lunedì 2 febbraio 2015

Postilla

Prima di passare alla seconda puntata della mia Mattarelliana, occorre dedicare due righe a quanto oggi è riportato dal Corriere della Sera (chi ha letto le bozze del discorso che Sergio Mattarella terrà al suo insediamento dice che in esso vi è un richiamo ad innovare la Costituzione, ma senza tradirla) e da la Repubblica (Matteo Renzi dichiara che «l’elezione del Capo dello Stato mette il turbo, non rallenta le riforme»). Sarà interessante vedere come questo Presidente della Repubblica possa dare un’accelerazione, per esempio, al varo dell’Italicum, che patentemente tradisce la Costituzione, e proprio nei punti che l’apparentano strettamente al Porcellum, già bocciato con voto unanime dalla Corte Costituzionale, di cui Sergio Mattarella era membro. Dunque v’è da porre una clausola estensiva ai limiti temporali posti in premessa al mio studiolo, perché, almeno per quanto attiene al sistema elettorale, la nostra conoscenza di Sergio Mattarella non si ferma al 2008: nel dicembre del 2013 la pensava ancora come ai tempi in cui scriveva il Mattarellum. Poi, ripeto, il Quirinale ti trasforma e ogni previsione diventa più aleatoria di un oroscopo. D’altronde, il Nostro ha nel tema natale un Marte in Ariete leso da una quadratura con Mercurio in Cancro…

6 commenti:

  1. Malvino, hai l'orario di nascita del Nostro? Una quadratura tra Marte e Mercurio significa semplicemente che lui sente molto dentro di sé la frizione tra il dire e il fare. Non è detto che sia un male, anzi.
    RP

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    1. L'orario di nascita, e dunque l'Asc, è necessario per stabilire la posizione dei Pianeti nelle Case, ma per gli Aspetti tra Pianeti basta il luogo e la data di nascita, no?

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  2. Benché io non sia un costituzionalista né uno che ha studiato diritto, non mi pare che l'italicum abbia le stesse criticità del porcellum. Due erano i problemi della Calderoli secondo la Consulta: le liste bloccate che rendevano irriconoscibile all'elettore il candidato, e il premio di maggioranza abnorme. Le prime sono state molto ridimensionate (adesso di bloccato c'è solo il capolista, che comunque viene scritto nella scheda) a vantaggio delle preferenze, il secondo rimane solo nel caso in cui la lista che arriva prima sbanchi, ovvero superi il 40% dei voti. Poi, certo, non è una legge perfetta, soprattutto se piacciono i collegi e il maggioritario, ma non credo che Mattarella farà delle pressioni per modificarla.

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    1. Beh, il numero dei capolista è tale per cui solo il partito che prende il premio di maggioranza avrebbe candidati eletti con le preferenze, in pratica. Come avere una Ferrari da corsa, ma abitare a Pianosa.
      Secondo 'sbancare' con il 40% e trovarsi catapultati al 55% non è proprio il massimo della rappresentatività: il Porcellum, che pure fu cassato, aveva il premio esagerato solo alla camera, mentre quello al senato era su base regionale quindi distribuito. Con le riforme in cantiere di Renzi per la maggior parte delle leggi basterà una camera sola, quella con la catapulta al 55%.
      Ora, mio malgrado ammetto che il PD tra la merda esistente è forse la meno merda, però non sarei stato felice se dopo un risultato delle europee traslato sulle politiche avesse potuto governare per cinque anni semplicemente tenendo a bada un po' di fronda interna. Un po' di dialettica politica e di compromesso non sono il male, anzi.

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    2. Non proprio solo chi vince: chi prende più di 100 seggi (ovvero più del numero dei collegi), e questo soltanto nel caso in cui la lista o partito NON candidi lo stesso capolista in più collegi (il limite max è 10). Nel migliore dei casi, dunque, il limite degli eletti "bloccati" scende a 10.
      In ogni caso, tendenzialmente, anche nei sistemi proporzionali (per non parlare di quelli maggioritari) chi supera il 40% dei consensi ha buone probabilità di ottenere la maggioranza dei seggi in parlamento (non la certezza: la CDU in Germania si è fermata a 2 seggi dalla maggioranza se non erro, col 42% dei voti).

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  3. Bisogna sentire il comune di nascita!

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