Avvenire riprende l’intervista che
l’altrieri
il cardinale Angelo Amato ha rilasciato a L’Osservatore Romano e che ho commentato nel post qui sotto. Accanto, per dar forza alle affermazioni di Sua Eminenza («la mafia è intrinsecamente anticristiana», «don Pino Puglisi è stato ucciso in quanto sacerdote»), la notizia del «primo caso in cui la Chiesa vieta la celebrazione dei funerali per un boss di mafia».
Si trattava di Giuseppe Lo Mascolo, deceduto in carcere pochi giorni dopo l’arresto che gli inquirenti avevano disposto ritenendolo un esponente di spiccolo della cosca di Siculiana (Ag). Mafioso solo nell’imputazione, dunque, e in attesa del processo: tanto è bastato, tuttavia, a negargli i funerali religiosi concessi, non più di due settimane fa, a Gennaro Sortino, potente boss mafioso agrigentino dalla fedina penale più lunga di un romanzo. È che il Sortino era morto prima della beatificazione di don Puglisi, il Lo Mascolo dopo, a conferma che la scoperta della natura «intrinsecamente anticristiana» della mafia è assai recente, direi contestuale alla beatificazione di don Puglisi.
Se però la mafia è «intrinsecamente anticristiana», che senso dare alla decisione di monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, di «non tenere la celebrazione eucaristica ma la semplice Liturgia della Parola»? In altri termini: che senso ha pregare cristianamente sul cadavere di un tizio intrinsecamente anticristiano?
Si trattava di Giuseppe Lo Mascolo, deceduto in carcere pochi giorni dopo l’arresto che gli inquirenti avevano disposto ritenendolo un esponente di spiccolo della cosca di Siculiana (Ag). Mafioso solo nell’imputazione, dunque, e in attesa del processo: tanto è bastato, tuttavia, a negargli i funerali religiosi concessi, non più di due settimane fa, a Gennaro Sortino, potente boss mafioso agrigentino dalla fedina penale più lunga di un romanzo. È che il Sortino era morto prima della beatificazione di don Puglisi, il Lo Mascolo dopo, a conferma che la scoperta della natura «intrinsecamente anticristiana» della mafia è assai recente, direi contestuale alla beatificazione di don Puglisi.
Se però la mafia è «intrinsecamente anticristiana», che senso dare alla decisione di monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, di «non tenere la celebrazione eucaristica ma la semplice Liturgia della Parola»? In altri termini: che senso ha pregare cristianamente sul cadavere di un tizio intrinsecamente anticristiano?
io andrei oltre. A Welby sono stati negati i riti religiosi, in quanto, con la sua scelta consapevole, negava la cristianità, mentre in genere ai suicidi vengono concessi perchè si ritiene possibile un ultimo pentimento... siamo ben sicuri che quel simpatico presunto mafioso non si fosse pure pentito delle sue presunte malefatte prima di morire? C'ha avuto anche un po' di tempo in più di uno che si spara alla tempia.
RispondiEliminaFaccio un altro mestiere, ma quasi quasi mando un cv come marketing manager in Vaticano. Mi sa che ne hanno un fottuto bisogno.
Non si può confondere la sostituzione della "Liturgia della Parola" con la "Celebrazione Eucaristica". Avessero cambiato la "Celebrazione della Parola" con la "Liturgia Eucaristica", sarebbe stato molto diverso. Per non parlare, inoltre, della "Celebrazione Luturgica della Parola Eucaristica", che è tutta altra cosa.
RispondiEliminaGulp.