Oggi la Sala Stampa Vaticana ha diffuso una nota ufficiale “a tutela della buona fama della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli [già Congregatio de Propaganda Fide] sporcata dagli affari di quando era suo prefetto il cardinale Crescenzio Sepe”, così Sandro Magister nell’introdurla.
Ora c’è da dire che la nota non fa alcun cenno critico alle passata gestione del cardinale Sepe, avendo a modello l’impianto del Profilo che il sito della Santa Sede dà alla Congregazione. Non è da escludere che, a tutela della sua immagine, la Sala Stampa Vaticana abbia voluto ribadirne i fini (“guidare e sostenere le giovani Chiese situate in territori di recente o scarsa evangelizzazione [...] coordina[re] la presenza e l’azione dei missionari nel mondo [...] sottopo[rre] al Santo Padre i candidati all’Episcopato [...] [curare] la formazione del clero locale, dei catechisti, degli operatori pastorali”), proprio per evitare che sia considerata come mera cassaforte di una discreta porzione dei beni immobiliari di proprietà ecclesiastica, come potrà erroneamente essere sembrato a chi è poco addentro alle cose vaticane, già impenetrabili per conto loro. Sì, vabbe’, ma “sporcata dagli affari di quando era suo prefetto il cardinale Crescenzio Sepe” – come si permette, il Magister?
Solo indagato, nemmeno rinviato a giudizio, men che meno condannato – come si permette, il Magister, di dare per assodato che Sua Eminenza trattasse affari sporchi? Ha sentito o non ha sentito, il Magister, quello che il cardinale Sepe ha detto lo scorso 21 giugno in conferenza stampa? “Tutto ho fatto, comunque, nella massima trasparenza, avendo i bilanci puntualmente approvati: ogni anno il preventivo e il consuntivo venivano inviati alla Prefettura per gli affari economici e alla Segreteria di Stato, che li hanno puntualmente approvati. Anzi, la stessa Segreteria di Stato in una delle ultime lettere inviatemi, a conclusione del mio mandato di Prefetto, volle esprimere apprezzameno e stima per la mia gestione amministrativa”. E chi l’ha smentito? Non la Segreteria di Stato, non la Prefettura per gli affari economici.
E allora come si permette, il Magister, in disprezzo della presunzione di innocenza di chi qui non è neanche imputato, di parlare di affari sporchi?
[Il presente post è stato copia-incollato e inviato come messaggio a Sua Eminenza (sono suo “amico” su Facebook) con la sola aggiunta in chiusa del presente invito: “Eminenza, difenda la sua reputazione dalle offese di questo irresponsabile calunniatore: lo quereli. ’A Maronna c’accumpagna!”]