I deputati radicali preannunciano il ricorso all’autorità giudiziaria per rivalersi delle notizie false o tendenziose che dovessero essere diffuse riguardo alle ragioni che li hanno spinti a rigettare la linea scelta da tutte le altre opposizioni, e dicono che hanno deciso di partecipare al voto di oggi per gli stessi motivi per i quali hanno partecipato ai lavori d’aula di ieri, e cioè per ribadire il loro rispetto delle istituzioni e della funzione parlamentare, come sempre, da sempre. Non si capisce, allora, che senso abbia far presente che non sono stati in alcun modo determinanti, né al raggiungimento del quorum né a quello della fiducia: se fossero stati 60, invece di 6, sarebbe potuto venir meno il loro rispetto delle istituzioni e della funzione parlamentare? Non si tratta, d’altra parte, delle istituzioni e del parlamento che i radicali considerano ampiamente degenerati in regime partitocratico? Infine, davvero i radicali hanno sempre, e da sempre, avuto tanto ossequio per le istituzioni e il parlamento?
Non vorrei essere fatto oggetto di attenzioni dell’autorità giudiziaria su invito dei deputati radicali, ma ritengo assai deboluccia la loro posizione. Come dimostra il fatto che hanno votato contro la fiducia al governo, non si tratta certamente di tristi figuri che barattano il loro voto in cambio di favori, ma ritengo che non abbiano deciso di essere presenti in aula per ragioni di principio, ma che ancora una volta abbiano deciso di sfruttare al meglio un’occasione per lucrare un po’ di quella visibilità della quale sono comprensibilmente affamati. Naturalmente, quando dico “deputati radicali”, dico Marco Pannella. Perché dietro questa ennesima prova di opportunismo travestito da ossequio per le regole è evidente il mestiere del tirar la corda fino alla rottura, senza mai romperla. Altrove non poteva durare mezzo secolo, in Italia sì.
per una volta sono pienamente d'accordo con la Bindi
RispondiEliminaCiao, secondo me sapevano benissimo, come poi e' successo, che si giocavano la simpatia di una grossa quota dell'elettorato di sinistra senza guadagnare nulla a destra. Siccome non li vedo nemmeno tendenzialmente autolesionisti, in qualche modo i principi devono entrarci (mi sembra, ma posso sempre sbagliarmi).
RispondiEliminaMassimo Cinquini
e sono entrati in parlamento dalla porta di servizio...di nascosto...come i fascisti nel '68 alla Sapienza: vergognosi!!!
RispondiEliminaNon riesco a discutere più di 5 minuti con chi continua a parlarmi di "coerenza" dei radicali in questa questione. Saluti dottore.
RispondiEliminaio sono mio nonno (per coerenza familiare)
RispondiEliminalombroso aveva ragione.
RispondiEliminaTrovo queste riflessioni abbastanza miserabili e sconclusionate. Ognuno, anche Malvino in odio a Pannella, può unirsi alla canea. Fatti suoi e della sua coscienza.
RispondiElimina@ Anonimo
RispondiEliminaLei non avrebbe difficoltà nel dimostrare ciò che dice, perché non prova a farlo? Anzi, già che si trova, perché non rinuncia all'anonimato e non dà nome e cognome ai suoi argomenti?
Quello che rende la posizione dei radicali così indifendibile è il loro modus operandi: se i cinque avessero comunicato in anticipo la loro irremovibile decisione di andare a votare, le opposizioni non avrebbero neanche provato a far saltare il numero legale. Invece i radicali sono andati a votare (entrando da un ingresso secondario!) all'ultimissimo momento, quando le opposizioni sembravano davvero avercela fatta (e, come si è visto, il calcolo in base al quale non ce l'avrebbero fatta comunque è del tutto virtuale, dal momento che non sappiamo se chi ha votato dopo i radicali lo avrebbe fatto in ogni caso), arrecando quindi loro un danno massimo. Se davvero partecipare al voto fosse stato una questione di principio, sarebbero dovuti andare a votare nel corso della prima chiamata, e morta lì.
RispondiEliminaforse un pò riduttivo, hanno a che fare con una dirigenza che non li riceve nemmeno, li tratta peggio di scilipoti ed onestamente non se lo meritano.
RispondiEliminaridicolo da parte loro affermare che non erano decisivi e credo che l'intenzione era di fare dispetto ai lìder del C.S. (che un pò se lo meritano) ma che come al solito ha solo consentito alla componente cattolica del C.S. di approfittarne.
paolo luigi
Malvino, lei quoque. A differenza di quello che succede per i referendum, in questo caso il quorum e' esattamente uguale al numero di voti a favore che ci vogliono per reggere il governo. Se ne deduce che starsene fuori o entrare e votare contro sono due azioni equivalenti, che siano 5, 60 o 301 deputati. E' improprio dire "tanto non sono stati determinanti", come se fosse una considerazione a posteriori. Come quando l'elettore primaverile conclude "avrebbero vinto lo stesso gli altri, ho fatto bene ad andare al mare". Le due azioni: votare no e non entrare sono equivalenti, mi pare, e cioe' hanno lo stesso effetto qualsiasi cosa succeda dall'altra parte.
