mercoledì 5 giugno 2013

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Ho smesso di seguire Pierluigi Battista su Twitter, ho cominciato ad evitare i suoi articoli, cambio canale quando è ospite di un talk show. Sennò divento grillino, e chi mi conosce sa cosa io pensi di Grillo. Non che fosse ’sto tabernacolo di intelligenza e simpatia, prima, ma da quando gli è morta la moglie, sarà mera coincidenza, sarà che il lutto gli ha tolto la scorza, pare si compiaccia a fare lo stronzo. L’impressione è che il suo referente sia il cinismo della residua classe media che non è stata ancora sensibilmente toccata dalla crisi economica e coltiva la certezza che possa farla franca appiattendosi sugli interessi di chi ne ha tratto vantaggio. Più lo guardo, più lo sento, più lo leggo, e più mi pare stia tra Roberto D’Agostino e Giuliano Ferrara, terza posizione tra due modi uguali e diversi di parassitare il marcio. Ovviamente è probabile chio sia in errore, e chissà che personcina deliziosa sia. Ma il fastidio che mi ha cominciato a dare è diventato enorme.  

5 commenti:

  1. E pensare che ieri sera il Battista ha iniziato a leggere il Dottor Zivago annunciandolo su Twitter, come se tale lettura aumentasse i galloni al valor intellettuale - mentre invece lo precipita ancor più nel “cinismo della residua classe media” sopra descritta, dacché - come ebbe a scriverne un implacabile oppositore del comunismo sovietico come Vladimir Nabokov ("Intransigenze, Adelphi, pag. 252 e seguenti), il romanzo di Pasternak «è un libro filobolsevico e storicamente falso» e, letterariamente, un libro misero, goffo, trito e melodrammatico, con situazioni scontate, avvocati lussuriosi, ragazze inverosimili e viete coincidenze».

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  2. Le ricordo che chi parassita il marcio campa millenni.... Zagreo

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  3. Anche io, spesso, spessissimo, mi sono chiesto cosa ci faccia tra i suoi followers. E anche io, spesso, spessissimo, ho avuto la tentazione di defollowarlo. Mi mancava giusto quel piccolo, ultimo input; che ora è arrivato. Ciao, Pigi :P

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  4. al diavolo Nabokov, il Dottor Zivago è un libro bellissimo. Come se essere bolscevichi, poi, fosse di per sé sinonimo di cattiva qualità artistica.
    Chiedo scusa per l'off topic.

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  5. Ho sempre trovato gli editoriali di Pigi sul Corriere di un qualunquismo incredibile e disarmante: non riuscivo a credere che siffatti argomenti potessero comparire in prima pagina.
    Ci ho messo una croce sopra quando ad AnnoZero, anni fa, ha sostenuto che l'archivio Genchi potesse stare nelle chiavette usb.

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