martedì 3 gennaio 2017

L’onore di Mentana

Tutto sommato, non è che Ferrara ci fosse andato giù troppo pesante, via. Che aveva detto in fondo? Che La7 era «un cesso». Che Mentana era «un ipocrita», «un buffone». Sì, è vero, aveva anche insinuato che la carriera di Mentana fosse stata tutto un passar di lingua da culo a culo – Berlusconi, Montezemolo, Tarak ben Ammar – e si sa che la giurisprudenza riconosce la diffamazione anche nella mera insinuazione (Cass. n. 1988/1975). Ma in sostanza, via, che era successo? Nientaltro che uno screziuccio, anzi, trattandosi di Ferrara, quella scatarrata di insulti e calunnie poteva anche essere letta come amichevole affettuosità. Ciò nonostante – roba da non credere – Mentana si era detto offeso.
Querela? Non risulta. Risulta, invece, quella annunciata stasera, nei confronti di Beppe Grillo, per aver riprodotto, con quelli degli altri Tg della Rai e di Mediaset, tutti, anche il logo del TgLa7, in una fotocomposizione sulla quale spiccava la scritta «Giornali e Tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene».
Accusa pesantissima, ma quanto mai generica, che, almeno a leggere il post sul quale campeggia la suddetta fotocomposizione, sembra possa riferirsi al TgLa7 solo per l’edizione delle 20,00 del 16.11.2016, nel corso della quale un servizio di Paolo Celata riprendeva quanto riportato in un articolo di Jacopo Iacoboni apparso su La Stampa dello stesso giorno, nel quale, con acconcio uso di condizionali e punti interrogativi, si costruiva un link alquanto speciosetto tra @BeatricedimaDi e la Casaleggio Associati.
Troppo poco, francamente, per dare del «fabbricatore di notizie false» a Mentana, che così mi pare abbia pieno di diritto di ritenersi offeso, ottime ragioni per sporgere querela e buone possibilità di essere risarcito per il danno inferto al suo onore. E pensare che a dargli del «buffone» e dell’«ipocrita» non sarebbe accaduto niente. Sempre un po’ troppo sopra le righe, ’sto Grillo.

3 commenti:

  1. Non voglio dire che sia meno grave, ma in un clima politico come questo insulti come "buffone" o "ipocrita" passano del tutto inosservati: l'accusa (per di più infondata) di fabbricare propaganda è obiettivamente pesantissima.

    Senza contare la risonanza del mezzo di comunicazione: da una parte un giornale che vende poche copie, dall'altra il blog italiano più visitato, che chiaramente è più preoccupante.

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  2. accuse pesanti quelle di Grillo, ma soprattutto inverosimili. Chi potrebbe mai pensare che il Italia gran parte dell'informazione sia tendenziosa ?

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    1. E storia vecchia, purtroppo. In Ialia (ma forse ovunque) la peggior ingiuria, quella da non pronunciare mai se non si vuol davvero finir male, rimane dire che il re è nudo.
      Gigi Raniero

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