giovedì 30 giugno 2011

Molto bene, direi

Anche a un idiota può scappare ogni tanto un’idea intelligente, anche a un criminale una buona azione, anche a un governo di merda un provvedimento decente. È il caso, quest’ultimo, della “liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura per gli esercizi commerciali nelle città turistiche e d’arte”, che il governo Berlusconi si appresta a deliberare in seno alla manovra finanziaria.
Molto bene, direi. A Roma, per esempio, i negozi potranno rimanere aperti anche di domenica e una volta tanto si può essere d’accordo con Il Foglio, che peraltro in febbraio si era fatto promotore dell’idea e oggi può a ragione far chicchirichì: si tratta di “una esemplare norma liberalizzatrice”.
Adesso, però, bisognerà sentire cosa dice l’alto magistero cattolico, da sempre contrario alla violazione del terzo comandamento che ci esorta a santificare la domenica chiudendo bottega e andando a messa. Soprattutto a Roma, che sarà senza dubbio città turistica e d’arte, ma è pure il cuore della cristianità ed è tenuta a farsi esempio.
Insomma, vedremo se l’idiota riesce a mantenere il punto sull’idea intelligente, eccetera. Dovrebbe trattarsi di agone divertente.

23 commenti:

  1. Ma il terzo comandamento non esortava a santificare il sabato?

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  2. ovviamente sarà esentata roma, e salvi capra e cavoli

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  3. Era fondamentale che avessimo finalmente il diritto di esercitare il nostro diritto di consumatori compulsivi anche di domenica. Saranno contenti i commessi sottopagati che dovranno andare ad aprire le serrande per vendere in sei giorni quello che prima vendevano in cinque, sottraendone un po' dal loro tempo libero- se gli togliamo anche il primo maggio avremo compiuto la vera rivoluzione liberale. Almeno, diradandosi il numero dei clienti avranno il tempo per concentrarsi sul giornaletto che tengono sotto il bancone.

    Ah, i nostri liberali, che credono di poter rimettere in moto l'economia aumentando lo sperpero del tempo e del denaro della gente.

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  4. @ tomate: la normativa vigente, se fossa fatta vigere, non permette il lavoro continuativo 24-7.

    Il problema non è l'orario di lavoro (che sono tot ore settimanali da CCNL e poi scattano gli straordinari per un tot di ore alla settimana sempre come da CCNL), ma i contratti imposti (che spesso hanno allegate dietro le dimissioni firmate in bianco o sono di quelli capestro che manco lo racconto) che impediscono qualsiasi tipo di rivendicazione.

    Se fosse impedito alla "razza economicamentedominante" questo abuso, forse - dico forse - non ci sarebbero problemi nel lavorare tutti i giorni, anche in quello del Giudizio.

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  5. il motivo per cui non si possono fare provvedimenti del genere è che c'è gente come tomate che auspica un mercato aperto un solo giorno alla settimana, dove i prezzi sono tutti uguali per legge e dove i commessi sono pagati esattamente lo stesso, non importa che mansione facciano. Allora sì che sarà il paradiso, e finalmente i poveri commessi saranno sollevati dalla fatica del lavoro sei, sette giorni a settimana!
    Caro malvino, ci servono più post liberali.

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  6. «Molto bene, direi»
    Qualche interesse in ballo? ;-)
    «A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.» Attribuita ad uno che dovrebbe starle non poco simpatico. :-D

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  7. un agone assai provinciale, peraltro: si tiene pressochè ogni anno in parecchi comuni del paese, ove le associazioni di categoria vogliono aprire, il parroco critica, il sindacato commesse si associa, il sindaco media, e vengon fuori quei capolavori di "feste comandate" che uniscono resistenza, primo maggio, corpus domini, lunedì dell'angelo, pasqua, pasquetta, madonna in colonna, eccetera. Vero specchio del paese di capre che siamo, tra l'altro. Stia bene, sempre piacevole passar di qua.
    Ghino La Ganga

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  8. ...e poi c'è gente come Vaal che vorrebbe che l'ordine pubblico fosse gestito direttamente dalle cosche mafiose, che vorrebbero il ripristino del delitto d'onore e la depenalizzazione dello stupro. Allora si che...

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  9. Vivo a Berlino e tutti i negozi la domenica sono CHIUSI senza appello. Si possono fare delle aperture straordinarie la massimo una volta al mese e per non piu´di 5 ore e quelli che aprono sono solo i centri commerciali.
    l´anno scorso il tribunale costituzionale federale ha dichiarato incostituzionale una norma che prevedeva l´apertura domenicale per le 4 domeniche d´Avvento.
    Tutti cattolici integralisti??

