martedì 14 giugno 2011

Invece di far festa

Non siete stufi di illusioni e di disillusioni? Invece di far festa, allora, proviamo a ragionare. Davvero è l’alba di un’altra Italia? Non dico ai ragazzini di venti anni o giù di lì, quelli continuino a far festa, poverini, è giusto che almeno per due giorni o per due mesi si sentano vincitori di qualcosa. Ma a chi ha votato per la responsabilità civile dei magistrati, per la depenalizzazione delle droghe leggere, contro il finanziamento pubblico dei partiti, a chi ha pensato che con la fine del craxismo fosse archiviata ogni tentazione autocratica, a chi si è esaltato per il crollo della Prima Repubblica, e ha visto com’era la Seconda: che avete da festeggiare? Come riuscite ancora a sperare che basti una rimescolata perché il pantano si trasformi in un paradisiaco laghetto? Ma davvero pensate che una sberla o due possano annichilire un tratto immarcescibile del carattere nazionale? Davvero riuscite a credere che Grillo, Vendola e Di Pietro siano padri fondatori di un paese nuovo? Davvero pensate che i conti con la storia si possano saldare in questo modo?


33 commenti:

  1. no di certo, me che comincino a pagare almeno le prime (quattro) rate...

    RispondiElimina
  2. No. Ma dopo quindici anni di Berlusconi invincibile, dieci minuti in cui si sospira di sollievo e si festeggia ce li meritiamo anche noi.

    RispondiElimina
  3. Malvì, dato che hai capito come funziona il mondo, mica solo l'italia, daccela tu la ricetta per cambiare davvero. Perché ce l'hai, vero, la ricetta?

    RispondiElimina
  4. Io sono un ventenne, non sto festeggiando, ma, pur con tutti i limiti della mia inesperienza, ho pensato e scritto le stesse cose.

    In quest'ultima settimana in cui ho dichiarato il mio voto contrario e controcorrente sull'acqua ho avuto la mia prima vera esperienza diretta con il puro fascismo di sinistra (coronato poi da quella vergogna al TG3, con ubriaconi dalla retorica grillesca che impedivano all'inviata di intervenire). E sono sinceramente più preoccupato di prima.

    RispondiElimina
  5. Alle prossime politiche il centrodestra dovrà candidare qualcuno che sia appena più dignitoso di B e vincerà di nuovo. Chi affiderebbe un paese ai figuri da te citati?

    RispondiElimina
  6. Nessuno pensa che sia così semplice. Ma è innegabile che c'è un remoto spiraglio di luce dopo decenni di buio.

    RispondiElimina
  7. Sir Tooby, la retorica grillesca decade nel tempo di un fiato, le scorie radioattive in migliaia di anni.
    Fatti i tuoi conti.

    RispondiElimina
  8. la mia impressione e' che proprio il ragionamento del tipo "se non si vota SB ci governano quegli altri" sia servita al padrone di arcore ed ai suoi servi per produrre l'assenza di prospettive, il pantano politico ed il porcame umano degli anni zero (non solo in senso temporale, purtroppo, per l'Italia).

    che in italia la cultura fanatica del tifo da stadio in barba a programmi e idee politiche abbia spesso prevalso sulla vigilanza sull'eletto da parte dell'elettorato (e molto piu' ancora dal 1994 a oggi) e' un fatto, ma un po' di indignazione ogni tanto -il voto alle amministrative e ai referendum questo mi sembrano: nati dall'indignazione e dal non poterne piu' dell'inadeguatezza di un satiro ridicolo e senescente- mi sembra preferibile al cinismo rassegnato del "tanto non cambiera' mai niente".

