Quando
sento i soloni della politica e della cultura, seguiti a ruota dai
loro epigoni in sedicesimo, lamentare che il web ribolle d’odio,
mi vien voglia di dir loro: zitti, per carità di Dio, state zitti,
ché senza il web tutto quest’odio
lo vedreste nelle strade, e invece della
gragnucola di tweet insultanti vedreste piovere sampietrini, invece
delle migliaia di like a un’invettiva rancorosa vedreste dei
linciaggi, lasciate che ogni esasperato possa sfogare tutta la rabbia
attraverso i cavi che collegano la sua incubatrice a questo
cyberspazio in cui ogni sollevamento popolare, ogni rivoluzione, ogni
guerra civile, si risolve in stragi e devastazioni tutte virtuali,
lasciando al potere chi ci stava, e nella merda chi ci resta.
E farei
loro l’esempio del governo Gentiloni, direi: non ci fosse internet
per sfogare la sacrosanta indignazione che nasce nel vedere che a
Palazzo Chigi s’insedia un esecutivo fotocopia di quello che venti
milioni di No hanno mandato affanculo il 4 dicembre, non avreste in
piazza a far danni materiali almeno un decimo di quanti su Twitter o
su Facebook la stemperano in uno zotico improperio o in un acido sarcasmo? Ma che dico, ne basterebbe un
centesimo per mettere a dura prova le forze dell’ordine, e senza
dubbio ci scapperebbe il morto, forse due, dieci, ventisette,
cinquantuno.
Non mi fraintendete: anch’io, come voi che presidiate
le rendite di posizione di chi da tempo ha svuotato di sostanza la
democrazia lasciandone solo il guscio vuoto, per giunta tutto
ammaccato, trovo inescusabili certe espressioni che grondano livore,
ma direi che vi convenga chiudere un occhio e lasciar scorrere,
riservandovi semmai un’altezzosa levata di sopracciglio sulla
bestiale volgarità della plebe che intasa i social network.
Lasciateli sfogare sulla tastiera, probabilmente a loro basterà
ancora per molto, e questo vi consentirà di continuare a preservare
il Palazzo. Sennò poi a chi potreste offrire consulenza?
Quando questo livore è sfogato dai cyberbulli contro una persona, non è per nulla innocuo.
RispondiEliminaAh, ma su questo convengo, figurarsi. E comunque credo che il codice penale stia lì per tutelare chiunque si ritenga fatto ingiustamente oggetto di minaccia, ingiuria, ecc. Tuttavia dovrai convenire che l'innocuità del livore è direttamente proporzionato al potere di chi ne è fatto oggetto. Per dire: tutto quello che è stato detto e scritto su Berlusconi, cosa ha sortito? Una statuina in faccia. Vuoi mettere rispetto a quel che capitò a Eliogabalo?
EliminaNe è sicuro? Quasi tutti gli odiatori del web che conosco presi personalmente sono dei timidoni: secondo me l'assenza dalla violenza dalle piazze va cercata nell'effetto 'capponi di Renzo'.
RispondiEliminaUna riflessione si impone , però ...
RispondiEliminahttp://www.wumingfoundation.com/giap/
caino
Ci sono persone come i Wu Ming che ignorano (volutamente) le dinamiche di rete e confondono internet con Grillo e ci sono persone come Mantellini che sanno ma usano le conoscenze in modo furbesco per far propaganda in modo osceno (oggi fa il consulente di Tim che vuol metter le mani sulla libera e squattrinata wikipedia?). Non so, son questi gl'intellettuali?
RispondiEliminaAvevo visto i Wu Ming in prima serata su La7 intervistati a volto coperto da Gad Lerner, come fosse uno scoop. La7 come sappiamo è stata comprata da un berlusconiano inquadrato in Publitalia80 e Gad Lerner è un ex rivoluzionario della giovinezza poi prodiano e con due tessere, giornalismo e partito, o partito prima e poi giornalismo, che gli ha permesso una raccomandazione in Rai, come fosse democratica, uno che ha copiato il blog à la Grillo fin quando conveniva e tirava gli ascolti in TV per promuovere il partito. E' sempre paradossale il lunapark degli orrori, una grande macchina.
E poi c'è Grillo, che scopre internet e lo sceglie come strumento di partecipazione diretta, tutto bellissimo in teoria, c'è anche il tipo di Wikileaks dalla sua parte: ma poi arriva Snowden, che più o meno dice quello che dicevano i complottisti, e The End finisce il gioco. Avete un altro gettone? Perchè io li ho momentaneamente finiti
Ma qui viene il brutto brutto: nello stesso momento in cui i Wu Ming e compagnia puntavano il dito contro il nemico, il blog di Grillo, e auguravano la Vera rivoluzione (?), venivano strumentalizzati abilmente dal sistema mentre la TV stava progressivamente diventando totalitaria e cancellava la satira dalla terza rete, tutto questo avanzava in silenzio, in un climax autoritario. Un climax che alla fine manipola tutto, ricordo che in Rai ci sono anche Colombo il PM e la Tobagi, persone fantastiche che vengono fagocitate, vengono usate
Pensate solo al ruolo ambiguo di Radio Popolare che solo all'ultimo ha timidamente consigliato di votar NO, quando invece al precedente referendum costituzionale voluto da Berlusconi scese in piazza con trombette e bandiere, sembra di sentir l'italico popolo da stadio sarcasticamente rappresentato da Frank Zappa
va bene diamoci un taglio, arrivo al punto: qual'è la Vera rivoluzione? Se non fosse stato per la valanga dei NO l'ultimo assalto alla Costituzione sarebbe andato a buon fine, alla faccia dei Wu Ming
Secondo me in un contesto democratico e strutturato la vera rivoluzione è applicare la Costituzione della Repubblica, non gonfiare l'onda per un nuovo regime dei Buoni a reti unificate: e liberaci dall'autoritarismo quotidiano. Amen
Ottime riflessioni.
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