. Amicizie che si distruggono. Padri che non amano figli e viceversa. A parere mio, la profonda crisi economica è accompagnata da una profonda crisi spirituale, di Amore.
      Non farti imbrogliare da chi dice che i preti rubano i soldi o sono pedofili o altro, loro sono esseri umani proprio come te e me. Sono imperfetti proprio come te e me. Sono imperfetti come quei medici che piuttosto che salvare le vite, pensano solo a come sfilarti i soldi con operazioni e visite che in realtà non ti servono. Sono come quei poliziotti che collaborano con la mafia o con la camorra. Sono come quei politici che invece che governare il paese, governano i fatti per gonfiarsi il portafolgi.
      Se veramente vuoi criticare il cristianesimo, non fermarti alle persone, altrimenti compi un'alnalisi superficiale, piuttosto, approfondisci la figura di Cristo, scoprirai cose di cui non hai mai sentito parlare. scoprirai un tipo di amore meraviglioso che ti porta ad amare chi vuole il tuo male. Considera che Cristo dalla croce, amava chi lo aveva torturato e messo in croce.
      Non di altro, si parla solo di Amare. Partendo dagli ultimi. Meraviglioso!
      Ognuno essere ha una missione nell'arco della sua vita. Imparare ad amare come Cristo ha amato il mondo! almeno questo è quello che credono i cristiani.

      "Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici."
      Dal Vangelo di Gv

      Tu in cosa credi?

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    8. Andiamo con ordine,

      1. Quali sarebbero questi sporchi fini?
      La Chiesa ha l'unico fine di perpetrare se stessa. Come un gigantesco virus, questo organismo acefalo parassita il corpo che lo ospita con l'unico scopo di mantenersi in vita. Tutto il resto viene in subordine. Qualsiasi nefandezza, dagli incesti di Alessandro VI allo squallore dell'Istituto Antonio Provolo di Verona (per citarne uno), trovano la propria giustificazione nella maggior gloria di dio, ossia della Chiesa. E basta.

      2. non mi interessa assolutamente convincerti di nulla.
      Se non t'interessasse veramente (magari non me, ma qualcuno di più malleabile) non saresti qui "davanti al pc a perdere tempo!"
      Tu l'hai detto,

      3. "stò scegliendo di prendere come esempio un uomo (per chi ci crede, un Dio) nato 2000 anni fa il quale ha impiegato la sua vita e la sua morte ad insegnarci come amare e sopratutto come essere felici nel farlo."
      Ognuno di noi è libero di trovare la propria ragione di esistere in ciò che più gli aggrada.

      4. A parere mio, la profonda crisi economica è accompagnata da una profonda crisi spirituale, di Amore.
      Sono le solite frasi apodittiche, che non significano assolutamente nulla.

      5. Non farti imbrogliare da chi dice che i preti rubano i soldi o sono pedofili o altro, loro sono esseri umani proprio come te e me.
      Appunto. E come tutti gli esseri umani, sono perfettamente in grado di rubare e praticare la pedofilia. L'organizzazione che li raccoglie, ben conscia di questo, fa di tutto per nascondere questi aspetti scomodi rispetto ai suoi fini, cercando al contrario i presentare i suoi preti come gente perennemente dedita al prossimo. Se hai pazienza e guardi tra i post di Malvino d'almeno un paio d'anni fa, troverai un pezzo eccezionale sull'argomento.

      6. approfondisci la figura di Cristo, scoprirai cose di cui non hai mai sentito parlare. scoprirai un tipo di amore meraviglioso che ti porta ad amare chi vuole il tuo male.
      Forse sarebbe meglio che provassi tu a scoprire cose di cui forse non hai mai sentito parlare in merito alla figura del tuo "Cristo". Prova a dare un'occhiata ai libri di Donnini, Tranfo, Cascioli, Salso, se hai il coraggio di affrontare tesi discutibili ma di certo non ortodosse.
      Se invece vuoi solo una qualche apertura verso orizzonti più ampi dell'indottrinamento a cui ti hanno sottoposto, leggiti Riccardo Calimani o Karlheinz Deschner.

      7. Tu in cosa credi
      In nulla, mi pare ovvio. Sono cresciuto: ho imparato a non proiettare in un genitore immaginario le nostre insicurezze infantili (altra lettura buona: Freud).

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  2. Ma l'uscita di Calogero dal partito radicale ebbe qualcosa a che fare con la presa di potere da parte di Pannella?

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  3. Calogero faceva parte del "primo" partito radicale, quello in cui Pannella contava meno del due di briscola. Era il partito di Pannunzio, Carandini, Libonati, Valiani, Rossi, Boneschi, Messineo, ecc. Lì dentro Pannella era trattato più o meno come Mario Adinolfi nel Pd. Partito che andò progressivamente a diventare un guscio vuoto, di cui Pannella si impossessò.

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    1. Solo un appunto.
      "Contare meno del due di briscola" non e` un modo per dire "contare poco piu` di niente".
      Anche un carico da 11 punti come l` asso di coppe quando briscola e` spade conta meno del due di spade, ma porta comunque 11 punti!
      Forse sarebbe piu` corretto dire "conta meno del due di denari quando briscola e` bastoni".

      Gigi

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  4. Solo per segnalare che anche Claudia Koll raccontò di un sogno nel quale parlava con Benedetto XVI, e che tale esperienza onirica oggi meriterebbe una rilettura.
    Stia bene.
    Ghino La Ganga

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  5. Non mi definisco ateo, vista l'etimo della parola, perché trovo una vera e propria contraddizione in termini definirsi privo di una cosa che non esiste. E proprio per questo trovo assolutamente scorretto definire "credenti" i seguaci delle varie religioni o forme di culto presenti su questo pianeta. Sono semplicemente creduloni e quelle che ho citato prima sono appunto varie forme di credulità. Tutto qua.
    Comunque se mi capitasse di parlare con Jorge Bergoglio gli chiederei: "scusi, se lei è contro la povertà, e in Italia ce n'è molta, potremmo, in omaggio all'Articolo 7 della Costituzione italiana (la più bella del mondo?) modificare il Concordato? Ovvero potreste rinunciare a tutti i privilegi dei quali godete nel nostro Paese? Potreste rinunciare ai miliardi di euro che sperperiamo per cappellani militari, insegnanti di religione e altre cosucce del genere? Potreste equiparare le vostre imprese a quelle degli altri cittadini italiani e pagare le tasse allo stesso modo degli altri comuni mortali presenti sul suolo della penisola?"

    PS: e mi fa decisamente da ridere che la battaglia per l'abolizione dei Patti Lateranensi era stata proclamata anni addietro da Mario Staderini ed ora, con il suo adorato Papa Francesco a sedere sul soglio che fu di Pietro e con Emma Bonino alla Farnesina, non ne parla più...

    Franco Tremul

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  6. Caro Luigi,

    "(...) perché il miglior argomento contro la fede è l’indifferenza al problema di Dio."

    Ma questo è essenzialmente Sartre, giusto?

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    1. Non saprei dirti se sia Sartre, che ho letto sempre di cattiva voglia e senz'alcun profitto, ma non vedi che a segnare la lunga agonia del cristianesimo non è l'avanguardia degli atei militanti ma la massa inerte ormai impenetrabile sia alla dogmatica che alla precettistica?

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