Ho già detto dell’effetto deprimente che il Natale ha sul mio umore, qui aggiungerei soltanto che la mazzata definitiva me la dà ogni volta l’immancabile cuoricino zuccheroso che il 23 dicembre, canonico come uno zampirone a Ferragosto, rifrigge il solito «ci scommetto che nevica, tra due giorni è Natale, ci scommetto dal freddo che fa». Deve averci pensato almeno dal 21, deve aver smaniato tutto il 22, non vedeva l’ora che arrivasse il 23.
Manda il cuoricino zuccheroso qui in Canada, la neve non manca e te lo togli dalle palle! (Ho posto in the basement per due settimane)
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