    RispondiElimina
  9. Signor Shylock: in Italia la quasi totalità delle scorie è derivata da esami medici, quelli che ti passano dentro un affare e poi vedono che male hai per salvarti la vita - perchè il nucleare non ce l'abbiamo, ma i sottoprodotti si. Che facciamo: proibiamo le tac? No, per sapere, anche perchè sembra che siamo gli unici a doverci confrontare con questo - reale - problema e che non ci sia nel mondo energia elettronucleare da decenni e tutti gli altri paesi le scorie se le mangino. Mi verrebbe voglia di chiederle se sa a quanto ammonta la quantità di scorie radioattive da centrale nucleare per un corrispettivo umano di una vita, ma sarei impietoso. Restiamo nelle rispettive convinzioni, la mia almeno informata.

    RispondiElimina
  10. Non credo, come alcuni qui sopra scrivono, che alle prossime elezioni il centrodestra candiderà qualcuno che sia appena più dignitoso di Berlusconi. Non lo credo perchè nel centrodestra non c'è nessuno che sia o possa vantare quella posizione. Neppure lo stesso Tremonti. Berlusconi è il PADRONE di quel partito come lo è, di fatto e per atto notorio, della Lega stessa: gli sta saldando i debiti di parecchi milioni di euro con la promessa che se la Lega dovesse defilarsi lui avrà in mano armi sufficienti a distruggerla. Ovviamente senza che i Padani ne sappiano qualcosa (tipo Salvini, per esempio). Non è una bufala il fatto che la proprietà del loro simbolo sia di Berlusconi: evidentemente si è voluto cautelare dopo lo sgambetto del 1994 ed ora, per dirla in maniera garbata, li tiene per le palle. Non credo anche perchè altrimenti non sarebbero servi.

    RispondiElimina
  11. Lascia stare.
    Se sei nella merda fino ai capelli, elevarsi anche solo di 15 cm giova assai.

    RispondiElimina
  12. No. La cacca è sempre quella.

    Ma nell'immediato perchè rinunciare a gustarci questo momento?

    RispondiElimina
  13. Nella fine di un'epoca sono compresi i Grillo, i Di Pietro, i Vendola e tutta la retorica militante e non. Finito Berlusconi e il berlusconismo, non sopravviveranno neppure loro.
    Queste si chiamano "prove tecniche di trasmissione": vanno oltre i Di Pietro, i Grillo, i Vendola. Vanno anche oltre i Comitati promotori dei referendum (piaccia o no). Il voto è stato essenzialmente, profondamente, squisitamente politico, checché se ne dica. Ora nessuno sa cosa fare: né la maggioranza né l'opposizione, perché non sanno prevedere i risultati (al di là di ogni ragionevole sondaggio). Non lo sa neppure più la Lega, troppo implicata, ormai. Vince chi presenta prima dieci (diciamo) punti chiari, netti, precisi, attenti, calibrati e si presenta davanti agli italiani con una faccia onesta. Il che significa che dovremo aspettare. Intanto un po' d'aria di festa non fa male. Magari, però, si dessero una mossa. O meglio, diamoci una mossa. Il messaggio è stato: se poffà. CriLomb

    RispondiElimina
  14. Io non ho festeggiato affatto e vedo un'inquietante continuità con il referendum mancato sulla fecondazione, almeno per quanto riguarda il nucleare. Due risultati apparentemente diversi ma entrambi figli di una mentalità miope, di un dibattito politico poverissimo e di una diffidenza antiscientifica di chiara matrice clericale, ancora prima che crociana o non so cosa altro.

    Di più: ci siamo tanto incazzati con le destre che facevano campagne politiche basate sull'evocazione della paura e condotte giocando con le pulsioni irrazionali della gente.
    Bè, sul nucleare è stata la stessa cosa. Mesi di terrorismo mediatico, di esagerazioni iperboliche, di leggende metropolitane e a volte di notizie semplicemente inventate (vi ricordate la bufala di futoshi toba?) condotte dagli "illuminati" opinion maker di repubblica e della sinistra. Il quorum stato raggiunto grazie ad un gioco ideologicamente e culturalmente scorretto, altro che spallata figlia della rinnovata coscienza italiana.
    Sono un elettore di sinistra e vi dico che per me non è affatto un bel giorno. Berlusconi passerà e noi resteremo dei grulli, eterodiretti dai guru e dai papi ed esposti ai berlusconi del futuro, così come dopo le indignate monetine del rafael ci siamo beccati 17 anni di SB. Proprio perchè siamo privi di razionalità sociale.

    p.s. per inciso: solo malvino ha denunciato la grave ingerenza del papa sul referendum. Cos'è, l'ingerenza ci fa incazzare a seconda delle convenienze?

