“Mi accorgo che non so disegnare né dipingere”
Pierre-Auguste Renoir
I nostri occhi e il nostro cervello ormai si sono abituati al fenomeno che impropriamente è detto impressionismo, ma ci è ancora possibile fare uno sforzo di immaginazione per figurarci la vertigine dei sensi, la rivoluzionaria traveggola di una macchia che per la prima volta dava l’impressione di cosa artificialmente riprodotta, dinanzi ad una tela che ti ridà una rosa in 23 macchie. Con ardita noncuranza, rasente alla sfacciataggine, l’artista – questa fottuta scheggia impazzita della Tradizione che da poco si è liberata dalla commessa del Principe – non cura di dare vita autonoma alla riproduzione, ma costringe l’osservatore a finire il lavoro coi propri mezzi, di quelli fin lì mai usati.
I nostri occhi e il nostro cervello ormai si sono abituati al fenomeno che impropriamente è detto impressionismo, ma ci è ancora possibile fare uno sforzo di immaginazione per figurarci la vertigine dei sensi, la rivoluzionaria traveggola di una macchia che per la prima volta dava l’impressione di cosa artificialmente riprodotta, dinanzi ad una tela che ti ridà una rosa in 23 macchie. Con ardita noncuranza, rasente alla sfacciataggine, l’artista – questa fottuta scheggia impazzita della Tradizione che da poco si è liberata dalla commessa del Principe – non cura di dare vita autonoma alla riproduzione, ma costringe l’osservatore a finire il lavoro coi propri mezzi, di quelli fin lì mai usati.
Ci sono correnti pittoriche che hanno attivato aree cerebrali latenti e, anche se la crescita della capacità di vedere è poco celebrata rispetto alle altre acquisizioni della modernità, c’è una bella fetta di cervello che dobbiamo all’esercizio forzato di vertigine e traveggole cui ci hanno sottoposto i maestri dell’arte degenerata. La loro rosa veniva a rappresentarsi tale seguendo altra via, altro circuito, anche altra biochimica, chissà. La rappresentazione s’è decostruita e ricostruita in altro modo, alternativo ma parallelo, acquisito per diventare connaturato.
Non è metter mano alla materia vivente? Non è il tentativo di snaturare la Creazione? E tuttavia si censurano le velleità della scienza ai danni della cosiddetta Natura, mentre nessuno più lamenta la corruzione del processo di rappresentazione: continuano a imporci mordacchia e cintura di castità, ma continuano a dimenticare il paraocchi. E non capiscono che si può tradire la Tradizione e la cosiddetta Natura anche soltanto con un altro modo di guardare.
Né un Prometeo, né un Faust, ma a sovvertire l’ordine ci pensa il figlio del sarto, quello che ti ridà una rosa in 23 macchie.
in casa ho due PASTELLI (fasulli ma autenticamente bellissimi) di Pierre-Auguste, tanto per dire della mia stima.
RispondiEliminaquando li portai dal corniciaio, un tipo, lì presente, mi chiese (nonostante la firma dell'artista) se li avessi fatti io. ho inquadrato il tipo in impermeabile, si sa mai qualcuno ti voglia prendere per il culo gratis. Quindi ho risposto: sì, molto belli vero? risposta: complimenti, sono bellissimi (cartoncino folex A3 e stampante a sei tinte: le due ragazze ritratte sembrano vive). Insomma,sarà discutibile, ma preferisco una buona stampa (scelta bene, non la gioconda) ad una crosta ad olio. de gustibus ...
bello il concetto della "Tradizione che da poco si è liberata dalla commessa del Principe". Mi permetto di soggiungere: la tradizione che entra sempre più in "concorrenza" con la fotografia e non ha più bisogno della fedeltà (di dettaglio) alla cosiddetta Natura.
se può interessarti l'intricata vicenda che ha per oggetto il celebre ritratto ad OLIO delle due sorelle Cahen d'anversa, vedi le puntate di passpartout di fine marzo e del 4 aprile scorsi.
non sono molti i blog che, tra l'altro, si occupano qualche volta anche di queste cose: è questo fa la differenza.
il nostro cervello (noi stessi...) non è forse "Natura" anch'esso?
RispondiEliminale rappresentazioni delle grotte di Lascaux non ci danno, con pochi tratti e colori, l'idea della convulsione del momento della caccia?
la creazione snaturata? la creazione ricreata!
nessun Faust, no, semplicemente Homo Sapiens...
commento inutile: buon compleanno stimato malvino!
RispondiEliminaklingsor
Grazie, Klingsor.
RispondiEliminabuon compleanno, non lo sapevo...
RispondiEliminascusa, sai, ma devo dirtelo: leggo a destra e a manca lodi, su di te, sperticate, sicuramente meritate
e io che me ne arrivo ignara e ti do pure del tu
a quanto pare ho sfiorato l'olimpo dei blogger...
me ne torno a fare la pastorella
non ho titoli da mostrare, nè successi da sbandierare
d'ora in poi, se commenterò ancora, userò il plurale maiestatis :)
@ wildestwoman
RispondiEliminaStai fraintendendo l'averti dato del lei: non aveva intento sprezzante. Smetti di farmi complimenti ché m'imbarazza, commenta come e quando vuoi e rilassati.
Ah, toh. Sicuro di farti uno sgarbo, mi aggiungo agli altri: buon compleanno, nonno! :*
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