Per chi di Papa Giovanni XII (955-964) sapeva solo ciò che aveva letto in Storia criminale del cristianesimo di Karlheinz Deschner (tomo V, cap. X), dove non è dipinto come un santo, era un dovere spendere quell’euro e mezzo al quale era posto in vendita su una bancarella il Giovanni XII di Achille e Pietro Teofilatto della Domus Theophylacti Opus (Palombi Editori, 2001), che la quarta di copertina dipingeva come un santo. È solo a pag. 314 (cap. XV) che poteva trovarsi ragione di due dipinti così diversi, ma col sorgere di un sospetto, che subito era sciolto nell’apprendere che la Domus Theophilacti Opus ha sede nel Castello Teofilatto, che “tra il 900 ed il 1100 appartenne alla potente famiglia romana del Senatore Teofilatto, che, con il Papa Giovanni XII e con i Conti di Tuscolo, aveva larghi interessi in tutto il territorio”. Superfluo rilevare che il Castello Teofilatto è di proprietà della famiglia Teofilatto, e qui sarà il caso di sospendere il giudizio sul rigore della ricerca storica che porta a dipingerci Giovanni XII come un santo. Sì, si dice che abbia fatto cardinale un bambino di 10 anni per ripagarlo di certi indicibili favori, ma si tratterà di una calunnia di quel porco di Liutprando, al quale il Deschner ha dato ingenuamente credito. Per quanto mi riguarda, propendo per la tesi dei Teofilatto e per la santità dei loro antichi e larghi interessi. Anzi, visto che il Castello è dato come “ideale per qualsiasi tipo di ricevimento, pranzi o cene riservate, buffet, cocktail e rinfreschi”, prenoterei. Ma pretendo lo sconto.
l'italia di sempre è il continuo specchiarsi di ciò che fu il papato, anzi che a tutt'oggi è ancora.
RispondiEliminaIl Castello è ideale per abbuffarsi...
RispondiEliminaquesta è un'ulteriore conferma dei comuni interessi?