    Non penso proprio...cittadini responnsabili che riconosco il diritto di riposo ai lavoratori!

    Volete criticare il Vaticano c´e´di meglio!

    Simone

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  10. @ Simone
    Lei fa lo stesso errore fatto nel commento al post qui sotto: contesta un'obiezione che mira a evidenziare una contraddizione tra due tesi pensando che se ne stia sposando una. Nella fattispecie qui in questione, è sospeso ogni giudizio sulla sacralità della domenica e sull'apertura domenicale degli esercizi commerciali: si rileva che la finanzianzia che contiene tale provvedimento è di un governo che fino a ieri vantava di essere in piena sintonia con la dottrina sociale della Chiesa, e ci si dichiara in attesa che la contraddizione dia i suoi tragicomici effetti.

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  11. Ah ecco l´incoerenza del governo si vede nell´apertura domenicale?? mi pare che non ci vuole quello per dimostrarlo, mi pare che chi non l´ha capito non lo capira' certo ora.
    Poi ho commentato sul giudizio sul provvedimento e torno a dire che non ci vedo nulla di condisivibile nella liberalizzazione degli orari.

    Simone

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  12. ...e poi c'è gente come Vaal che vorrebbe che l'ordine pubblico fosse gestito direttamente dalle cosche mafiose, che vorrebbero il ripristino del delitto d'onore e la depenalizzazione dello stupro. Allora si che...
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    ? What? Dove avrei detto cose del genere? Mi sa che hai fatto un salto logico di troppo.

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  13. @ Simone
    Poi quando ha tempo, mi spiega perché, se ho un negozio, non posso tenerlo aperto quando mi pare. Lei è libero di non entrarci, ma io perché non posso tenerlo aperto?

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  14. @Luigi Castaldi:
    perché secondo simone (chi è simone? Tomato?) lei sfrutta il povero commesso che quindi dovrà stare a lavorare di più. Non capisce, simone, che il commesso viene pagato in base a quanto lavora.

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  15. Vaal, se rileggi il tuo precedente commento forse ci arrivi.

    Malvino, capisco la tua idiosincrasia per la domenica, sarei favorevole a cambiare il giorno di festa. Anzi, io ne metterei due.

    Ma sull'opportunità di lavorare di più, facciamo un ragionamento: mettiamo che nel migliore dei casi il negozio sia tuo e te lo gestisca tu. Ora la concorrenza avendone la possibilità terrà aperto anche di domenica, e tu sarai pressoché obbligato, a malincuore, ad alzare la tua serranda anche di domenica, per non essere svantaggiato. Avere un giorno in più non aumenterà le spese nette delle persone, al massimo le spalmerà su più ore (ma lo sai in quanti negozi non passano clienti per ore e ore?); purtroppo la domanda non è elastica, i nostri stipendi sono quelli che sono, e poterli spendere i sette giorni invece che sei non cambia un fico. A parte i medicinali non c'è nessun bene primario che sia cogente acquistare di domenica piuttosto che di martedi. Ora, questa gente terrà aperto il negozio, per raccogliere qualche briciola.

    Se poi hai dei commessi, li obbligherai a lavorare anche di domenica (come già in molti ipermercati: conosco persone che non condividono il giorno libero con nessuno dei loro amici e famigliari: niente grigliate domenicali, al sabato a letto presto, niente pasquetta, un giorno libero infrasettimanale che non gli permette di organizzare weekend in compagnia; e per molta gente quest piccole cose sono molto di quello che la vita ha da offrire.)

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  16. Caro Castaldi, ma è ovvio.

    Simone la notte, come ogni bravo ragazzo, dorme e non ha bisogno di negozi aperti 24 ore.
    Poi è talmente bravo che la spesa grossa la fa il venerdì sera o il sabato e non scorda mai niente, così che la domenica può restare a letto a santificare le feste.

    Dio solo sa invece quanto avremmo bisogno noi, ragazzacce che a letto ci stiamo per santificare altro, di qualcuno che sia aperto, come noi, 24/7.

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  17. tomate, il mio precedente commento l'ho letto, ed è questo:

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    il motivo per cui non si possono fare provvedimenti del genere è che c'è gente come tomate che auspica un mercato aperto un solo giorno alla settimana, dove i prezzi sono tutti uguali per legge e dove i commessi sono pagati esattamente lo stesso, non importa che mansione facciano. Allora sì che sarà il paradiso, e finalmente i poveri commessi saranno sollevati dalla fatica del lavoro sei, sette giorni a settimana!
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    ora vorrei che mi spiegassi in che modo questo commento ti fa dedurre che io voglia "che l'ordine pubblico fosse gestito direttamente dalle cosche mafiose, che vorrebbero il ripristino del delitto d'onore e la depenalizzazione dello stupro."

