mercoledì 16 novembre 2011

Le idee sono importanti, sì, ma solo fino a un certo punto

Oltre ad essere stupida e crudele, la legge 40/2004 è scritta con i piedi, zeppa delle incongruenze e delle ambiguità che hanno consentito ai tribunali di Salerno, Firenze e Bologna di usarla come carta igienica, per non parlare della palese incostituzionalità di quelli che i suoi autori le hanno messo a pilastri, che d’altra parte la sentenza 105/2009 della Corte Costituzionale ha ampiamente eroso, rendendola una traballante catapecchia, che basterebbero due sputi a buttar giù. Una legge sadica e cretina, insomma, ma soprattutto ridicola, che l’altrettale Eugenia Roccella corre a puntellare con linee guida che sono l’ultimo respiro di un governo che ha già un piede nella tomba: no alla fecondazione per le coppie con malattie genetiche, no alla diagnosi preimpianto. Da ridere, se non fosse da piangere per quello che costerà a tanti poveri cristi che non hanno i mezzi per andare a fare un figlio in Spagna o in Svizzera.

[Su Eugenia Roccella si potrebbe dir tanto, ma mi pare tempo sprecato. Chi ha voglia vada a ripescarla nell’archivio di radioradicale.it, quando sbraitava perché la legge 194 era troppo restrittiva, quando andava in estasi per le mirabolanti virtù della Ru486 appena introdotta in Francia, ecc. Idee tutte diverse, ma era la stessa di oggi. A dimostrazione del fatto che le idee sono importanti, sì, ma solo fino a un certo punto.]

7 commenti:

  1. la Roccella e´ il tipico esempio di "illuminato sulla via di Damasco", come il suo piu' insigne predecessore deve essere piu' realista del Re o in questo caso piu' papista del Papa.
    FOssimo un Paese serio una qualche giornalista da quattro soldi le avrebbe gia' chiesto conto della sua "conversione" purtroppo i gionalisti in Italia sono delle mezzecalzette ignoranti quindi la Rocella puo´continuare a dire e fare quello che vuole impunemente.

    RispondiElimina
  2. Carina, le stava bene la manica a laccetto (però come invecchiano male sti radicali)

    RispondiElimina
  3. Il no alla diagnosi preimpianto è incostituzionale e basta, ma è ovviamente il presupposto indispensabile al no alla fecondazione assistita per portatori di malattie genetiche, giacché è ovvio che, potendo (tecnica permettendo: sono ignorante in materia, ma non vedo impedimenti teorici) distinguere gli embrioni con il gene incriminato da quelli senza, il problema smette di esistere.


    Provo a ricapitolare per vedere se ho capito bene:

    * le persone fertili (sposate o no) possono (e devono!) mettere al mondo quanti più figli malati possibile, anche eventualmente mettendo a rischio la vita della madre;

    * le persone con problemi di fertilità devono essere discriminate per genotipo e marchiate di conseguenza:

    ** quelle col marchio giusto devono sposarsi per accedere alla fecondazione (omologa) e al successivo impianto, e poi devono mettere al mondo quanti più figli malati possibile, anche a discapito della salute della madre;

    ** a quelle col marchio sbagliato è vietato mettere al mondo figli sani.


    Io, da ateo, tendenzialmente non credo al diavolo, poi però vedo che esistono i cattolici e mi viene il dubbio.

    RispondiElimina
  4. Che il mio voto valga quanto quello di questa bipolare qua sopra,mi sta un tantino sul gozzo, ecco. Sono antidemocratico? Beh,vorrà scusarmi.
    Stia bene, sempre un piacere passare di qua.
    Ghino La Ganga

    RispondiElimina
  5. Ma la voce della Roccella è stata velocizzata da lei oppure è il nastro che si è rovinato?

    RispondiElimina
  6. certo che la roccella pero' da giovane era una bella topina! :)

    ps: all'epoca ha anche scritto un - non male - libro femminista sulle donne nei melodrammi-fotoromanzi del cinema italiano.

    luca

    RispondiElimina
  7. Con la formula "coppie affette da malattie genetiche" credo s'intenda riferirsi a quelle patologie geneticamente trasmissibili che, avendo già vietato la diagnosi pre-impianto, avrebbero ottima probabilità di far generare figli malati.
    Occorre interrogarsi su quale movente abbia indotto il governante alla emanazione di un regolamento apparentemente "cretino, sadico e ridicolo" ma anche, questa volta, scevro da considerazioni morali. Facciamo delle ipotesi:
    1) necessità di rimuovere una causa di incoerenza della pre-esistente impalcatura normativa
    2) evitare all'origine la procreazione di figli malati e i connessi costi a carico della società
    3) preservare la "qualità genetica" media della popolazione italiana con conseguente esternalità positiva in termini di produttività futura e crescita sociale

    Eugenia Roccella: un caso di "Utilitarismo di ritorno"...?


    M. Ricci

    RispondiElimina