giovedì 20 ottobre 2011

“Non è casuale”

Stamane, nel corso della sua consueta rassegna stampa su Radio Radicale, Massimo Bordin ha sollevato una interessante questione. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea che di recente ha accolto un ricorso Greenpeace contro la brevettabilità dei procedimenti che utilizzano cellule staminali embrionali, ha rilevato che i cattolici non sono soli nell’ostinata difesa del principio di trascendenza che i conservatori di ogni risma intravvedono nella cosiddetta Natura – difesa tanto strenua che arriva inevitabilmente a immaginare come eticamente fondati i freni alla ricerca scientifica – ma spesso trovano alleati nelle frange più estremiste del movimento ambientalista. “Non è casuale”, ha detto Bordin, e infatti non lo è. Anche quello di certi “verdi” è fondamentalismo religioso. Sarà una religione che identifica il suo Dio nella Natura, e dunque il Creatore nel Creato, ma senza dubbio arriva a dichiarare sacro, e dunque intangibile, ciò che è “naturale”, e con analoga o pressoché simile argomentazione a quella che è opposta al progresso scientifico da quasi tutte le confessioni religiose.
Ne abbiamo un esempio nell’elogio che Benedetto XVI ha di recente tributato al movimento ecologista: “Direi che la comparsa del movimento ecologico nella politica tedesca a partire dagli anni Settanta, pur non avendo forse spalancato finestre, tuttavia è stata e rimane un grido che anela all’aria fresca, un grido che non si può ignorare né accantonare… Persone giovani si erano rese conto che nei nostri rapporti con la natura c’è qualcosa che non va, che la materia non è soltanto un materiale per il nostro fare, ma che la terra stessa porta in sé la propria dignità e noi dobbiamo seguire le sue indicazioni… L’importanza dell’ecologia è ormai indiscussa. Dobbiamo ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente. Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé” (Discorso al Bundestag, 22.9.2011).
In questa occasione non si è toccato il nervo scoperto che farebbe saltare il tavolo sul piano teologico tra teisti e deisti, che poi è proprio quello della distinzione tra Creatore e Creato, ma è evidente che tutte le alleanze costringono a mettere in secondo piano le questioni che caratterizzano lo specifico degli alleati. Questo asse tra i settori più integralisti del movimento ambientalista e quelli più retrivi del mondo religioso non è affatto nuovo. Qualche anno fa, su queste pagine, per gioco, spacciai il testamento di Unabomber per un’enciclica di Giovanni Paolo II: le ragioni contro il progresso scientifico, la globalizzazione e il capitalismo erano interscambiabili, sicché ritengo che il gioco reggesse a meraviglia.
In quanto alla sentenza della Corte di Giustizia Europea, c’è poco da dire: troverà smentita in meno di 5 o 6 anni. Come fanno notare i filoclericali, pur con le immancabili forzature, essa introduce un principio di equiparazione giuridica tra persona e non-ancora-persona che alla prova della legislazione corrente non ha alcuna speranza di reggere. Una vittoria di Pirro che potrà frenare la ricerca scientifica per qualche anno, ma non di più. Come più volte la storia ha dimostrato, un papa col morbo di Parkinson non rinuncerà a curarsi con le cellule staminali embrionali, previo arzigogolo. Si dovrebbe partorire con dolore, ma si finisce per dir di sì allanalgesia da parto. E abbiamo avuto papi ferocemente ostili all’istruzione di massa, alla libertà di stampa, al suffragio universale... Poi non più. 

1 commento:

  1. Non ho letto la sentenza, perciò chiedo: non è che forse si vuole ribadire il principio che proibisce la compra-vendita di organi umani, cioè impedire che si crei un commercio di embrioni così come di reni e fegati? Forse si vuole ribadire che questo non è conveniente per la società umana, visto anche che il secolo degli stermini di massa è appena passato, senza per ciò introdurre principi metafisico-spirituali?

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