Temo che Eugenia Roccella abbia ragione: “Qualora per la legge sul testamento biologico si decidesse di indire un referendum, questo finirà come quello per la legge 40”. Dico “temo”, ma in realtà non me ne frega molto: per me e per i miei cari sono in grado di fottermene altamente della legge 40 e della legge che oggi è stata approvata alla Camera e che quasi certamente sarà approvata anche dal Senato, e oso affermare che da medico sono in grado di violarle entrambe, utilizzando strumenti che mi mettano in condizione di sfuggire ad ogni sanzione. Gli altri? Gli altri sono in gran misura gli astensionisti sui quali conta, e a ragione, Eugenia Roccella: mai interessati ai problemi altrui fino a quando non arrivano ad essere i loro problemi, e meritano commiserazione, ma si arrangino.
Negli ultimi sei anni mi sono trovato di fronte molte coppie con problemi di fertilità risolvibili con gli strumenti vietati dalla legge 40: la gran parte aveva disertato le urne ai referendum del 12 e 13 giugno 2005, a quei tempi non avevano ancora deciso di avere un bambino e probabilmente non immaginavano sarebbe stato un problema. Ho seri dubbi nel credere che oggi sarebbero disposti a porsi il problema del testamento biologico: probabilmente aspettano di trovarsi in stato vegetativo permanente, con un sondino infilato a forza nello stomaco, per farsi sensibili al diritto di autodeterminazione e lì scoprire che glielo avevano tolto nel 2011, mentre erano distratti dalla voglia di avere un figlio. Forse anche la commiserazione è troppo, la ritiro.
Sì, Eugenia Roccella ha ragione: potendo e volendo, si possono scippare diritti a chi non è capace di conquistarseli e difenderli, visto che non li meritano. Chi può farli propri nonostante e contro leggi disumane, col reato o col privilegio (che nel fondo hanno uguale radice), può serenamente darsi ragione di una giustizia privata che, goduta senza dare scandalo, è di fatto legittima, ancorché eversiva. Come arrivo ad affermare questo sproposito? Mostratemi le piazze inferocite per l’approvazione del ddl Calabrò alla Camera e lo ritiro.
La mia compagna è incinta, e per avere questo bambino non c’è stato alcun problema: ci fosse stato, non avremmo avuto bisogno di andare a Barcellona o a Zurigo. Ho raccolto i testamenti biologici dei miei cari e ho dato istruzioni dettagliate riguardo al mio fine vita: tutto sarà compiuto senza grosse difficoltà, nel caso, e sfido ogni medico legale a dimostrare che ci sarà stata eutanasia. Sono di un pignolo, io.
Gli altri? Stufo di pensare agli altri, ci pensa Eugenia Roccella. Chi ne condivide le idee, sappia esserne all’altezza. Chi non le condivide, e ritiene odioso che gli vengano imposte, provi con un referendum. Ma poi sia disposto a darle ragione.
credo di capire l'amarezza che è quella un po' di tutti, cioè dei molti o dei pochi che hanno a cuore queste cose, ma dire che i diritti bisogna meritarseli la prendo come una provocazioe dovuta all'incazzatura
RispondiEliminaconosci bene i meccanismi che determinano le coscienze e quelle che appaiono come scelte, quindi che chi scrive la sceneggiatura non tiene conto delle comparse se non come massa di manovra e ne disciplina i comportamenti come vuole
nessuno ci cambierà le cose, non basterebbe trasferire la legislazione svedese da noi perché muti la realtà delle cose, semmai bisognerebbe trasferire le condizioni sociali svedesi (istruzione leggi reddito) qui e soprattutto il VATICANO a stoccolma, per avere condizioni psico-sociologiche diverse
ad ogni buon conto, a me succede di sbottare con cose assai peggiori delle tue, ma poi mi passa
Felicitazioni per il nascituro, dotto', rincresce solo che vedrà la luce nel paese dove vige l'ognuno per sé, Bio(testamento) per tutti.
RispondiEliminaMa mica la biasimo, in merito anch'io ho pianificato da tempo soluzioni ad personam.
Da tempo ho depositato il mio testamento biologico presso un notaio, usando la formula suggerita dal prof. Veronesi, ma non so se sia abbastanza "pignola": oggi Malvino mi ha infilato nel dubbio più atroce. Perché non ne propone una che dà per sicura? Grazie.
RispondiEliminaClaudio Zucchiatti
" potendo e volendo, si possono scippare diritti a chi non è capace di conquistarseli e difenderli, visto che non li meritano."
RispondiEliminaOrmai la deriva populista, destrorsa, incivile dell´Italia mi pare senza rimedio.
Concepire i diritti come un premio che ci si aggiudicata in virtu' di non so bene quale atto di civica costrizione la dice lunga sulla sovversione del pensiero dei nostri giorni.
Del resto il suo dichiarsi al di soopra di ogni legge dimostra bene l' arroganza a cui siamo arrivati.