    RispondiElimina
  15. Sig. gio, è veramente una rivelazione quello che scrive: in Italia la quasi totalità delle scorie è derivata da esami medici. Quindi ci sta dicendo che le centinaia di tonnellate di scorie e di fanghi radioattivi, sparse in tutta Italia, e il più delle volte accatastate alla meglio sotto dei capannoni, e parte inviate in villeggiatura in Inghilterra, sono per la maggior parte il risultato di esami clinici, manco avessimo fatto esami a tutta la popolazione mondiale, ci sono ancora due centrali dismesse che non sono state smantellate del tutto perchè non sappiamo dove mettere le scorie, nessuno sa dove metterle, chi ci ha provato spendendo milioni di euri, ora le deve spostare, tipo l'America e la Germania, perchè quei siti che si pensava sicuri, sono inaffidabili.. meno male che noi non siamo bene informati--- mescalito

    RispondiElimina
  16. Ma visto che tu SAI, tu che disponi della VERITÀ, illuminaci!! Oppure vedi di non sparire che di gente che non sa fare una proposta ma solo criticare non ne abbiamo bisogno

    RispondiElimina
  17. Io festeggiavo per i Dallas Mavericks. #trollface, ma anche un po' #truestory

    RispondiElimina
  18. @AleG
    Dire che sul nucleare ha vinto un atteggiamento antiscientifico è una semplificazione, una superficialità che non le fa onore.
    Molti scienziati, molti tecnici del settore hanno profondi dubbi sulla convenienza, sulla necessità e sulla sicurezza del nucleare. Almeno quanti sono quelli che invece caldeggiano la stessa scelta.

    Se poi per lei il giudizio sulla "razionalità sociale" si basa solo ed unicamente sull'atteggiamento che gli elettori dimostrano nei confronti di un tema così controverso e che dovrebbe suscitare per lo meno qualche dubbio, come il nucleare, ebbene, secondo me lei commette un secondo enorme errore.

    RispondiElimina
  19. @gio, due parole: Scanzano Jonico.

    RispondiElimina
  20. Alcuni giorni fa parlavo con mio figlio,che votava per la prima volta,di referendum. Ho fatto un breve riassunto di come siamo arrivati al quello odierno sul nucleare.
    1)Nell'87 i cittadini hanno espresso un chiaro indirizzo di non uso del nucleare.
    2)Qualche anno fa il nostro governante ha deciso che adesso quel tipo di energia è assolutamente indispensabile.
    3)Un anno fa sono state raccolte le firme sufficienti per indire un referendum.
    A questo punto qualunque amministratore si sarebbe tirato da una parte, lasciando tutta la responsabilità sulle spalle dei cittadini e si sarebbe limitato a dare adempimento al volere popolare.
    4)Qualche mese fa viene approvato il decreto OMNIBUS che voleva sfilare al popolo questo potere decisionale, semplicemente cambiando qualche parola alla precedente legge.
    5)Si fa ricorso a non so più quale corte, che lascia ancora attivo il referendum.
    6)Il governo fa ricorso contro questa decisione.
    7)Una ulteriore corte rende ancora valido il referendum.
    Ora ditemi:quanti di voi pensano che il nucleare serva al paese e non a interessi che con il popolo italiano non centrano niente?..........
    Maurizio

    @gio
    Sono certo che anche lei conosce la differenza trascorie a BASSA, MEDIA, ALTA e ALTISSIMA radioattività. I suoi esempi accomunano quelle della prima a dell'ultima categoria.

