mercoledì 18 febbraio 2015

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Di Michel Houellebecq ho letto solo Le particelle elementari, appena uscì in Italia, e poi più nulla, perché quel libro – uso un eufemismo – non mi piacque affatto. Trovai balorda la trama, irritante la scrittura, e infine, a chiudere definitivamente la faccenda, non ricordo più se in un risvolto o in quarta di copertina, c’era quella faccia da omino viscido e dinoccolato che probabilmente m’avrebbe reso difficile anche la lettura di un capolavoro, ammesso e non concesso che Le particelle elementari, come pare, lo siano. Non sono neanche sicuro di essere arrivato alla fine, di certo non ho più riaperto quel libro, e insomma prima di Sottomissione, che ho acquistato oggi, a Michel Houellebecq ho associato in tutti questi anni l’idea di un tizio insopportabile, per giunta sopravvalutato dalla critica, a rafforzare ulteriormente, se possibile, la mia ultraventennale idiosincrasia per la letteratura contemporanea, salvando solo Philip Roth e Ian McEwan.
Non ho ancora iniziato a leggere Sottomissione, probabilmente lo metterò a stagionare per qualche mese, perché non c’è niente di peggio, ritengo, che leggere un libro mentre ancora se ne parla, e  troppo. Non escludo che anche questa «fiction politica», com’è nella definizione dell’autore, non mi piacerà affatto, anzi, ne ho come la certezza, però nella ragione che mi ha spinto ad acquistarlo c’è ben poco dell’investimento che si fa per un genere voluttuario. C’è che ieri sera, a Ballarò, Michel Houellebecq ha detto due o tre cose sulle quali sono perfettamente d’accordo e che in buona sostanza dovrebbero scoraggiare una lettura strumentalmente reazionaria della prognosi sociologica che affresca nel suo romanzo, anche se ha tenuto a precisare che non gli importa molto se dovesse accadere, come in realtà già accade, che la Francia del 2022 da lui immaginata sia usata come spauracchio da chi nell’Isis cerca un pretesto per favorire la deriva autoritaria, già da qualche tempo in atto in Europa, che mira allo smantellamento dello stato di diritto.
Michel Houellebecq ha detto che a minare la società francese non è il nichilismo, epiteto col quale sempre più spesso si diffama la laicità dello stato, ma la mancanza di democrazia. Ha detto che i partiti non rappresentano più nulla e che dunque il voto non ha più senso, che il dibattito pubblico si è trasformato che da qualche tempo in una rancorosa contesa che oppone i privilegi delle élites alla rabbia e alla frustrazione della gente comune. E ha detto che per quanto attiene all’Isis il problema non è il Corano, che al pari della Bibbia, assai poco letta dai cristiani, è assai poco letto dai musulmani, e ancor meno dai jihadisti, che ha degnato d’un solo aggettivo: stupidi. Il problema non è il Corano – ha detto – ma il ruolo degli imam, perché tutti i musulmani che hanno compiuto violenze sono di regola passati per le mani di guru spirituali che hanno loro indicato la via. E ha indicato nel passato coloniale di questo o di quel paese l’elemento che lo rende più o meno odioso all’Isis, anche quando quel passato è ormai alle spalle, e con ciò mi pare abbia centrato in pieno il movente psicologico che muove il sogno del califfato: quello del riscatto da una storia vissuta come umiliazione. E tutto questo l’ha detto con una faccia che, tre lustri dopo, era assai diversa: un mix di Céline e di Iggy Pop, con una zazzera rada e spiovente, un po’ alla Ceronetti, una specie di clochard tra il misantropo e lo strafottente. Simpatico. 

19 commenti:

  1. senza offesa Malvino e ti ci voleva Houellebecq per capire queste quattro cosucce?
    se vuoi posso dirtene altre...
    se fossi in te, il post lo cancellerei...non ci fai una bella figura.

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    1. Dove esattamente in "ha detto due o tre cose sulle quali sono perfettamente d’accordo" si evincerebbe che Malvino non avesse già da prima capito quelle quattro cosucce? Io, per esempio, in tale ipotetico caso avrei scritto: "ha detto due o tre cose che me ne hanno fatte capire altre". Le nostre diffuse difficoltà con la logica o l'italiano non mi sembrano un valido motivo perché Malvino cancelli ciò che con chiarezza scrive.

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  2. E' la tesi del romanzo (se ci aggiungiamo la critica un po' paracula alla gauche), che ho appena letto. Chiedendomi, appena finito, come cazzo si possa leggerlo in maniera reazionaria, visto che l'alleanza tra gli islamici e i cattolici è ribadita più volte, e il fatto che questi ultimi vedano nel partito filoislamico il male minore contro il 'nichilismo' secolare pure.
    I 'conservatori' (gollisti e socialisti) di Houellebecq stanno coi fanatici islamisti, perchè sono più simili a loro rispetto ai laici o ai fascioidentitari alla Le Pen. E perchè hanno perso ogni tipo di ideologia, non rappresentano più niente tranne un generico tirare a campare, chiusi nella loro autoreferenzialità.
    Meglio uno stato etico, anche se l'etica non è proprio uguale alla mia, piuttosto che uno relativista che si basi sul contratto sociale. La voglia di dividere il mondo in bianchi e neri è più forte della fede.

