giovedì 28 luglio 2011

Fjordman

L’autore più citato da Anders Breivik, e che a suo dire è quello che di più l’ha influenzato, è Fjordman, un blogger anonimo norvegese che dal febbraio al dicembre 2005, su http://fjordman.blogspot.com/, postò poco più di duecento articoli, che in breve riscossero un discreto successo. Molti di questi articoli sono integralmente riportati in 2083 - A European Declaration of Indipendence, insieme ad altri che Fjordman scrisse successivamente per Brussels Journal, Islam Watch e Gate of Vienna dopo aver chiuso il suo blog.
Nello scoprirsi tanto ammirato da Breivik, Fjordman s’è affrettato a dirsi “disgustato” dell’essere stato fatto oggetto di tanta attenzione da parte di un tale “psicopatico”, col quale – ha tenuto a precisare con comprensibile fermezza – non ha mai avuto alcun tipo contatto. Poi, però, ha dichiarato di aver scritto anche un saggio di astrofisica e una storia della birra, che, al pari di ciò che ha scritto sull’islam, non ritiene possano armare la mano di un criminale.

La fama di essere un grande intelligentone, qui, scricchiola. Tra l’islamofobia di Fjordman e la strage del 22 luglio, infatti, non v’è dimostrabile nesso di causa ed effetto, ma come nei suoi articoli non vi è traccia di istigazione all’atto terroristico – e questo dovrebbe bastare a mettere in pace la sua coscienza – nelle 1.518 pagine di Breivik non vi è traccia di luppolo o di pulsar.
Se non è un infortunio della rinomata intelligenza di Fjordman, si tratta di un inconscio senso di colpa. Che naturalmente non fa affatto prova di una sua colpevolezza, ma piuttosto svela la sua intima convinzione, probabilmente solo posteriore alla strage, che a costruire una visione paranoica di assedio si possono trovare paranoici intenzionati a romperlo.

Ripeto: Fjordman non ha alcuna colpa, né può essere chiamato a rispondere di corresponsabilità con la strage di Oslo, in alcun modo. Nessuna colpa può altresì essere addebitata a chiunque altro, come lui, s’è messo in testa che sia indispensabile mobilitare l’occidente contro l’invasione del barbaro, chi portando a spasso madonne pellegrine, chi pensando che si debbano affondare barconi carichi di disperati, chi indossando tuniche da templari, tutti con la convinzione che si debba cominciare col mettere in discussione la liberaldemocrazia, la tolleranza, la laicità dello Stato, i diritti civili.
A chi pensa che la loro sia una paranoia, basti il fatto che almeno Fjordman, forse, e in fondo, riesce a coglierne la pericolosità. A chi pensa, invece, che questa paranoia sia solo lo strumento di un disegno reazionario, basti il fatto che ora è scoperto. 

  

8 commenti:

  1. Mi sia consentita la battuta: si spera che quello di Fjordman non sia un troll-blog
    :-)

    Buona giornata, Malvino.

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  2. Con questo post sta mettendo le mani avanti, nel caso un suo accanito lettore decida di impallinare qualche fedele in piazza S. Pietro?

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  3. @ Nicopes
    Al contrario, suggerisco che l'istigazione a delinquere, ancorché indimostrabile, può essere soggettivamente colpa, anche quando oggettivamente non lo è.

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  4. Doc, quelli di Pontifex hanno minacciato Cristiana Alicata di querela (veda il suo blog).
    La vada a consolare, La prego...

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  5. Il vero blog da cui Brievik ha tratto molte cose, sempre di Fjordman, è Gates of Vienna (a cui collaborano altri):

    http://gatesofvienna.blogspot.com/

    Blog seguitissimo tra l'altro. Fjordman però, a differenza di Brievik non è ascrivibile ad alcun movimento cristianista, tant'è che è anche ateo. Al di là di molta retorica ti consiglio di leggerlo negli archivi pre-Brievik, Luigi. Ti renderai conto che molte delle sue idee non sono poi lontane dalle tue. In Italia infatti verrebbe chiamato "laicista".

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  6. @ fabristol

    (1) Gates of Vienna non è di Fjordman.
    (2) Breivik non è ateo.
    (3) Non so che senso abbia chiedersi come "verrebbe chiamato in Italia", ma "laicista" proprio no.

    Saluti.

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  7. 1) OK, collabora a Gates of Vienna. Pensavo che fosse lui lo scrittore principale.
    2) Fjordman è ateo, non Brievik. C'è nel manifesto di Brievik un testo preso da Fjordman dove lui si definisce non credente.
    3) allora, mi scuso perché pensavo che il curatore di Gates of Vienna fosse Fjordman. Correggo: diciamo che molte cose scritte su Gates of Vienna verrebbero sottoscritte da laicisti (non mi piace questa parola ma ormai non si può fare più niente) come me e te. Soprattutto per le tematiche sul ruolo della relgione nel pubblico.

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  8. @ fabristol

    (1) Ah, ecco.
    (2) La fede di Fjordman non è in questione, semmai quella di Breivik.
    (3) Accetto le scuse, ma devi avere qualche problema con la parola "laicista". Il ruolo della religione che la combriccola norvegese teorizza nel pubblico è quella di "instrumentum regni", assai simile a quella che teorizza un ateo-devoto. Ti invito alla lettura attenta di "2083" e ti consiglio il metodo che ho fin qui usato io: copia-incolla tutto il testo su Microsoft Word e dividi in due parti: quello che scrive Breivik e quello che Breivik riporta da altri; leggi separatamente.

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