    RispondiElimina
  21. Signori mescalito e Shylock: nessuno dice che le scorie non siano un problema. Sono il problema anzi della filiera nucleare. La dismissione degli impianti è burocratica e politica, e vedendo quanto la politica si lasci influenzare dall'opinione pubblica nelle scelte energetiche nazionali direi che ci capiamo. Non siamo i soli, la Germania s'è comportata allo stesso modo e così la Svizzera (con la differenza che loro ce l'HANNO il nucleare, e all'uopo lo riaccendono all'istante), ma per due che se ne vanno ce n'è altre che mantengono, Francia, nascono, Polonia, Arabia, o potenziano, Cina, America. Solo esempi, la lista continua. Le scorie da stoccare le abbiamo solo noi? Noi abbiamo impianti da smantellare, e anche quello è un problema politico, ed economico certo, più che no, esattamente come Scanziano, ma ci sono nazioni che hanno indetto gara tra comuni per la scelta di chi avrebbe potuto fare mestiere delle scorie, vedi Svezia, quella verde e molto amata da certa opinione pubblica. O la Mongolia, dove l'America e il Giappone stanno attualmente pensando di costruire un sito per lo stoccaggio delle scorie. L'America inoltre sta tuttora discutendo anche del sito di Yucca Mountain, per la cronaca. Scorie che dovrei ricordare sono suddivisibili in varie tipologie di pericolosità (con cui rispondo a Maurizio. comunque la classificazione sta qui http://www.zonanucleare.com/scienza/rifiuti_radioattivi.htm), quelle altamente radioattive sono in volume decisamente contenute e comunque vetrificate in modalità sicura certificata, naturalmente nell'attesa che il mondo trovi un sito definitivo per lo stoccaggio, mentre quelle meno pericolose possono in pratica essere racchiuse in magazzini, con le dovute accortezze. Quindi? Perchè invece non metterci in gara per una attività ad altissimo tasso di redditività prossima futura come questa, dico io (tra l'altro l'Italia non è molto diversa dalla Svezia per determinate caratteristiche geomorfologiche del caso)? Solo un'ipotesi, evitiamo la solita trafila di luoghi comuni comprendenti politici corrotti mafia e compagnia cantante. Tra 'altro buona parte delle scorie è riprocessabile, se avessimo reattori funzionanti se ne potrebbe grandemente diminuire la massa come combustibile riciclato. E non solo: nei reattori di III+ e IV generazione queste sono prodotte in quantità decisamente, decisamente ridotta rispetto alla attuale, e pure c'è la sperimentazione di reattori al Torio (sapete: quello che piace a Rubbia, quello che qualcuno gli ha fatto dire di essere contrario al nucleare), che di scorie praticamente non ne dà, oltre un numero d'altri vantaggi.
    La domanda iniziale però era un'altra e conteneva un diverso significato: i sottoprodotti da utilizzo nucleare in Italia derivano ATTUALMENTE (evidenziamolo o si riparla dei prodotti passati) dalla radiografia e radioterapia medica: (mi si scusi il doppio duepunti) i votanti per il SI e coloro che temono questa tecnologia che fanno, coerentemente smettono di affidarsi alla medicina radionucleare, che irraggia per le varie radiografie, mammografie, tac parecchia radiazione, o preferiscono spaventarsi quando vedono il camino di una centrale nucleare (che tra l'altro emette vapore acqueo, nemmeno CO2) e quando invece il medico gli dice - giustamente - di inghiottire una pillola di iodio allora va tutto bene (http://tinyurl.com/5t554qk)? Lo sapete vero quanta radioattività emette una centrale a carbone (una delle venti che la Germania per esempio progetta di costruire per sopperire il 22% di energia che ha deciso di spegnere, oltre usare comunque ancora il nucleare ma come noi comprato da estero) in più rispetto ad una centrale nucleare, oltre le varie altre schifezze con cui condisce l'aria che normalmente respiriamo?