    No perché dire stronzate è facile.
    Dal tuo post inoltre si deduce una ignoranza fondamentale che sarà difficile estirpare:
    "A parte i medicinali non c'è nessun bene primario che sia cogente acquistare di domenica piuttosto che di martedi. Ora, questa gente terrà aperto il negozio, per raccogliere qualche briciola."

    Non c'è alcuna logica in ciò che dici. Imponi un tuo principio di "urgenza" su un certo tipo di beni, quelli farmaceutici, senza renderti conto che è un principio arbitrario: altri potrebbero trovare "urgenti" altri beni. In genere il consumatore vorrebbe trovare il negozio aperto più tempo possibile, ed è bene così. Amazon non è online solo il lunedì, grazie a dio.

    Per quanto riguarda le briciole: se il costo di tener aperto il negozio viene superato dalle briciole, allora al negoziante converrà tener aperto il negozio.

    Che cosa vuol dire che il negozio viene aperto solo perché un altro negoziante lo apre di domenica? Grazie tante, è la concorrenza: il pane non costa un miliardo proprio perché ci sono altri produttori di pani. Vorresti che non fosse così e che si svolgesse tutto in una situazione di monopolio?

    Infine, stronzata finale "Se poi hai dei commessi, li obbligherai a lavorare anche di domenica"
    Obbligare non si applica ad una condizione lavorativa dove il lavoratore può licenziarsi quanto vuole. Fine della storia, e basta con le minchiate del tipo "il lavoratore ha BISOGNO di quel lavoro". Io ho bisogno di un sacco di cose, ma non per questo ho il DIRITTO ad averle. Se siamo difensori della libertà, dobbiamo essere difensori della libertà del datore di licenziare chi gli pare.

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  18. @A***: la scapataggine di qualche ragazzaccia non mi sembra un valido motivo per costringere N persone (con N significativamente grande) a lavorare di domenica. È lei stessa a rilevare le pessime condizioni contrattuali in cui versano moltissimi commessi. Perché ora non si fa problemi a gravare pesantemente sulla loro vita privata?

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  19. @dilatagusci (ma solo quelli mi dilata?)

    Adoro che mi si dia del "lei stessa", tira fuori il mio lato più femminile. Mi verrebbe da darmi lo smalto alle unghie dall'emozione.

    La scadente vita privata è data dai contratti lavorativi (oltre che da personali seghe mentali e/o precarie condizioni fisiche oggettive ma non è questo il tema del contendere).

    Io ho lavorato sabati e domeniche e la mia vita privata era un bijou. Lavoro adesso lun-ven e la mia vita privata è un bijou. Sa perché?
    Perché conoscevo i miei obblighi e li rispettavo, conoscevo i miei diritti ed erano rispettati. Ho il dovere di lavorare tot ore settimanali normali + flessibilità e poi, se voglio, straordinario. Se devo, lavoro. Pagato almeno e tutelato come da CCNL.
    Il problema sa qual'è? Che io in 3 anni di formazione e lavoro non ho visto nessuno venire a informarsi su come ero trattato, che orari facevo, che oneri avevo. Nessuno. E consideri che qui da noi siamo tanti quanto un quartiere di Roma che basterebbe un quarto d'ora per fare le verifiche in tutta Umbria. Nessuno si è interessato se il mio contratto fosse rispettato (e fortunatamente lo era, con tanto di straordinari pagati).

    Allora, il problema non è tenere o no aperti la domenica, ma garantire che i lavoratori possano lavorare secondo quanto stabilito da legge, con i riposi stabiliti da legge, con contratti che li tutelino un minimo e con la legge che tuteli chi merita di esserlo - e non nessuno perché tutti lo sono a cazzo di cane come troppo spesso è accaduto per cui si sono salvati anche i malfattori. Chiaro? No, immagino, ho scritto da schifo, ma stamattina ho lo stream of consciousness che manco Joyce.
    E se poi si riuscisse ad avere una cosa come negli USA che uno entra e esce dal mondo del lavoro come e quando gli pare (a parte la crisi).
    E magari, come negli USA, poter fare la scellerata in giro di giorno e fare spesa di notte la domenica, quando mi accorgo che ho finito lo struccante e non posso andare a dormire con il trucco pesante di una drag queen.

