venerdì 15 luglio 2011

Stupisce?



Un vecchio radicale, Lorenzo Strik Lievers, e un ciellino di lungo corso, Luigi Amicone, firmano insieme (vedremo perché non ci sia troppo da stupirsi) una lettera a Il Foglio: i due sollecitano Giuliano Ferrara a farsi promotore di una campagna in favore di unamnistia, una campagna di quelle di cui il giornale e il suo direttore sono capaci”.
Qui potremmo aprire una parentesi, chiederci quante campagne de Il Foglio abbiamo avuto un buon esito e se quella dei due sia poi unidea così felice. Ma non importa, certe campagne hanno buon esito già nel dare visibilità a chi le sollecita, a chi promuove e a chi le sostiene: già in partenza non se ne prefiggono altro che quello minimo di costruirsi una buona reputazione. Non è bello, daltra parte, dubitare della buona fede altrui quando il fine dichiarato è, come in questo caso, senza dubbio assai nobile. Altra cosa è se unamnistia sarebbe la soluzione del problema o solo un palliativo.
Come ho già scritto alcuni giorni fa, ben oltre la premura di carattere umanitario, unamnistia è ormai indispensabile, fosse solo per evitare laccendersi di rivolte carcerarie, che avrebbero drammatica portata e conseguenze tragiche. E tuttavia, senza una riforma della giustizia che elimini la vergogna della detenzione preventiva e stabilisca pene alternative alla carcerazione per i reati meno gravi, unamnistia servirebbe solo a rimandare la soluzione del problema, che probabilmente si riproporrebbe in dimensioni analoghe, e in breve tempo. Non siamo forse allemergenza a pochi anni da un indulto? Senza la depenalizzazione dei reati connessi alluso di sostanze stupefacenti e una matura svolta antiproibizionista, senza politiche che invertano la rotta sui problemi posti dallimmigrazione, le carceri italiane sono destinate a rifarsi stracolme. Qui, però, è difficile trovare intese tra radicali e ciellini. Non stupisce, invece, vederli insieme su una iniziativa che soddisfa il comune bisogno di visibilità, perché comune è la loro condizione di esigua minoranza in seno alla società italiana, e comune è la natura settaria delle loro comunità.
Non è tutto naturalmente, perché in ciellini e radicali, come in Giussani e in Pannella, cè un altro punto in comune, anche se assai ben celato: la convinzione che a muovere una società debba essere una élite compassionevole. Dove la con-passione è la funzione che fa prossima persona a persona (in entrambi il rigetto dellindividuo) e il diritto (naturale ancorché acquisito, in Pannella; divino ancorché incarnato, in Giussani) è espressione del sacro: in entrambi – radicali e ciellini – la politica è il farsi di un evento eucaristico, tra grazia e carità.


1 commento:

  1. Alla domanda "stupisce?" rispondo in questa caso no, visto che la convergenza è sull'amnistia (che peraltro non mi convince).

    Rispondo invece "sì, eccome" se Striek Lievers si unisce a ciellini sul tema della scuola:

    http://tinyurl.com/3to8rka

    Cerca addirittura di negare che il "buono scuola" sarebbe anch'esso una forma di finanziamento delle scuole private e dunque violerebbe l'art. 33 della Costituzione.

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