Sembra un brano tratto da una lectio magistralis di Joseph Ratzinger, vero? E invece è una pagina del Kursus der Philosophie als streng wissenschaftliche Weltanschauugun und Lebensgestaltung di Karl Eugen Dühring (1875). Friedrich Engels gli obietta: «Se mai l’umanità arrivasse al punto di non operare che su verità eterne, su risultati del pensiero che posseggano il valore sovrano e l’incondizionata pretesa di verità, essa sarebbe pervenuta a quel punto in cui l’infinità del mondo intellettivo sarebbe esaurita tanto in atto che in potenza, e sarebbe compiuto il celeberrimo miracolo dell’innumere numerato» (Anti-Dühring, 1878).
Con ciò si vorrà mica negare ogni certezza di ultima istanza? Tutt’altro, ma Engels scrive: «Che due più due faccia quattro […] è dichiarata verità eterna solo da chi mira ad arguire che anche nel campo della storia umana ci siano verità eterne, una morale eterna, una giustizia eterna e così via, che esigano una validità e una portata analoga a quella delle conoscenze e delle applicazioni della matematica». La pretesa di una verità eterna, dalla quale discendono una morale eterna e una giustizia eterna, non potrebbe porsi dunque che su basi materialistiche. Ce ne sarebbe a sufficienza per negarne la natura trascendente.
per chi volesse gustarsi tutto il ragionamento englesiano a cominciare dalla suddivisione in tre grandi sezioni della conoscenza, suggerisco:
RispondiEliminahttp://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1878/antiduhring/1-3.htm
Il relativismo (etico, gnoseologico, culturale) manifesta continuamente la propria validità nella miriade di istanze fattuali con cui veniamo a contatto.
RispondiEliminaI suoi contraltari assoluti, invece, unicamente nella variegata e contraddittoria congerie di affermazioni di principio sostenute dalle correnti ideologiche, anche quando, perlopiù maldestramente, tentano di dissimularne la natura dogmatica.
Le stesse ideologie sono esempi di relativismo, il che rende francamente ridicole quelle che, invece, si impancano a verità assoluta.
Sì, ma secondo Zia Giuseppina il relativismo rappresenterebbe pure la premessa del nazismo.
RispondiEliminaSe potesse spendere due parole per spiegarmi anche questo sofisticato passaggio di quel raffinato teologo e filosofo che si veste come il Mago Othelma, che io proprio non l'ho capito. Scusasse la mia ignoranza.
Volpi Paulo maiora canamus dopo gli ultimi due post, pur dovuti
RispondiEliminaHo in sospeso un lunghissimo post su 4'33" di John Cage, ma non riesco mai a trovare il tempo per chiuderlo.
EliminaAttendiamo a pie' fermo.
EliminaMolto interessante. Ma perché (mia impressone) nella lettura dell'AntiDühring ci ferma alla critica della pretesa realtà di una "verità eterna", e non si passa alla conseguente critica della realtà economica della società capitalistica. Anche questa sostenuta da una pretesa: di essere lo stadio ultimo, non superabile, dell'evoluzione umana.
RispondiEliminaCon curiosità,
Giovanni