lunedì 21 novembre 2011

Benin

Il Papa è stato nel Continente Nero, parapaponzi-ponzi-pò, e lì ha pronunciato parole molto belle. Contro la pena di morte, per esempio, e contro la persecuzione degli innocenti, e contro la manipolazione delle coscienze, e contro l’analfabetismo, e contro i maltrattamenti inflitti ai bambini, e poi in favore della liberazione della donna e, ancora, delle legittime rivendicazioni dei popoli che sono oppressi da dittature. Pare abbia avuto un successone e che comunque nessuno gli abbia rammentato i concordati della sua Chiesa coi peggiori fetenti della Storia, né l’ostilità all’istruzione di massa di tanti suoi venerabili predecessori, né i massacri di eretici, ebrei e indios, né la castrazione dei bambini per farne voci bianche, né le migliaia di abusi sessuali commessi dai suoi preti a danno di minori e minorati, né gli hanno rinfacciato la bimillenaria misoginia dei Padri e dei Dottori, tanto meno gli hanno contestato che la Chiesa vive della manipolazione che opera sulle coscienze, oltre che di faccia tosta, né è stata sollevata l’obiezione che nella Città del Vaticano la pena capitale è stata abolita solo nel 1969, formalmente solo nel 2001. Era in Benin, ma sembrava il paese dei belìn. 

4 commenti:

  1. Sulla pena di morte: e´stata abolita nella Citta' del Vaticano ma il catechismo della Chiesa cattolica la considera ancora moralmente accettabile: "L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani".

    http://www.priestsforlife.org/magisterium/bishops/04-07ratzingerommunion.htm

    "There may be a legitimate diversity of opinion even among Catholics about waging war and applying the death penalty, but not however with regard to abortion and euthanasia"...

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  2. per non parlare di AIDS e preservativi

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  3. volpi Non bisogna essere troppo severi.In fondo gli si dà spago nelle nostre ricche e acculturate società; perché chiedere di più alla gente del Benin?

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