sabato 6 agosto 2016

Ben detto

L’intervista che il cardinale Angelo Scola ha concesso qualche giorno fa a Matteo Matzuzzi (Il Foglio, 4.8.2016) meriterebbe di essere commentata in dettaglio, frase per frase, ma già l’afa ci fiacca, ad addentrarci in un groviglio di mezzucci retorici stramazzeremmo. Diremo solo che Sua Eminenza è un altro a cui Bergoglio sta sul cazzo, ma è cardinale, può solo lasciare si capisca fra le righe. Richiama alla mente il Bertoldo di Giulio Cesare Croce, che costretto a inchinarsi dinanzi a re Alboino, s’inchina, sì, ma di culo.
Lasciamo perdere, limitiamoci a riportare una citazione che Sua Eminenza piglia da Teodrammatica 3 di Hans Urs von Balthasar (Jaka Book, 1980), volume che qui dobbiamo fare ammenda di non aver mai letto, ripromettendoci di procurarcelo al più presto perché chissà di quante altre perle altrettanto preziose deve essere ricolmo: «In tutte le epoche si cerca di ridurre il cristianesimo in modo tale che la ferita che Cristo ha inferto alla storia si possa chiudere. Non è possibile, continuerà a suppurare».
Non a sanguinare, ma a suppurare, cioè a produrre materiale infetto. Ben detto, neanche da Nietzsche poteva uscire un’allegoria così calzante.

2 commenti:

  1. Beh, era stato eletto papa, pare, poi hanno rifatto i conteggi......comunque tra un po' avrà 75 anni......altro goal pro bergoglio.

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  2. Tutti lo pronunciano Scòla ma si dovrebbe pronunciare Scóla.

    6iorgio

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