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    1. Aggiungerei una piccola considerazione: i 'conservatori' e in genere chi detiene il potere preferisce decisamente lo stato etico anche perché immagina di poter essere esentato dal rispetto dell'etica di stato.

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  3. Michel è stato abbandonato da piccolo, poverino, e adesso l'occidente è il luogo deputato alla sublimazione dei suoi traumi infantili. Estensione del dominio della mamma. (è un cialtrone che ha già avuto anche troppa fortuna, estenuate spossatezze nichiliste da atei molto francesi)

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  4. "E ha indicato nel passato coloniale di questo o di quel paese l’elemento che lo rende più o meno odioso all’Isis"
    Questa É la chiave di lettura.
    Se ascoltate / leggete i commenti delgi islamici, anche modrati, troverete (quasi) sempre: " condanno l'IS, peró, anche voi..."
    Lo stesso meccanismo vale a spiegare l'indottrinamento IS dei reietti nostrani di origine araba o meno.
    Revanscismo su stati o societá che, a loro parere, li hanno spremuti e buttati come limoni.
    Nessuno puó negare che, nel passato, gli stati europei si siano comportati in modo mostruoso con il resto del mondo, basta leggere un qualunque trattatello storico;
    ma, il danno é giá fatto e non si puó rimediare.
    Per l'oggi, penso che si dovrebbe evitare lo sfruttamento delle persone (democrazia reale?) e cercare di contaminare l'Islam con il laicismo.

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    1. Contaminare l'islam con il laicismo magari, forse fra mille anni succederà, ma intanto bisognerebbe contaminare anche il cattolicesimo.

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    2. A mio parere il cattolicesimo é stato "contaminato", a sonori calci in culo, nei due secoli passati; certo, qualche altra "spuntatina" non farebbe male, in particolare nelle nazioni latine.
      Il pericolo, gravissimo, ( vedi "sottomissione" ) é che il cattolicesimo riesca a fondersi con l'islamismo.
      Allora sí che gli spiriti laici sarebbero accuratamente fregati.

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    3. Beh da noi c'è sempre il 'non sono razzista ma...'.

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  5. Mi spiace che non ami la letteratura contemporanea. Non bisogna necessariamente inchinarsi a questo UELBEC, in Francia meglio Carrere. Ma anche in Italia ci sono dei grandi scrittori: Busi, Siti, Mari, Vasta, Falco.

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    1. Insomma definire questa pletora di nomi grandi scrittori, mi sembra un pelino esagerato. Scrittori, ecco, è già sufficiente e sia detto senza offesa.
      Per gli scrittori, voglio dire.

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    2. Concordo. Eviterei anche di coinvolgere Ceronetti anche solo per gli eventuali (non ci sono peraltro) richiami alla capigliatura. Ogni tanto Castaldi nella fretta del confronto derapa, seppur in buona fede. Scrive di getto infatti.

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    3. Mi scusi, sa, non è a premessa di mandarla a fare in culo, giuro, ma lei crede che tra questa capigliatura (http://i.huffpost.com/gen/1611358/thumbs/o-MICHEL-HOUELLEBECQ-facebook.jpg) e quest'altra (http://i.ytimg.com/vi/xXru7tyagtk/maxresdefault.jpg) sia temerario imbastire un confronto? Si prenda tempo per la risposta, non la butti lì di getto.

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  6. A me Le particelle elementari era piaciuto molto ma mi aveva tolto ogni voglia di leggere altro di questo deprimente signore.

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    1. leggi lanzarote, bolla. è breve e spassoso.

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  7. Ciao Malvino mi dica che lei non è uno di quegli anticlericali che pensano sempre alla Chiesa, di quegli atei che pensano sempre a Dio, di quei razionalisti che pensano sempre alla religione, di quei radicali che leggono il nuovo giornale di Adinolfi, di quei sinistroidi che pensano sempre a Berlusconi. La prego mi dica che non è così...


    Micus

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  8. Obama che arriva al Colosseo ed esclama: "E' più grande di uno stadio di baseball" e i teppisti olandesi che sfasciano la fontana del Bernini hanno la stessa "cultura". Questo spiega perchè il pianeta Terra è ridotto in questo modo. E ho detto tutto...

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  9. Mi perdoni, ma salvare solo McEwan e Philip Roth in tutta la letteratura contemporanea è un po' pochino, a mio parere. Ci metterei Sebald, Mo Yan, Herta Mueller, Elfriede Jelinek e magari anche Cormac Mc Carthy, prima che dirazzasse per eccessi hollywoodiani, e pure Kaniuk e almeno qualcosa di Yehoshua, e anche Kertesz. Per me, tutti questi meglio di McEwan.

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