RispondiEliminaIn questo senso, si', per la prima volta da quando la leggo, il suo mi pare un discorso un poco sconclusionato, come diceva sopra qualcuno. "Se fossero stati 60 invece di 6", come dicevo sopra, non cambiava assolutamente niente. Se invece intendeva fare l'insinuazione fanta-politica "se la legge per il quorum alla camera fosse la stessa che per i referendum popolari" per cui non presentarsi poteva avere un peso molto maggiore che votare no ecc.. ecc.. beh appunto mi pare un poco sconclusionato. La decisione di presentarsi e' stata presa nel rispetto delle istituzioni e nella consapevolezza che se entro e voto no non cambia un cazzo. E qual e' il problema?
fedopiazza
Di fronte alla 51a caporetto di una fiducia a Berlusconi troppo potente per batterlo, a sinistra si apre il dibattito sui radicali?
RispondiEliminaGiusto per mantenere un senso di potenza?
Castaldi, non mi riferisco certo al suo pezzo, inserito con coerenza nel diario della sua argomentata contestazione al pannellismo, mi riferisco alla stampa generalsinistra.
Da medico, non le sembra una reazione da rabbia depressiva?
Io so della "impotenza appresa", quel fenomeno per cui il cane tenuto in gabbia abbastanza a lungo e tormentato di scosse elettriche, dopo un po' smette di reagire e tentare di fuggire, come insensibile alla corrente elettrica, e al massimo ogni tanto si morde una zampa.
Anche quando la porta della gabbia viene riaperta.
Cordialità.
Mi sono informato meglio, ho detto una cazzata, chiedo venia. Che brutta bestia l'ignoranza.Fedopiazza
RispondiEliminanonostante quello che ha detto la bindi, se glielo chiedono li accetteranno di nuovo nelle liste.
RispondiEliminala stupidità è fare danno agli altri senza vantaggi a se stessi. anzi, come in questo caso, facendo danno anche a se stessi.
Ma insomma lei e'davvero insensibile alle grandi pulsioni morali che pervadono i radicali italiani.Perche hanno votato?Principalmente per porre all'attenzione della bieca partitocrazio fasciocomistclericale le atroci sofferenze degli uiguri ,dei carcerati ,e dei montagnard del mitico KoK Ksor.
RispondiEliminaToglietemi una curiosità (che sicuramente non c'entrerà nulla con l'episodio in questione): a rinnovare ad ogni scadenza il finanziamento a Radio Radicale (per le dirette di alcuni eventi parlamentari) è il governo, giusto?
RispondiEliminaSi potevano seguire le istruzioni impartite e non discusse dal PD e ricucire i precedenti strappi o fare come han fatto i 6 scoprendo il fianco a critiche e mistificazioni di ogni genere ed i nostri hanno scelto la seconda. Credo anch'io che la motivazione essenziale (oltre al dispettuccio a Bindi e Franceschini) sia la ricerca della visibilità. Vero e' che uscire dall'oblio e vincere la censura strisciante con un’altra mossa che certamente ti screditerà di fronte al 95% dell'elettorato non sembra una grande strategia.
RispondiEliminaRicordo il voto contrario di Beltrandi all'election day amministrativo-referendario motivata con la volontà di valorizzare al massimo lo strumento referendario...al punto di affossarlo (ricorda il detto del tale che si taglia le palle per far dispetto alla moglie) e questo pochi giorni dopo che Pannella aveva aperto il dialogo con Berlusconi fornendo argomenti ai dietrologi della compera dei Radicali.
Sembrano tutte mosse autolesioniste; Malvino: che quella di Pannella non sia una setta dedita proprio al masochismo...?
M. Ricci
Ciao, volevo segnalarti il video di Pannella alla manifestazione di ieri http://www.youtube.com/watch?v=3XLp2LMega0&feature=player_embedded
RispondiEliminaMi pare molto interessante
Visto il video 0nlyon e (tristezza a parte) sembra confermare la mia teoria del masochismo. Girare a vuoto tra la folla per avere la certezza matematica di avere fatto la cosa giusta…
RispondiEliminaSputi, insulti, spintoni, insinuazioni sono dolorose manifestazioni del dissenso che ogni idealista che faccia politica non teme e mette in conto quando si tratti di tenere una posizione impopolare e minoritaria pur di affermare un principio alto. Niente a che vedere con la situazione in questione. Qui il processo psichico sembra essere questo: si pone una scelta su una questione di nessun significato ideale e di scarsa rilevanza pratica; scelgo l’opzione che certamente risulterà più indigesta agli alleati e che più si presterà ad essere mistificata ed usata contro di noi con la base; dopo aver ricevuto la disapprovazione unanime dei quadri del partito vado ad accertarmi che anche la base mi abbia definitivamente preso sul cazzo, casomai ci fosse una remota possibilità che qualcuno di loro avesse in animo (per mille buone ragioni) di aggiungersi a quello zerovirgola che mi vota.
Sputi, insulti, spintoni e insinuazioni, martirio e autodistruzione sembrano essere l’obiettivo in se’. Peccato.
M.Ricci
Per chi volesse approfondimenti utili:
RispondiElimina- Roberto Giachetti
HO IL DOVERE DI UNA RISPOSTA. ABBIATE PAZIENZA: E' LA MIA!
http://www.facebook.com/notes/roberto-giachetti/ho-il-dovere-di-una-risposta-abbiate-pazienza-e-la-mia/10150331175189227
e La nota originale dei radicali, citata in questo post:
http://www.facebook.com/notes/marco-pannella/turco-radicali-i-deputati-rad-denunceranno-tutti-coloro-che-dovessero-diffondere/10150342582230003