Presi
come eravamo
dallo scannarci su una questione tutto sommato frivola quale era la
revisione di una quarantina di articoli della Costituzione, non
abbiamo dato la dovuta attenzione a quella che sarebbe stata la più
grave conseguenza di una vittoria del No, anzi, se proprio vogliamo
essere onesti, nemmeno l’abbiamo
presa in considerazione, e ora eccoci a doverne sopportare il peso sulla coscienza: anche se non ha tenuto fede all’impegno
di abbandonare ogni attività politica nel caso in cui la sua riforma
costituzionale fosse stata bocciata – cose che si dicono, via – a
Renzi è bastato dimettersi dalla Presidenza del Consiglio per
restare senza uno stipendio: non è parlamentare, lo statuto del Pd
non contempla una mesata per il Segretario, Nardella non può
restituirgli Palazzo Vecchio come Gentiloni gli ha promesso di fare
con Palazzo Chigi, né il babbo può riassumerlo perché intanto la
Chil post ha avuto un crac: «non
ho uno stipendio, non ho un vitalizio»
– scrive su Facebook – un esodato, insomma, ma a considerare
l’esiguità
delle misure che il suo governo ha preso in favore delle famiglie
monoreddito, la faccenda non pone alcun problema: a casa
Renzi uno stipendio arriva, perché sulla Gazzetta Ufficiale era
ancora fresco l’inchiostro
con cui era andata in stampa la Buona Scuola, quella che dà ai
presidi la discrezionalità della chiamata diretta, e l’Agnese
fu chiamata, e assunta a tempo indeterminato, per merito
naturalmente, honni soit qui mal y pense, un po’
come capitò al babbo della Boschi, che fu chiamato alla
vicepresidenza di Banca Etruria quando la figlia diventò ministro,
ma solo 3'16" dopo, a svergognare ogni malevola insinuazione.
D’altra
parte le foto di Chi danno ragione alle politiche economiche del
governo Renzi: anche con un solo stipendio, in Italia, nessuna famiglia resta
senza pandoro, a Natale. Questo in gran parte ci consola, perché è vero che, votando No, abbiamo lasciato Renzi senza stipendio, ma per fortuna il paese
ha degli ottimi ammortizzatori sociali. Non si lamentassero, ’sti disoccupati.
Si tranquillizzi, caro Malvino: anche durante queste ferie obbligate il Nostro qualche soldino lo porta in cascina, dicono i Renzologi. Infatti ha incamerato l'anticipo che la Feltrinelli gli ha versato in conto vendite per il libro che lo statista di Rignano va scrivendo e che senz'altro sarà un altro Grande Successo del Governo Renzi il tomo avendo per oggetto gli Anni in cui l'Italia si affidò a Lui.
RispondiEliminaMaledetta Agnese, e persare che ci sono centinaia di insegnanti siciliane e campane che farebbero carte false per trasferirsi e insegnare nella provincia di Firenze.(ironia)
RispondiEliminaMatteoZ