venerdì 24 giugno 2011

Tonino




Se paragoni Berlusconi a Nerone, a Hitler, a Mussolini, a Ceausescu, a Noriega e a Saddam, puoi certamente intrattenerti a chiacchierare insieme a lui, ma devi renderne ragione a quanti condividono il tuo giudizio sulla sua persona, anche in minima parte, soprattutto se si tratta dei tuoi sostenitori. In realtà dovresti renderne ragione anche a chi ritiene che con Berlusconi non ci si più niente da dire.
Hai cambiato parere su Berlusconi? Si spiegherebbe il fatto che riesci a tollerare un civile confronto verbale con chi hai definito corruttore, mafioso, fascista, piduista, magnaccia e stupratore della democrazia, e non più di sette mesi fa, ma sei tenuto a dare spiegazioni del perché, e possibilmente prima di farti vedere a chiacchierare insieme a lui, seminando lo sgomento tra i gonzi che ti credono adamantino, e naturalmente gli devi delle pubbliche scuse. Sbagliavi o nel frattempo Berlusconi è cambiato? Non è certo un crimine intrattenersi a discutere, da capo di un partito d’opposizione, con il leader della maggioranza di governo, ma fino a ieri non sembravano questi i ruoli che ritenevi appropriati: lui era il tiranno e tu ti spacciavi come l’unica credibile alternativa. O la tua posizione era opportunistica ieri o lo è oggi.

Io penso che lo sia quella odierna, Tonino. Stai cercando di scavalcare a destra il Pd per non trovarti spiazzato da una sua possibile intesa con Casini: solo questo spiega la calmata che ultimamente ti sei dato, peraltro levando il significato politico che avevi voluto dare ai referendum quando chiedevi le firme. Hai una paura fottuta di essere emarginato politicamente, e in questo hai in comune qualcosa con Bossi.
D’altra parte solo i fessi possono credere in ciò che da sempre vorresti dar da credere, talvolta nella parte del villico sanguigno, talvolta nei panni del fiero tribuno. In realtà sei un demagogo, e neanche dei migliori. Non hai nemmeno un grammo di cultura liberale e, quando dici “democrazia”, non si fa troppa fatica a capire che stai parlando di un populismo esteticamente diverso da quello di Berlusconi, ma della stessa sostanza. Della cultura in generale, meglio lasciar perdere. In fondo anche tu hai nel fondo l’immarcescibile diffidenza verso tutto ciò che è vera intelligenza, optando per la furbizia degli ignoranti integrali. E in questo probabilmente nemmeno sai quanto somigli a Berlusconi: sei figlio della sua stessa Italietta, poi avete preso strade diverse, lui quella aziendale e tu quella clanica. Siete due facce della stesso familismo, della stessa destra prepolitica e antipolitica, della stessa subcultura da strapaese: in lui meglio mascherata, in te fiera di mostrarsi al naturale.   

Sì, ti sembrerà che sto esagerando, vero? Così sembrerà pure ai poveracci che sono ancora vittime dell’imprinting di Mani Pulite, che peraltro hai malamente sciupato, dilapidando un patrimonio di credibilità ottimamente lucrato (un po’ di mestiere e un po’ di culo), ma anche nel tuo caso siamo di fronte ad un berlusconismo uguale e speculare. Padrone del tuo partito, circondato da fauna ambigua e variegata, puoi concepire la politica solo come processo di fidelizzazione. Anche in te, come in lui, al netto di quanto vi fa sembrare antitetici, c’è lo stesso pezzente che ha fatto fortuna.
Ieri, Il Foglio ti dava dello statista, Tonino. Alla prima lettura, poteva sembrare il bacio del cobra, ma in realtà era la lode che Ferrara non nega mai a un vero fetente. E almeno in questo io di Ferrara mi fido.


21 commenti:

  1. Sono i casi in cui, se fossi il destinatario della lettera, mi sentirei con le spalle al muro e le palle a terra - e mestamente mi ritirerei in un eremo a piangere amaramente.

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  2. quando uno ha parlato per mezzo minuto con scilipoti capisce chi è. perciò ...

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  3. Il video mostra Di Pietro a braccia conserte (classico esempio di linguaggio non verbale che esprime chiusura, rifiuto) che non guarda in faccia B mentre gli parla (altro segnale). E da questo episodio, guarda che razza di casino che salta fuori.

