giovedì 6 settembre 2012

«L’ecologia è cattolica»

A chi si arrampica sugli specchi per dimostrare che quel tal versetto biblico debba essere correttamente inteso nel senso esattamente opposto a quello che palesemente e univocamente esprime – quattro avverbi in due righe, mi scuso, ma li ritengo tutti indispensabili – preferisco il fondamentalista che sta cocciutamente appiattito al testo sfidando coraggiosamente il ridicolo. Sta scritto: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra» (Gen 1, 28)? E allora non venirmi a dire che «la salvaguardia del creato è un’esigenza anzitutto e profondamente biblica» (Avvenire, 4.9.2012), perché mi fai girare le palle: il tuo Dio non aveva fatto bene i conti tra risorse e consumi, perché è lo stesso Dio del pecoraio mediorientale di tre o quattro millenni fa, quando sulla Terra abitavano poche centinaia di milioni di individui. Per secoli, per millenni, si doveva leggere in Genesi ciò che letteralmente in Genesi c’è scritto, ora semplicemente – non è più possibile: ed ecco diventi indispensabile tu, ineffabile priore di Bose, la tua faccia di culo è garanzia di una rilettura ad hoc del testo biblico. «Forse la teologia se ne è accorta tardi, troppo presa da una visione solo antropocentrica…», dici. Scusa, eh, ma il centro è sempre uno e, se lì ci metti l’uomo, non puoi metterci altro: comincia dunque a togliere quel «solo», ragiona, non puoi avere una visione del creato «anche» antropocentrica. Ma, poi, che vai a rimproverare alla teologia? Lesse letteralmente, finché le fu possibile. Oggi non può più farlo, tutto qui, ed è per questo che ora cè bisogno di un treccartaro come te a tentare di convincerci che «l’ecologia è cattolica». Ci aspettiamo tu ce lo ripeta dai microfoni di Radio Vaticana, quella nota per le condanne per inquinamento da elettrosmog.

8 commenti:

  1. ma credo si intenda un dominio atto a sfruttare i beni che derivano dagli animali, non in senso distruttivo

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  2. anche a me girano gli avverbi, ma anche gli aggettivi e i complementi

    è quel porcamadonna dalla voce compiaciuta e stronzamente satura che spesso viene fatto delirare in quella trasmissione per gente di "livello non basico" su radiotre (uomini e profeti), la cui conduttrice – che quando parla sembra aver appena bevuto la crema calda – manderei volentieri a lavar culi in geriatria.

    con amore

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  3. Ho sempre pensato che quel babbo natale in sedicesimo fosse un insopportabile parolaio a cui tutti però fanno la riverenza. Bravo Luigi: succinto e devastante come sempre.

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  4. Evidentemente dopo che il suo capo nel discorso al Bundestag e´rimasto piacevolemnte allietato dagli appluasi dei verdi ha pensato bene di commissionare qualche ardita interpretazione biblica per acquisire pure il movimento ecologista, di questi tempi non si sa mai...tutto fa brodo!


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  5. "ed ecco diventi indispensabile tu, ineffabile priore di Bose, la tua faccia di culo è garanzia di una rilettura ad hoc del testo biblico"

    Il tuo commento è ineffabile, come indiscutibile la mia tristezza nell'apprendere che questo cialtrone sarà anche quest'anno al festival della filosofia a Carpi.

    Un Sorriso

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    1. @jabberwockita

      Sì, ma al festival quest'anno c'è anche Fabio Volo, mica cazzi.

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    2. .... da cui la mia tristezza aumenta, anche se tra cialtroni alcuni sono solo noiosi altri impresentabili.

      Un Sorriso

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  6. Un mortale stiletto sferrato al punto debole come sempre Mr. Malvino.


    discinti saluti.

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