    RispondiElimina
  22. Io sono per il nucleare - e lo sono da un punto di vista ragionato, serenamente consapevole della materia - ma non ne faccio un dramma se non si fa; anche perchè non mi cambia niente, nucleare non c'era, nucleare non ci sarà, e il costo bolletta continuerà a rimanere tra i più alti d'Europa. Voi che non lo volete, e il cui punto di vista non posso che rispettare, lo rigettate da una posizione informata o è solo per paura e perchè vi fate bastare le cose che sentite in tv? Basta saperlo, c'è chi i rifiuti li brucia, liberando diossina, e chi li usa come la Svezia per ricavarci energia.

    RispondiElimina
  23. @gio, ragiona, sii sereno e soprattutto consapevole che cca' nisciuno e' fesso: so cos'e' un inceneritore (qui dove vivo, a Nordest, ne abbiamo uno bello moderno) e pure li' i rifiuti si bruciano, solo a temperature piu' alte.
    So anche che i rifiuti radiologici ospedalieri non sono proprio la stessa cosa del combustibile nucleare usato (come ti hanno gia' fatto notare) e non ho nessuna paura atavica della tecnologia, quando e' necessaria e ragionevolmente sicura.
    Invece qui la puoi menare e rimenare quanto vuoi, ma su 442 centrali nucleari operative al mondo, nell'ultimo trentennio ci son stati tre incidenti tra il grave e il catastrofico.
    Rassegnati: non dico tutti, ma diversa gente ha votato SI proprio perche' sul nucleare, poco o tanto, si e' informata e non si e' affatto convinta.

    RispondiElimina
  24. Grande, sei riuscito a dare una risposta a un senso di malessere che non riuscivo a spiegarmi. Intendiamoci, io sono convinto che per iniziare bisognava dare un colpo all'esistente, così non si poteva continuare, ma non riesco ad essere partecipe dell'entusiasmo generale. Mi pare intempestivo, esagerato, incosciente di ciò che ci aspetta.

    RispondiElimina
  25. E allora, caro il mio interprete Shakespeareiano, rimaniamo educatamente sulle rispettive posizioni. A proposito: ce l'ho ben anche io l'inceneritore, a due passi da casa. Non ne faccio una tragedia, come non ne farei ad avere invece una centrale nucleare. Ma permettimi di dissentire sulla qualità d'informazione che s'è dato il parco votante: se conoscesse i numeri veri, ci avrebbe almeno pensato due volte. Guarda da te se non credi:
    http://www.butta.org/?p=7264
    http://nextbigfuture.com/2011/03/deaths-per-twh-by-energy-source.html

    Vedi da te se, in un'ottica reale, tre incidenti in oltre mezzo secolo d'utilizzo (i conti si fanno dall'inizio, la pila di Fermi data 1942) di cui due a morti zero (evitiamo il discorso Chernobyl o deriviamo eccessivamente; il report definitivo comunque sta qui: http://www.unscear.org/unscear/en/chernobyl.html) sono davvero gran cosa. I numeri parlano chiaro, e poi ognuno la pensi naturalmente come crede. Nucleare non c'era dicevo, nucleare non ci sarà.
    Un saluto.

    RispondiElimina
  26. Concordo con chi parla di mancanza di scientificità e di ingerenze papali gestite alla bisogna.
    Dire no al nucleare, senza specificare di che tipo e/o almeno fino a quando, mi sa di troppo assolutista in senso negativo per essere intelligente.