    Poi, per carità, dal secondo paragrafo in giù tutto giusto. Ma mi tocca dargli ragione quando dice, e che dovevo fa', menajje?

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  4. Mi sembri un pò impietoso, per la verità. E naturalmente sono congetture e sfoghi tutti tuoi. Ma da che parte stai alla fine?

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  5. Sì, sono molto simili, entrambi hanno un partito che cerca di coincidere completamente con il suo leader, basano la loro politica sull'attacco diretto e personale all'avversario, si circondano di "scartini" politici per poter meglio risaltare in mezzo. E non potrebbe esistere in nessuna altra parte del mondo.

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  6. Sottoscrivo anche le virgole. Ovazione per l'ultima frase.

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  7. Di Pietro non si è svegliato una mattina dicendo "Berlusconi è come Hitler", ha criticato aspramente alcuni suoi comportamenti (gli attacchi ai magistrati, i militari nelle città, cose così). Ha esagerato? è stato inopportuno? innegabile, però è da anni (anni!) che dice che voterebbe positivamente se il governo facesse decreti decenti e bla bla bla - per inciso: si chiamerebbe "dialogo con l'opposizione", quella cosa che piace a Veltroni ma che non è in grado di praticare.

    Poi non capisco perchè sarebbe inconcepibile considerare allo stesso tempo berlusconi un antidemocratico e il presidente del consiglio ("berlusconi è un antidemocratico presidente del consiglio" sta tutto in una frase, magia).

    Sul fatto che voglia piazzarsi al posto di Casini son perfettamente d'accordo, e mi pare un'ottima cosa: di un harakiri con l'UDC o la terza cosa farei volentieri a meno.

    Al di là degli insulti volevo replicare che un vero padrone non fa battaglie politiche su acqua, nucleare e legalità nè si porta in casa uno come De Magistris, ma probabilmente otterrei come risposte insulti su De Magistis e altri insulti a Di Pietro, quindi neanche mi ci metto.

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  8. Tonino si è iscritto alla lista degli aspiranti successori di B.
    Gli è chiaro che con la sinistra continuerà a perdere ... le politiche sono cosa diversa dalle comunali o dal referefendum. Bisogna mettere in campo gente credibile e programmi seri.
    A sinistra ci sono i soliti mandarini e propongono ancora la tassa sui patrimoni (hanno solo alzato la soglia da 250 a 800mila €).

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  9. Qui forse sta esagerando. Forse l'unica colpa di Di Pietro è di essere un pò ingenuo, un autodidatta della politica. Il patrimonio di Mani Pulite lo ha sprecato perchè è stato costretto a dimettersi dalla magistratura per lottare contro false accuse e falsi testimoni pagati per screditarlo.
    Sarà sempre meglio un politico che propone di ingabbiare i corrotti e i ladri di denaro pubblico, piuttosto che gli amici di Bisignani.

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  10. e che glie doveva fà, menarglie?? ha pure raccontato cosa si sono detti (vabbè, una sintesi). quanto a ignoranza non mi sembra il peggiore in parlamento, almeno i codici li conosce. sei sicuro che melandri, veltroni, cesa, rutelli o vendola (e tralascio di nominare i cervelli del centro-destra) siano più intelligenti?

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  11. Grande Malvino. Grande.
    Post (anzi, editoriale) sublime e definitivo.

    Smascherato il bluff di Tonino.
    E ora, che i gonzi aprano gli occhi.

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  12. vedo che anche su un blog intelligente e serio come questo non si esce dal tifo ed è un vero peccato

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  13. " Sono i casi in cui, se fossi il destinatario della lettera, mi sentirei con le spalle al muro e le palle a terra - e mestamente mi ritirerei in un eremo a piangere amaramente. "

    Bum.

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  14. Come altri commentatori, condivido tutta l'analisi del personaggio (l'ultima frase è da incorniciare), però l'episodio è solo un pretesto. Non è un rimprovero, ben venga il pretesto, m'ha migliorato non poco la giornata questo post.

