Giacché
nel linguaggio corrente è sempre più frequente l’uso
di espressioni che invece fino a qualche tempo fa erano oggetto di
severo biasimo per il loro eccesso di colore, penso sia ipocrita
pretendere che ad astenersene debba essere proprio quel ceto politico
che di continuo si rimprovera di essere troppo distante dalla gente
comune, quindi ritengo sia del tutto fuori luogo dare addosso a
Giachetti perché ha dato del «faccia di culo» a Speranza: concedo
sia espressione forte, e anche volgare, ma non dimentichiamo che
«volgo» sta per «popolo» e che «culo» è usato anche da Dante
Alighieri (Inferno, XXVI).
In conclusione, direi che tutta questa indignazione nei confronti di Giachetti sia francamente immotivata: ritenendo spudoratamente incoerenti le odierne posizioni di Speranza sul Mattarellum rispetto a quelle che lo stesso sosteneva in passato, si è servito di un’immagine di forte impatto per dare maggiore efficacia alla propria riprovazione di tale atteggiamento, questo è tutto.
Non si trascuri, inoltre, che Giachetti nasce radicale, quindi ha nel sangue quella smania di visibilità mediatica che non si fa scrupolo di esser soddisfatta ricorrendo a provocazioni apparentemente estemporanee, ma in realtà assai ben studiate: cosa di meglio c’era, in una noiosa assise del Partito Democratico, per esser riscaldato dai riflettori dopo la gelata delle Comunali di Roma? Si chiuda un occhio, via, ché in fondo un «faccia di culo» non ha mai ucciso nessuno.
In conclusione, direi che tutta questa indignazione nei confronti di Giachetti sia francamente immotivata: ritenendo spudoratamente incoerenti le odierne posizioni di Speranza sul Mattarellum rispetto a quelle che lo stesso sosteneva in passato, si è servito di un’immagine di forte impatto per dare maggiore efficacia alla propria riprovazione di tale atteggiamento, questo è tutto.
Non si trascuri, inoltre, che Giachetti nasce radicale, quindi ha nel sangue quella smania di visibilità mediatica che non si fa scrupolo di esser soddisfatta ricorrendo a provocazioni apparentemente estemporanee, ma in realtà assai ben studiate: cosa di meglio c’era, in una noiosa assise del Partito Democratico, per esser riscaldato dai riflettori dopo la gelata delle Comunali di Roma? Si chiuda un occhio, via, ché in fondo un «faccia di culo» non ha mai ucciso nessuno.
Post hoc, ma soprattutto propter hoc,
andrebbe trovata un’espressione altrettanto pertinente per un tizio
– Giachetti, appunto – che prima mi fa
uno sciopero della fame per abolire il Porcellum, e poi mi vota
l’Italicum:
io direi «testa di cazzo».
Dacché lo sembra, diciamolo.
RispondiEliminaE io appunto per questo mi indignavo: per una testa come Giachetti che dava della faccia a uno come Speranza di fronte ad altre facce sue pari che ridevano e applaudivano. Alberto Garbato
RispondiEliminaDel resto, di uno con la faccia come il culo (Caraculiambro, ossia, detto in lingua accademica, Visoculonio) fantastica perfino Don Chisciotte http://www.elmundo.es/quijote/capitulo.html?cual=1
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