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  20. Dio santo Vaal, non pensavo di doverti spiegare proprio tutto. Usando le tue parole:

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    "Era fondamentale che avessimo finalmente il diritto di esercitare il nostro diritto di consumatori compulsivi anche di domenica. Saranno contenti i commessi sottopagati che dovranno andare ad aprire le serrande per vendere in sei giorni quello che prima vendevano in cinque, sottraendone un po' dal loro tempo libero- se gli togliamo anche il primo maggio avremo compiuto la vera rivoluzione liberale. Almeno, diradandosi il numero dei clienti avranno il tempo per concentrarsi sul giornaletto che tengono sotto il bancone."

    ora vorrei che mi spiegassi in che modo questo commento ti fa dedurre che io auspichi un mercato aperto un solo giorno alla settimana, dove i prezzi sono tutti uguali per legge e dove i commessi sono pagati esattamente lo stesso, non importa che mansione facciano

    No perché dire stronzate è facile.

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    E a riprova che la logica non sembra essere il tuo forte, non rispondi a nessuna delle mie osservazioni a Malvino, per cui mi pare inutile proseguire questa discussione. Voglio solo farti notare che a dei semplici ragionamenti (come il fatto che aumentando i giorni di apertura non aumentano i consumi, e che se c'è la possibilità di tenere aperto la domenica il commerciante sarà pressoché obbligato a farlo anche se non gli conviene) rispondi con argomenti ideologici, tipo "Se siamo difensori della libertà, dobbiamo essere difensori della libertà del datore di licenziare chi gli pare". A riprova che il liberismo (tu sei un liberista, non un liberale!) è l'ultima ideologia totalizzante del nostro tempo.

    PS.

    "Per quanto riguarda le briciole: se il costo di tener aperto il negozio viene superato dalle briciole, allora al negoziante converrà tener aperto il negozio."

    Quant'è il prezzo del proprio tempo libero?

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  21. caro tomate, ora ti illuminerò. Se per me tenere il negozio aperto fino al venerdì costa 10, e guadagno 15, sono felice. Se mi costa tenerlo aperto fino al sabato mi costa 14, guadagno comunque 1 e sono meno felice di prima, ma finisco comunque in attivo. Si chiama concorrenza, limita i guadagni dei capitalisti cattivi e se ci pensi 2 secondi piace pure a te.
    Secondo te io posso tenere aperto un negozio anche se non mi conviene? Secondo te posso tenere aperto un negozio a costo 16 se guadagno 15? Davvero?

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  22. e che se c'è la possibilità di tenere aperto la domenica il commerciante sarà pressoché obbligato a farlo anche se non gli conviene)
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    ti faccio notare che seguendo il ragionamento di questa frase, dovremo annullare qualsiasi tipo di concorrenza, perché QUALSIASI tipo di concorrenza obbliga un negoziante a fare sacrifici in più. Visto che non sei abituato a pensare in questo modo, te lo spiego semplicemente: un negozio di pane può vende a 100 euro ogni tozzo di pane. Al momento che un altro negozio inizia a vendere i suoi panini a 10 euro, lui sarà "pressocché obbligato" a venderli a 10 o meno, sempre che non vuole perdere la clienetela*. Diresti quindi che questo comportamento è immorale? Se sì, allora mi stai dicendo che ti piace vivere in un regime monopolistico, e sei un folle. Se no, allora dovresti dirmi secondo quale scala di valori, che non sia una TUA scala puramente personale, una persona può effettuare un tipo di concorrenza sul prezzo ma non sui giorni. Prego.

    *ovviamente questa è una semplificazione. Nel caso di beni particolari, un prezzo maggiore è possibile. Ad esempio se ritengo di fare un pane veramente speciale, e ho una clientela disposta a spendere 90 euro in più per un siffatto pane, è possibile che io possa continuare a vendere il pane a tal prezzo. Ma stavamo parlando di concorrenza per lo stesso bene (cioè per lo stesso tipo di pane, nell'esempio), quindi lasciamo stare questo caso.

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  23. [scusate il triplo post]
    A riprova che il liberismo (tu sei un liberista, non un liberale!) è l'ultima ideologia totalizzante del nostro tempo.

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    Non ho mai detto che sono un liberale, infatti.
    E certo, il libertarismo è una ideologia, di certo non sarà l'ultima del nostro tempo. Dovresti solo farmi capire perché è una ideologia sbagliata, visto che io da solo non ci arrivo.

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