    RispondiElimina
  27. Caro Nano,
    la comunità degli scienziati, degli economisti, degli ambientalisti è divisa sul tema energetico, perchè è un argomento multifattoriale, dinamico, straordinariamente importante e complesso. Io nel mio piccolo ho letto molto e non ho un'idea chiara. L'ultimo tema, comunque, che andrebbe affidato ad un semplicistico e in pratica definitivo "si e no", dato che oltretutto non sappiamo assolutamente che succederà di qui a 5, 10, 20, 50 anni.
    Ma ammesso che sia sensato fare un referendum del genere (per me NON lo è), è evidente che la grande maggioranza degli italiani non ha votato in base a valutazioni ponderate sul global warming, sulle dinamiche geopolitiche, sui dilemmi sulla pericolosità delle radiazioni ionizzanti a basse dosi, sull'EROEI delle fonti energetiche, sulla comparazione tra gli inquinamenti delle fonti fossili e il nucleare, ecc ecc ecc.
    No. Gli italiani hanno votato contro perchè " il nucleare" (confuso spesso col nucleare militare) è uno di quegli argomenti che suscita una paura irrazionale, originata da ignoranza e pregiudizio antiscientifico e antitecnologico, da incapacità di valutare i rischi e di accogliere gli argomenti statistici. Una dinamica regressiva e mortificante, la stessa che si ha con gli OGM, con la mucca pazza, con la sicurezza dei voli aerei (sic!), ecc ecc.
    I media, che dovrebbero informare e contribuire al progresso della valutazione scientifica e tecnologica (necessario come il sole, dato che viviamo in un mondo dominato dalla tecnoscienza), stavolta hanno pesantemente approfittato di questo deificit culturale, alimentando e giocando con l'ignoranza e la paura di cui sopra. E questo è gravissimo, questo si paga caro. Basta pensare ai grotteschi e dementi "videoappelli" di celentano, roba che manco il culto di padrepio, deliri cialtroneschi spacciati in prima serata per giudizio autorevole.
    Altrettanto grave è il trasformare questo tema, così inestricabile, in un agone "destra-sinistra", o curva sud-curva nord, atrofizzando la capacità di discussione, marginalizzando le posizioni articolate e autorizzando ogni genere di esagerazione e faziosità. Comprese le patenti di superficialità che tu distribuisci con una disinvoltura che non ti fa onore.

    Quanto al mio giudizio sulla razionalità sociale degli italiani, secondo me assolutamente carente, si basa si molto elementi: non ultimo il fatto di essersi tenuti un personaggio come Berlusconi per 17 anni (almeno). Un pisapia non fa primavera.

    RispondiElimina
  28. Il problema non è valutare il numero di incidenti nucleari, la questione è valutare come potrebbe essere in grado l'italietta del terremoto all'aquila di gestirli. Direi che sia meglio lasciare gestire il tutto al Giappone, potessimo votare l'abrogazione anche dei movimenti tellurici sul territorio nazionale, faremmo bene a votare sì.

    Lapa

    RispondiElimina
  29. @AleG
    Io trovo curioso come lei ammetta che il problema è complesso e controverso ma attribuisca la motivazione di chi la pensa diversamente da lei a un fattore irrazionale e semplicistico come la paura e l'emozione. E badi che io penso che il risultato senza Fukshima difficilmente arebbe stato diverso.

    Le chiedo semplicemente: se avesse vinto il No (e non dico l'astenzione, dico il No) lei accetterebbe che qualcuno che la pensa diversamente da lei dicesse che gli italiani hanno votato così nella speranza di risparmiare poche decine di euro all'anno sulla bolletta o perchè si sono bevuti le promesse propagandistiche di questo o quel politico?
    Io penso proprio di no, penso che una simile affermazione la urterebbe.

    Quanto all'immaturità sociale degli italiani, le assicuro che posso essere sostanzialmente d'accordo, ma la prima motivazione che lei ha fornito mi pare risibile.

    RispondiElimina
  30. @ilnano
    Per me il problema è complesso e controverso e infatti non dovrebbe essere oggetto di referendum, dato che un sacco di gente che la studia tutta la vita non riesce a giungere a conclusioni condivise e predizioni ragionevolmente attendibili. Per me è abbastanza evidente che la gente ha votato solo in virtù di paure irrazionali, non molto rispettabili e sostanzialmente ingiustificate, quelle paure che invece di essere alimentate e strumentalizzate andrebbero combattute, perchè sono causa di danni profondi e duraturi.

