martedì 8 novembre 2016

L’impercettibile crepa

Ieri sera, a Porta a porta, si è parlato di Tiziana Cantone, la donna che, esasperata dalla gogna mediatica di cui era stata fatta oggetto in seguito alla diffusione di alcuni video che la riprendevano nel corso di incontri sessuali da lei avuti qualche tempo addietro, qualche settimana fa si è tolta la vita, e Bruno Vespa chi mi invita a madrina della sventurata? Selvaggia Lucarelli, fresca di condanna per diffamazione e a breve ancora alla sbarra per rispondere di concorso in intercettazione abusiva e violazione della privacy.
Mi figuro proprio a questo modo limpercettibile crepa che dal bordo della tazza di un cesso prima o poi si allargherà in un immenso buco nero che ingoierà tutta la nostra galassia. 

21 commenti:

  1. a riguardo dei suicidi, anche se con motivazioni diverse da quelle della povera ragazza, vorrei segnalare le centinaia di suicidi di cui non si parla (qualche articolo anni fa, poi l'ordine (sì, l'ordine) di minimizzare e relegare nella cronaca locale:
    http://www.repubblica.it/cronaca/2016/11/08/news/crisi_film_imprenditori_suicidi-151559107/?ref=HREC1-5

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  2. Se scrivesse anche quale è stata la diffamazione il tutto apparirebbe meno scandaloso. Non crede?

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    1. Lei deve appartenere alla categoria di quelli che fanno differenza tra rubare un milione e rubare un miliardo.

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    2. Non è la stessa cosa, lo sa. Venire condannati per aver detto "sembri (o sei?) un trans" a qualcuno è meno grave degli epiteti che quotidianamente si leggono in rete (cazzaro è la cosa più tenera che lei scrive di Renzi, per esempio).

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    3. Non è la stessa cosa solo perché la diffamata non si è suicidata.

      In quanto a "cazzaro", detto di Renzi, non si tratta di epiteto, ma di titolo, peraltro pienamente meritato: sta per persona inaffidabile, linguacciuta e contafrottole. Comunque sono pronto a risponderne nelle sedi deputate.

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    4. Non ne dubito e probabilmente il motivo per il quale evito di insultare, pubblicamente e per iscritto, è che io non sono pronto a farlo. Tornando alla Lucarelli, a me pare che ci si trovi di fronte a uno delle innumerevoli contraddizioni del politicamente corretto: è stata condannata per l'uso di un termine.

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    5. Certo, infatti ogni termine resta inoffensivo fino a quando non lo si usa.

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  3. Onestamente, non mi pare una similitudine azzeccata. Il mio dubbio, forse condiviso con Dmitri, è: perché è illegittimo dare del trans a una donna, mentre non lo è dare della donna a un trans?

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    1. Un reato è un reato, una condanna è una condanna. Non le sarà sfuggito, d'altronde, che quanto contestavo a Vespa fosse la scelta dell'ospite. Diciamo che invitare il garante per la privacy sarebbe stata scelta più felice, non trova?

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    2. Aggiungerei che se si dà della donna a un trans (un uomo biologico che desidera diventare donna), si fa un complimento, perché si mette in risalto quella che è la natura che tale individuo sente come propria e cerca di raggiungere; al contrario, se a una donna (donna biologica senza tratti di "disforia di genere") si dà del transessuale, si cerca di negare la sua natura, con evidente intento poi di dileggio, visto che il transessualismo è visto dal senso comune come tratto grottesco della natura umana.

      Al netto di distinzioni forse di lana caprina, e al netto del fatto che in un mondo meno permaloso un numero ampio di cause di diffamazione non sussisterebbe, concordo sul ritenere inopportuno invitare chi campa di pettegolezzi, battutine acide, commenti sgradevoli. E questo viene anche prima dell'aspetto strettamente penale.

      L.

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    3. A dire il vero, non avrei mai scritto il commento precedente se non ci fosse stata una sentenza che statuisce che "trans" è un insulto che offende l'altrui reputazione. La cosa mi sorprende un po', ma non quanto mi sorprende l'assenso che leggo nei commenti qui sopra.

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    4. Il problema della Lucarelli nome d'arte è che dice di essere giornalista mentre non risulterebbe iscritta ad alcun albo professionale.

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  4. Stiamo comunque parlando di porta a porta che oltre ai plastici, come segno distintivo ha le cosce in bella vista. Credo il garante non possa garantirle.

