lunedì 6 luglio 2015

Meditazioni trascendentali / 1

Adesso è facile capire la differenza che cera tra i due, ma nel 1972 tutti pensavano che Alan Sorrenti fosse una specie di Demetrios Stratos, è che i gargarismi in falsetto del primo sembravano apparentati alle diplofonie e alle trifonie del secondo, colpa del cerume che da un po intasava l’italico orecchio medio (e qui «medio» ha il suo bravo doppio senso). Non ci fu bisogno di aspettare molto per capire che appartenevano a due razze diverse, perché Alan Sorrenti passò quasi subito dalla progressive alla disco e Demetrios Stratos morì. Non fosse morto, poteva passare dallovertone a un qualche inutile trallallèro, chi può dirlo? Sicché laudato si, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente po scappare, salvo scoraggiarla, mostrandosi al naturale.

6 commenti:

  1. Premessa: non c'ero.
    Uno aveva delle idee e un manifesto programmatico, l'altro solo della droga discreta.
    D'altro canto le prime cose che ha fatto, Sorrenti, mi piacciono molto, nonostante tutto. Ma coloro che hanno pensato potesse esserci un parallelismo fra AREA ed Aria avevano delle allucinazioni, e assai prima di Figli delle Stelle.

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  2. Però scusa, caro Malvino, siamo sicuri che Stratos sia "superiore" a Sorrenti? Siamo sicuri che un pittore tecnicamente eccezionale che però preferisce fare quadri "difficili", per pochi eletti sia "superiore" a un pittore meno bravo che però fa quadri più comprensibili al grande pubblico?

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    1. Gesugesugesù, ma non ha visto che il titolo del post è "Meditazioni trascendentali"? Certo che "siamo sicuri". Il "grande pubblico", per il solo fatto di essere "grande", è rozzo, incolto e puzza. (A scanso di equivoci, scherzavo. Ma - dico - lei ha visto il video che ho allegato? Mi fa il piacere di dirmi cosa intendesse comunicare, Alan Sorrenti, al "grande pubblico" con quel saliscendi di spallucce e quell'arrovesciare il capo indietro e d'un lato come se ogni tre battute musicali fosse investito da un orgasmo cosmico?)

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    2. Si parva licet componere magnis, cosa intendeva comunicare Glenn Gould al grande pubblico con quella postura contorta e quei vocalizzi? Forse una “una naturale movenza dell’inconscio” anche in Sorrenti?

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    3. Eh, no, il parallelo non regge: Glenn Gould era un co-componente del pianoforte, Alan Sorrenti era la confezione di Kalimba de luna.

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  3. Non sapevo nulla di questo primo Alan Sorrenti.
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    Sembrano proprio percorsi opposti (Stratos se non sbaglio ha cominciato con canzoni beat accessibili), ma hanno ottenuto lo stesso risultato: sono entrambi risultati molto difficili da ascoltare.

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