    A me sembra piuttosto oggettivo ed evidente. Se lei crede che alla base di una partecipazione così accesa ed estesa ci sia la riflessione e il dibattito su radiazioni e LNT, Global Warming antropico o solare, decrescita vs sviluppo o sviluppo sostenibile, EROEI, decadimento degli isotopi,picco del gas e geopolitica, bè, la ammiro per tanta fiducia nella cultura italiana. A me sembra una fiducia clamorosamente mal riposta.
    (e con questa ho cercato di spiegare il mio pensiero 3 volte. Boh, si vede che scrivo proprio male)

    RispondiElimina
  31. @AleG
    Mi scusi, ma il succo della faccenda è questo, se ragioniamo in termini di democrazia:
    Se il tema è complesso e controverso (come, in modo differente, divorzio e aborto) o si trova una soluzione che sia in qualche modo accettabile da tutti e mediatoria (quindi una soluzione demandata alla politica rappresentativa), oppure qual'è l'"extrema ratio" in una democrazia?
    Il voto del popolo (mi dica lei se devo aggiungere "bue", su sua responsabilità).

    Il voto del popolo, la maggioranza di chi ha diritto ad esprimersi (*), ha deciso che quel tipo di energia non è desiderata. Lo aveva già deciso 25 anni fa (fun un'occasione persa colossale, non per la decisione in se ma per non averne tratto le debite conseguenze).

    Giusto? Sbagliato?
    Questa è la democrazia.

    (*) La maggioranza, il mitico mostro sacro della democrazia, ha il viziaccio di sbagliare fin dai tempi di Socrate, anzi, ancora prima, come denunciò lo stesso quando gli ammiragli delle Arginuse furono messi a morte.
    Ma mi dica lei se conosce una forma di governo migliore.

    RispondiElimina
  32. "Ma mi dica lei se conosce una forma di governo migliore"

    Io sì, la conosco, o meglio la immagino.

    1) Una democrazia che che formi i cittadini sin dalla scuola fornendo loro una (almeno dignitosa) coscienza civica e scientifica (per restare in topic). A mio modo di vedere, questa coscienza è clamorosamente assente. Ebbene sì, scientificamente parlando, quello italiano è, a mio modo di vedere, un popolo bue. Potrei fare mille esempi.

    2) Una democrazia che informi i cittadini in modo corretto e più imparziale possibile.
    Ho seguito tutta la copertura mediatica della vicenda di fukushima nel dettaglio, e le posso assicurare che il livello di disinformazione e malafede raggiunto da i media (tra cui si sono distinti per zelo fazioso, tra gli altri, repubblica e fatto quotidiano) è stato assolutamente all'altezza di minzolini e fede. Una valanga di fear mongering mai vista. Il penoso video di celentano da santoro è stata una cosa oscena come poche altre. Nel resto del mondo le cose non sono andate troppo meglio, ma un po' sì.
    Ho tratto la conclusione che la gente è andata a votare di fatto NON informata.

    3) Una democrazia che affidi alle competenze e alle professionalità le decisioni più complesse, senza diffidarne per partito preso- e che se possibile, abbia dei meccanismi di controllo dei conflitti di interesse molto migliori di quelli italiani.
    La democrazia rappresentativa è questo.
    Perchè per le decisioni tecniche ci vogliono le competenze tecniche, e quella nucleare è una questione tecnica: parliamo di tecnologie industriali per la produzione di energia elettrica, non dell'anima o del senso della vita. Solo una propaganda isterica (e molto sospetta, mi lasci dire) come quella antinucleare ha potuto rendere questo campo una guerra di religione.

    Divorzio e aborto sono temi controversi che attengono alle sfere inviolabili del privato, dell'affettività, del corpo, della coscienza e delle convinzioni religiose e ideali. Non riesco in nessun modo a vedere un nesso con delle centrali elettriche.
    O vogliamo fare un referendum, che so, sulle tecniche di neurochirurgia, laddove la comunità scientifica avesse dei disaccordi in materia?
    Vogliamo fare un referendum sui sistemi di gestione delle reti informatiche?
    Vogliamo fare un referendum sulle strategie di gestione del traffico aereo?


    Mi scuso per la lunghezza dei miei post e ringrazio Malvino per lo spazio che ci concede.

    RispondiElimina