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  15. Potrei avanzare qualche modesta obiezione. Potrei dire che Di Pietro si esprime molto spesso con iperboli, questo comunque è come l'ho sempre percepito io. Nei suoi giudizi su Berlusconi questo secondo me è avvenuto molto spesso, per esempio nei casi che riporti. Ma evidentemente ritieni che la mia sia un'eccezione, nonostante mi sia stata la cosa più naturale.

    Ciò ovviamente non toglie che, iperbole o no, è chiaro che Di Pietro ha sempre descritto Berlusconi come il peggio del peggio. Tuttavia non so cosa si siano detti: per me potrebbe anche darsi che Berlusconi stesse trattando una resa incondizionata, io questo non posso saperlo pur se inverosimile, e quindi pur condividendo una certa perplessità non do un giudizio definitivo.

    Sull'ultima parte: io questa analisi l'ho vista fare molto spesso, diciamo che potrei sintetizzarla dicendo che Di Pietro viene rappresentato come la stampa in negativo di Berlusconi. Qui le mie riserve crescono: questo è probabilmente vero, ma solo se ci limitiamo a considerare la personalizzazione del partito, l'approccio alla leadership, l'appello a certe pulsioni proprie di tanti cittadini, lo sconfinamento nel populismo e varie altre. Questi sono peccati nell'uno come nell'altro, ma sono quelli che metaforicamente si chiamano "peccati veniali" rispetto alle vere pecche di Berlusconi e del berlusconismo, che sono ben altre. Magari, e lo dico con la massima enfasi possibile, "magari" i lati scomodi e abietti di Berlusconi si limitassero a quei tratti che egli condivide con Di Pietro! se fosse così io digerirei molto meglio i pasti, anche se non starei tutti i giorni a fare i salti di gioia. Quello che di più grave e pesante Berlusconi ha importato nella nostra vita pubblica non è poi così tanto nella forma ma è nel contenuto.

    Comunque, anche nella sua veste populistica, leaderistica e propagandistica, Di Pietro anche lì, con tutti i suoi difetti, è ben lontano dalle vette di Berlusconi: io Di Pietro l'ho sentito spesso offendere il suo avversario, anche pesantemente, ma mai i suoi milioni di elettori (e certo non ai livelli di Berlusconi). Questo è solo un esempio ma è macroscopico e può fare tutta la differenza.

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  16. Potrei anche sbagliare – e nel caso di Di Pietro sarebbe anche auspicabile, nell'altro c'è decisamente poco margine – ma temo proprio di no.

    Berlusconi e Di Pietro si potrebbero spartire l'antonomasia di un genere di persona che in una società in buona salute non potrebbe mai aspirare ad una troppo elevata posizione di potere: l'ambizione che li anima può permettere loro di compiere imprese egregie (secondo il metro al momento corrente), finché si trovano nella fase ascendente e si sentono continuamente sottoposti a giudizio; ma, quando anche una sola di queste due condizioni decade, gli dei ce ne guardino!

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  17. concordo Malvino,
    per un Italia che volesse aspirare ad essere migliore nella sua classe dirigente non c'è posto per i personaggi alla Berlusconi o alla Di Pietro, per la solita Italia che vuole rimanere identica a se stessa, l' ex Pm di Monetenero è il miglior candidato alla successione del Cavaliere.

    alessandro

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  18. Malvino, perché credi alle balle di Libero, del Giornale e del Foglio, e non dovresti credere a ciò che dice Tonino?

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  19. Sto rileggendo il tuo articolo in maniera, diciamo così, più approfondita. Ti avevo dato dell'impietoso e continuo a sostenerlo senza ancora capire il fine del tuo post. Sai, non ho le conoscenze che sono tutte appannaggio tuo nè la tua stessa filosofica cultura sopra le righe. Ma darti dell'impietoso è anche farti un complimento ed il perchè ti sarà perfettamente conoscibile. Nella tua lunga ed elucubrata disamina metti in luce ben poche cose se non la tua critica alla ragion pura o l'esaltazione di una cultura ben superiore alla media e anche piuttosto demagogica, in fondo. Allora mi chiedo: se ti soffermi su questo, tu, Malvino alias Luigi Castaldi, cosa faresti al suo posto? Ti senti solo superiore per un'analisi che non porta a niente e che sposta qualsiasi dibattito sul sì o sul no? Che consigli avresti e daresti, figlio della stessa e medesima italietta come tutti noi?

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