Quando
leggo un’intervista a uno dei suoi figli – stavolta mi capita con quella a
Marina, sull’ultimo numero di Panorama (LI/22 – pagg. 64-69) – penso a tutte le
volte che Silvio Berlusconi ha giurato sulla loro testa: tralascio la volta che
ha giurato di non aver «mai guadagnato un dollaro con Putin» (se il guadagno è
stato in rubli, non si tratterebbe di spergiuro), quella in cui ha giurato di
non aver «mai avuto rapporti piccanti con minorenni» (aspetto la sentenza), ma
mi limito a considerare la volta che giurò di non aver «mai corrotto nessuno»,
e allora penso ai casi in cui la corruzione è stata accertata, anche se il
reato è andato prescritto, o a quella in cui il giuramento era sull’impegno di ricostruire L’Aquila «com’era prima del terremoto», e basta andarci per
verificare. Stavolta leggo cosa dice la sua primogenita, quella che dei cinque figli gli somiglia tanto che non ti stupiresti se le venisse il cancro alla prostata. Ed è una bella intervista, calda, appassionata, parole di cui ogni padre andrebbe fiero, sia si trattasse di un povero cristo perseguitato dalla magistratura, sia si trattasse di un pezzo di merda coi mezzi per farla sempre franca. Bello il finale, soprattutto, dove sta l’apice del climax:
«Parla così perché è sua figlia», dice
l’intervistatore; e lei, fiera e solenne:
«No, quello che dico è la pura verità». Splendido. Perfetto. Però, volendo, si poteva chiudere anche meglio: con un bel «giuro sulla testa di papà».
Io ho sempre assunto che giurasse sui tre più giovani.
RispondiEliminaEsiste nella ridente Brianza, all'ombra di un mausoleo con fattezze precolombiane, una piccola tribù di Dayaki fintamente paraugolini e tanto tanto paraculini; fondamentalmente coprofagi e necrofagi, non disdegnano plastica, fard e silicone.
RispondiEliminaIo rammento ancora quando Barbarina, della seconda covata, disse che gli italiani non consideravano il conflitto di interessi di suo padre come una priorità da risolvere, aggiungendo poco dopo che, però, ai suoi figli avrebbe decisamente impedito la visione di alcuni programmi Mediaset.Un capolavoro, specie per il tono costernato. Sempre utile passar di qua, stia bene.
RispondiEliminaP.s.: quando ho letto l'attacco del post, per un attimo ho pensato fossero parole di una delle figlie del povero Tortora.
Ghino La Ganga
Io invece non riesco a capire come possano trovare ancora consensi Berlusconi e compagnia, che sia la famiglia e che sia la complice tribù parlamentare, non è quello che dicono che giurano che promettono che mi indigna, ma sono quelli che ancora gli credono, che li votano e vorrebbero essere governati da gente così.
RispondiEliminaO_O
RispondiEliminaTale e quale a papà. Certo se per una volta si facesse intervistare da un giornalista vero sarebbe davvero la fine del mondo. Compresa la domanda se "lo giura sulla testa di papà".
RispondiEliminaAvevo lasciato un commento ieri, ma chissà che fine ha fatto. Comunque, non scherzava nemmeno Barbarina, quando affermava che il conflitto di interessi paterno non era considerato dagli italiani una priorità, dunque non era nulla di importante,aggiungendo poi che come madre, ai suoi figli, avrebbe impedito la visione di taluni programmi Mediaset.
RispondiEliminaQuando ho letto le prime righe di questo post, dal tono credevo fossero parole di una delle figlie del povero Enzo Tortora: pensi Lei un po'.
Sempre utile passar di qua, stia bene.
Ghino La Ganga