Il Papa è stato nel Continente Nero, parapaponzi-ponzi-pò, e lì ha pronunciato parole molto belle. Contro la pena di morte, per esempio, e contro la persecuzione degli innocenti, e contro la manipolazione delle coscienze, e contro l’analfabetismo, e contro i maltrattamenti inflitti ai bambini, e poi in favore della liberazione della donna e, ancora, delle legittime rivendicazioni dei popoli che sono oppressi da dittature. Pare abbia avuto un successone e che comunque nessuno gli abbia rammentato i concordati della sua Chiesa coi peggiori fetenti della Storia, né l’ostilità all’istruzione di massa di tanti suoi venerabili predecessori, né i massacri di eretici, ebrei e indios, né la castrazione dei bambini per farne voci bianche, né le migliaia di abusi sessuali commessi dai suoi preti a danno di minori e minorati, né gli hanno rinfacciato la bimillenaria misoginia dei Padri e dei Dottori, tanto meno gli hanno contestato che la Chiesa vive della manipolazione che opera sulle coscienze, oltre che di faccia tosta, né è stata sollevata l’obiezione che nella Città del Vaticano la pena capitale è stata abolita solo nel 1969, formalmente solo nel 2001. Era in Benin, ma sembrava il paese dei belìn.
Sulla pena di morte: e´stata abolita nella Citta' del Vaticano ma il catechismo della Chiesa cattolica la considera ancora moralmente accettabile: "L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani".
RispondiEliminahttp://www.priestsforlife.org/magisterium/bishops/04-07ratzingerommunion.htm
"There may be a legitimate diversity of opinion even among Catholics about waging war and applying the death penalty, but not however with regard to abortion and euthanasia"...
bunga bunga nel benin
RispondiEliminaper non parlare di AIDS e preservativi
RispondiEliminavolpi Non bisogna essere troppo severi.In fondo gli si dà spago nelle nostre ricche e acculturate società; perché chiedere di più alla gente del Benin?
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