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  5. Ferma restando la verità della sentenza che in quanto tale non si discute, per le letture di contorno forse vale la pena contestualizzare la dichiarazione della Lucarelli che le è costata la condanna.
    Scrivendo che ci fosse una trans a Miss Italia non ha espresso, come molti articoli e post dopo la sentenza raccontano (o leggono) e come il giudice ha evidentemente interpretato, un giudizio diffamante sulla bellezza o bruttezza della Mancini ma ha semplicemente sollevato -in maniera a dir poco maldestra ma almeno questo non è ancora reato- una questione di regolamento.
    Il regolamento di Miss Italia (http://www.missitalia.it/pdf/regolamento_2016.pdf ) infatti all'art 8-a stabilisce che per essere ammessi al concorso sia necessario "Essere di sesso femminile fin dalla nascita".
    Quella dichiarazione in sostanza non voleva affermare che la tizia fosse brutta quanto il risultato di un'operazione non particolarmente riuscita, interpretazione che solo pensando che la Lucarelli non sappia che in finale a Miss Italia ci si arrivi dopo una serie infinita di concorsi di bellezza passati con successo può essere portata in cima alle interpretazioni sicure, ma molto semplicemente che avesse violato il regolamento.
    Che l'operazione sia o meno riuscita, che lei sia una strafica o una così così, non cambierebbe la sostanza di una violazione di regolamento nel caso fosse stata confermata la voce che girava e cioè che fosse una trans.
    Ipotesi in assoluto persino più diffamante dato che va a toccare l'onestà e quindi l'onorabilità di una persona, ma almeno per il gossip di contorno proviamo a valutare anche letture un po' meno sceme di: La Lucarelli ha detto che quella è un cesso -> quella ha pianto -> La Lucarelli è stata condannata e siamo contenti perché Trans non dev'essere un insulto.

    E qui si chiude anche il cerchio che ne spiega l'ospitata da Vespa, dato che proprio questa lettura che da giorni copre la Lucarelli a colpi di insulti-lava-insulto, la rende un perfetto esempio di come la rete ami da impazzire lo scatenarsi su qualcuno prima ancora di andare a vedere se sia il caso, il modo, se sia giusto, solo perché un giudice ha scritto "Diffamazione!".
    Oppure facciamo finta che questo non sia il paese nel quale i magistrati mandando in galera dei perfetti innocenti come fosse acqua fresca e che quindi le sentenze stabiliscano non solo le verità formali ma anche quelle sostanziali e riprendiamo a dire che quella ha detto Trans e allora siano inghiottiti da un cesso lei e chi la ospita.

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    1. Sono d'accordo con lei: il giudice ha scritto "diffamazione" e la sentenza in quanto tale non si discute. Tutto il resto fa contorno.

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  6. «dato che proprio questa lettura che da giorni copre la Lucarelli a colpi di insulti-lava-insulto»

    O ho filtrato troppo la mia timeline di Facebook e Twitter, o dormo di brutto, ché non solo non so nulla degli insulti alla Lucarelli, ma apprendo adesso del caso "trans".

    Lorenzo L.

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    1. Dici che le poche righe sotto le quali stiamo commentando non siano metro sufficiente per prendere le misure del caso?
      Se a invocare lo scarico fognario si è disturbato il Dott. Malvino, immagina cosa abbia ricevuto da quel resto di rete che di queste cose fa ragion d'essere e quindi quotidiani apostrofi rosa tra le parole T e 'aviss'astrozzà.

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  7. Vorrei capire se lo scopo del Post era
    a) Una critica a Bruno Vespa (questione di opportunità )
    B) Se Bruno Vespa avesse delle "intenzioni recondite" proprio con quell'invito
    c) Se semplicemente sta sul "cazzo" la Lucarelli

    Per finire, Bruno Vespa e con Lui quasi tutti i Talk ,inviterebbero anche il Mostro di Firenze, perché dunque stupirsi più di tanto.
    Le mie non sono, né vogliono essere critiche, vorrei solo che si esplicitasse maggiormente la critica.

    caino

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    1. Una critica a Bruno Vespa. E, in subordine, una considerazione sulla faccia tosta di Selvaggia Lucarelli.

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  8. Sono d'accordo.
    Sulla crepa della tazza del cesso anche.
    Il difficile è andare a fare i "bisogni" da un'altra parte.
    Penso però che alla lunga sia possibile, anche se faticoso.

    caino

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  9. Nel frattempo un po' di storia non guasta mai :

    http://social.excite.it/Viaggi/Viaggi/Perche-negli-altri-Paesi-non-esiste-il-bidet?utm_campaign=outbrain&utm_source=brax

    caino

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