“Se è così, si va avanti – urlava Roberto Calderoli – sennò puntini puntini”, e sembrava più una comoda reticenza che un ultimatum. Dal prato saliva un “se-ces-sio-ne, se-ces-sio-ne”, dal palco un anodino “li-ber-tà, li-ber-tà”. I “barbari sognanti” – come li ha chiamati Roberto Maroni – saranno tornati a casa tranquilli? Silvio Berlusconi non potrà dare neanche la metà di quanto la Lega chiede, e la Lega non può permettersi di far cadere il governo al quale ha legato troppo a lungo le sue sorti. Cazzi amari.
La metà? Sarà gia molto se il governo Berlusconi, ma assai più verosimilmente un altro governo, riuscirà a dare alla Lega solo il triplo dell'opposto di ciò che chiede.
RispondiEliminainsomma, sembrerebbe proprio che sravolta si siano incartati
RispondiEliminaLa lega ormai vive solo per sfruttare la rendita di posizione, per assicurare stipendi e poltrone ai suoi dirigenti. Siamo sull'orlo di una catastrofe tipo Grecia, e questi non sono riusciti a tagliare nemmeno un'auto blu, semmai ce ne sono più di prima. Roba da fucilazione alla schiena (si fa per dire).
RispondiElimina@pio:
RispondiEliminaE' dal 10 maggio 1994 che sono incartati.
La Lega scese a patti con i fascisti e i piduisti, i fascisti scesero a patti con i secessionisiti, e B. scese a patti con tutti pur di salvarsi il culo.
Non sembra che sia cambiato molto da allora.
Storicamente la Lega non ha mai avuto una posizione definita, tutto può accadere. Mi chiedo solo l'elettore se ogni tanto si trovi spaesato o gli basti vedere il verde per sentirsi tranquillo: la cromoterapia politica.
RispondiEliminaSpero solo che tutto quel folclore sia storicamente solo legato alla salcicciata di fine manifestazione.