Umanamente capisco Giuliano Ferrara, anzi, adesso che gli viene meno la terra sotto i piedi, mi fa pure tanta tenerezza. Tenta di salvare il culo, cerca di riciclarsi in vista di tempacci che prevede bui, ma bisogna dire che lo fa con un certo stile, e pure con una ammirevole destrezza. Infatti non implora pietà all’orda belluina pronta a giustiziarlo per appenderlo a testa in giù in piazzale Loreto, perché sa bene che nulla come la paura della preda eccita il branco predatore, ma invece sfoggia una gran bella specie di dignità in similpelle, e invita al dialogo, a un giudizio sul berlusconismo non obnubilato dalle passioni. E non potendo aspettarsi troppo dai bruti, fida sui galantuomini, sugli animi gentili, sull’indole più mite e riflessiva che eventualmente sia rimasta a sinistra dopo 17 anni di esasperazione. Il richiamo a Togliatti, in tal senso, è una grandissima furbata. Vorrete mica essere degli stupidi? Vorrete mica farvi sorprendere a corto di cultura e di storia?
E dunque veniamo a Togliatti e al suo giudizio non inarticolato e molto realista sul fascismo che espresse nelle lezioni che tenne da Radio Mosca. Le avete lette? Se non le avete lette, fate finta di averle lette, sennò ci fate la figura degli incolti. Inter nos diciamo che le trovate alle pagine 531-671 nel II volume del III tomo (1929-1935) dell’Opera Omnia (Editori Riuniti, 1974), oggi introvabile. Non posso passarvi allo scanner tutte le 140 pagine, ma penso che basterà la definizione non inarticolata e molto realista che Togliatti dava del fascismo (pag. 533).
È che Ferrara di Togliatti conserva il ricordo solo delle ginocchia sulle quali faceva cavalluccio. O può darsi voglia prendervi per il culo. Vedete voi se valga la pena di farlo fare.
mi permetto segnalare l'ed. delle cd lezioni sul fascismo nel volume, reperibile, P.T., Sul fascismo, a cura di g.vacca, laterza, 2004. tali lezioni, nel libro, sono precedute da un saggio molto rilevante dello stesso T. "rapporto sul fascismo per il IV congr. dell'intern.".
RispondiEliminase la definizione data dalla III Internazionale del fascismo è ineccepibile nella sua didascalica sintesi, togliatti nei suoi scritti, in paricolare il secondo che ho segnalato (che non fa parte dell'O.C.), offre un'analisi della società italiana e del fascismo ancor oggi insuperata e davvero molto "articolata". in tale saggio sono analizzate le ragioni di clsse e di fondo della svolta autoritaria del 1922 ma può funzionare in modo ancora eccellente come griglia per comprendere anche il presente.
personalmente non ho alcuna simpatia per togliatti, ma come teorico del fenomeno è una spanna sopra tutti
dubito che ferrara abbia letto togliatti, secondo me è uno specialista delle quarte di copertina, dei bignami del marxismo, di qualche volumetto della collana "le idee" della ed. riuniti. è uno talentuoso illusionista della parola, ma non possiede alcuna seria frequentazione dei classici del marxismo. cosa questa che un tempo a chiunque sarebbe risultata evidente, ma i tempi cambiano ...
e perciò condivido in pieno la frase che Ferrara di Togliatti conserva il ricordo solo delle ginocchia sulle quali faceva cavalluccio. vale per molti ex.
Qualora fossero istituiti dei Tribunali del Popolo (non credo, ma sogniamolo), fossi la pubblica accusa userei questo post per persuadere la giuria sulla necessità della condanna.
RispondiEliminatribunali del popolo e uso di post per condanne - se nasce questo paese dopo il momentaccio reazionario che abbiam vissuto si emigra
RispondiEliminaps ferrara ha usato togliatti anche nel rispondere a sofri...
RispondiElimina@ desaparecida
RispondiEliminaSì, vabbe', figurati se Sofri legge Togliatti, al massimo Topolino.
topolino ha una valenza per comprendere il secolo scorso
RispondiEliminaTopolino, un topo single che non ha mai figliato, che gira con un amico cane dotato di parola che porta al guinzaglio un amico cane non dotato di parola, non so perché ma mi sa di Hitler e dei suoi amici e delle sue vittime.
RispondiEliminaSì, ha una sua valenza.
Ma è il gin tonic, sicuro, a farmi questo effetto.
Comunque, Topolino vive nel peccato nel Ferrarapensiero.
Ma anche il riferimento a De Felice funziona soltanto finché uno non apre i volumi di De Felice e prova a leggerseli.
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