Simone
"Ho raccolto i testamenti biologici dei miei cari e ho dato istruzioni dettagliate riguardo al mio fine vita: tutto sarà compiuto senza grosse difficoltà, nel caso, e sfido ogni medico legale a dimostrare che ci sarà stata eutanasia."
RispondiEliminaEcco, da una che a queste questioni pensa parecchio ma che
1) pur partecipandovi è profondamente convinta che i referendum non servano a nulla di nulla e che comunque non risolveranno il problema in oggetto e
2) ha sempre avuto conferma (e nessuna smentita) da decenni che l'impotenza dei cittadini con un minimo di testa, in mezzo alla massa di imbecilli che popola questo paese, fosse totale,
ti giunge la richiesta accorata di condividere questa tua competenza con noi che medici non siamo (come magari non lo sono i tuoi parenti eppure sapranno e potranno risolvere la cosa per te, quando sarà, in base alle tue disposizioni) così che magari pure noi si riesca a vedere rispettate le nostre volontà in merito nonostante la legge e di fatto nonostante lo stato - magari appunto con soluzioni che non siano così profondamente illegali e non proprio di facile attuazione per chi dovrà adempiere alla nostra volontà (ché la disposizione che ho dato ora è illegale, non proprio facilissima da gestire e porterà i miei amati sicuramente dentro... se fosse possibile evitare tutto ciò, preferirei).
Beninteso che se hai suggerimenti migliori per vedere rispettati i nostri diritti, sono in ascolto...
Ti ringrazio anticipatamente.
Io all'epoca mi astenni e me ne sto ancora pentendo.
RispondiElimina"“Odio gli indifferenti. Credo che vivere oglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
RispondiEliminaA. Gramsci, 1917.
Mi unisco anch'io alla richiesta di lumi sulle disposizioni pignole, ringraziando anticipatamente.
RispondiEliminaRingrazio anche per il cinismo del post: queste queste parole esprimono un sentimento anche mio, ma essendo scritte da altri mi permettono, oltre che di riconoscermi, anche di indignarmi, di prendere distanza. Forse anche un po' di reagire, di trovare un poco di forza che mi aiuti a non cadere nell'ognun per sé.
Grazie
Oggi Facci (che su questo e sull'argomento Cina sa dare il meglio di sè) scrive il tuo post in poche brevi ma perfette righe.
RispondiEliminaUno di quei suoi scritti per i quali lo stimi.
Più in generale, il problema di questa legge, come di ogni discussione bioetica in questo paese, è che non si occupa né vuole risolvere il problema cardine del quale dice di volersi occupare, ma lo usa come leva per occuparsi di un principio trasversale: in Italia non (deve) esiste(re) autodeterminazione.
Stabilito e digerito questo, diviene trasversale per mille altre questioni più o meno personali.
Questo è l'unico pericolo reale che l'approvazione di questa legge si porta appresso, il suo essere un palese quanto magistralmente costruito passepartout.
E quindi il problema diventa: abbiamo sofisticate istruzioni dettagliate costruite ad arte per bypassare gli ostacoli di ognuna delle serrature che mira a chiudere?
Possiamo prevederle tutte?
Chiaramente era uno sfogo a caldo, ma sul fai-da-te c'è bisogno almeno di ricetta (sono almeno 6 le sostanze letali che non lasciano traccia di sé).
RispondiEliminaLucido come sempre, Malvino. Complimenti e auguri.
RispondiEliminaL'elio è sempre una possibile soluzione.
RispondiEliminaFacilmente reperibile, efficace, indolore, e non lascia tracce. Informatevi in rete.
Domanda tecnica: dare questo genere di pareri medici è reato? E penalmente cambia qualcosa la più alta o più bassa probabilità che chi li riceva li metta in pratica, ossia, tra darli a chi ne ha bisogno subito e darli a chi potrebbe averne bisogno, forse, in un lontano futuro?
RispondiEliminaAvete presente la barzelletta dell'ubriaco/folle che cerca sotto ad un lampione qualcosa che gli è caduto ?
RispondiElimina"Veramente è cascato di là, ma qui c'è luce."
Invece di governare e legiferare per il paese, questi lo fanno per sé stessi (in un modo o nell'altro); e pure a casaccio sotto al primo lampione che capita, o magari allestito alla bisogna da qualche portatore di poco specchiati interessi.
tutto drammaticamente vero
RispondiEliminaSono troppo disgustato per poter esprimere qualsiasi cosa a riguardo.
RispondiEliminaMi limito nella cosa più importante: Congratulazioni vivissime !!!
ettoregonzaga
una dura invettiva, ma condivido parola per parola... il popolo bue non può chiamarsi fuori... troppo comodo...
RispondiEliminaCastaldi,
RispondiEliminache si dice? felicitazioni? Felicitazioni, allora.
Noi felicitiamo di meno, sapendo che appunto c'è gente al mondo che oggi non riflette su quello di cui avrebbe o potrebbe aver bisogno domani.
Ho scritto alla Roccella, come al solito. In pausa pranzo. Ero incazzato quanto lei. Adesso è passata...ho scoperto una delle 6 sostanze.