martedì 26 luglio 2011

La strategia della tensione



La logica che muove un cristiano come Anders Breivik a compiere un atto terroristico come quello compiuto ad Oslo ci è indirettamente rivelata dalle ragioni che lo motiverebbero a detta dei cristiani che mai sarebbero capaci di compierlo: con le parole di Carlo Cardia (Avvenire, 26.7.2011), Anders Breivik si fa prova provata che “nessuna società, per quanto aperta, democratica, segnata da uno sviluppo economico quasi ottimale” – che in pratica, dunque, vorrebbe farsi prova provata che non c’è bisogno di un Dio a dettare le norme di una civile convivenza – nessuna società che si azzardi a darsi leggi prive della “tensione etica fondata su principi fondamentali, alla radice dei quali è una legge, quella del Sinai”, osando pensare di poter trarre il senso di ciò che sono “il bene e il male soltanto da una convinzione civile e politica” – qualsiasi società che voglia fare a meno di una Verità assoluta, in favore di una piena tolleranza verso le verità di ciascuno (che per cristiani come Breivik e come Cardia merita la definizione di “soggettivismo assoluto” o di “relativismo totale”) – nessuna società di questo tipo, dico, può evitare la meritata punizione per essere ricondotta, con l’aiuto del terrore, al timor di Dio.
È la stessa logica, solo apparentemente contraddittoria, che non di rado spinge i fascisti a mettere bombe, attribuendole agli anarchici, al fine di dimostrare l’urgenza di un governo forte, meno tollerante verso le richieste di libertà e democrazia che salgono dal basso. È la stessa logica che mira a creare disordine per dimostrare la necessità di un ben determinato ordine.
Certo, c’è una grande differenza tra un cristiano come Cardia e un cristiano come Breivik, ma è la stessa differenza che passa tra uno statista democristiano e un agente dei servizi deviati addetto alla strategia della tensione: entrambi vogliono lo stesso ordine, ma il primo non sarebbe mai capace di sporcarsi le mani. Per lavoretti come quelli che servono ai cristiani come Cardia per dimostrare che la libera, democratica, laica Norvegia non può fare a meno di un Dio, non può rinnegare la croce che ha sulla sua bandiera, ci sono i cristiani come Breivik. Non c’è bisogno di un mandato, dunque non c’è relazione dimostrabile, ma il tipo di società che vogliono – il cristiano che mai sarebbe capace di violenza e il cristiano che la ritiene “atroce ma necessaria” – è la stessa, e non somiglia affatto alla Norvegia, ma è quella dello Stato etico le cui leggi hanno la cifra della trascendenza.
Sì, la figura di Breivik è sempre più nitida. 

20 commenti:

  1. A me rode solo una cosa: che i tuoi pezzi così lucidi siano letti da pochi, pochi se paragonati a
    chi si becca un editoriale di Minzolini. Questo pezzo dovrebbe essere letto nelle scuole di ogni ordine e grado alla riapertura, letto dai genitori ai figli e spiegato, letto dai figli ai genitori anziani. Ci fosse almeno un Gad Lerner a fare uno speciale invitando Amicone, Pera magari Castaldi a smerdarli in diretta.
    Ti voglio bene Malvino.

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  2. Salvo poi scoprire che nello stato etico servono comunque escort di lusso (come da ultimi scoop sul caso Breivik), che non trovano giustificazione nell'ideologia più alta (?) del cristianesimo militante ma semplicemente nelle esigenze più basse (?) degli uomini, che hai voglia a negarle, ma sono quelle che fanno girare il mondo e stolto chi continua a credere che possano essere normate e vincolate da leggi morali cui sono i primi a non attenersi.

    Se non sei in grado di rispettarle tu che ci vuoi credere, ma come cazzo pretendi che le segua chi non ci crede?

    La vera sconfitta è questa, aver ucciso delle persone per indicare una strada che nemmeno lui seguiva e seguirà.

    Quindi un duplice idiota, un imbecille molto più imbecille di quello che scrivevo prima, perché evidentemente dissociato tra quello che vorrebbe essere, quello che sa di essere e quello che non sa di essere. Insomma, un patologico, come tutti i fondamentalisti.

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  3. E' talmente lucido questo ragionamento che davvero meriterebbe di essere stampato sui muri di ogni città, purtroppo tocca sentire dei ragionamenti fuori dalla grazia di Dio, appunto, un dio che se esistesse secondo me si dissocierebbe sia da Breivik che da Cardia!
    grazie!

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  4. @malvino

    sono sicuro non le sia sfuggito questo rantolo di dolore...

    http://www.taccuinopolitico.it/la-morte-di-un-ragazzo-la-vita-che-se-ne-va-e-i-dolorosi-doveri-della-buona-politica/

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  5. Grazie per questo post incredibilmente lucido.

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  6. "È la stessa logica, solo apparentemente contraddittoria, che non di rado spinge i fascisti a mettere bombe, attribuendole agli anarchici, al fine di dimostrare l’urgenza di un governo forte, meno tollerante verso le richieste di libertà e democrazia che salgono dal basso. È la stessa logica che mira a creare disordine per dimostrare la necessità di un ben determinato ordine."

    Esatto Malvino, ha azzeccato in pieno il problema. Il messaggio che è passato in questi anni, grazie a Bush e company, è stato proprio questo! In cambio di una presunta sicurezza contro il nemico esterno islamico (nel caso norvegese il nemico, si fa per dire, era dentro le mura di casa) si aboliscono a poco a poco le libertà, i diritti civili, etc. Chi dissente è un sovversivo ed è un nemico della Patria!

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  7. Malvino, Lei è un genio.
    Camilla

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  8. quoto Astenio. Al 100%.

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  9. ci deve pur essere un modo per fare arrivare queste lucide analisi a più gente possibile

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  10. Ottimo come quasi sempre. Hai messo ordine (quello buono, positivo) tra i miei pensieri.

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  11. Sottoscrivo Astenio, parola per parola. Grazie Malvino.

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  12. Condivido tutti i giudizi positivi e tutti gli entusiasmi, più che ben meritati. Post indubbiamente lucido e a fuoco, tanto che riesce persino a far dimenticare quasi a tutti che "nessuna società" rimarrà senza predicato fino alla fine del post. Lo dico, sia ben inteso, con ammirazione.

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  13. @ incubomigliore
    Ti ringrazio della segnalazione, ma non si tratta di un anacoluto.
    Basta correggere "una società di questo tipo, dico, merita una punizione e di essere ricondotta..." in "nessuna società di questo tipo, dico, può rimanere senza meritata punizione per essere ricondotta...", e infatti provvedo subito. Grazie.

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  14. @ incubomigliore
    Anzi, meglio: "può evitare la meritata punizione per essere ricondotta...".

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  15. Sinceramente mi perdo in alcuni passaggi.

    Il primo: quello che dice Cardia. A sua detta Breivik è la punizione di una società che ha sposato il “relativismo totale”. Che fa un pò ridere come tesi, in quanto in realtà ci dice l'esatto contrario: in una società di tolleranti, l'intollerante è quello che fa danni.

    Il secondo: quello che dice lei. Equipara il ragionamento di Cardia alla strategia della tensione. Ma l'analogia, sinceramente non ce la vedo. Se Cardia può essere lo statista democristiano, Breivik non funge molto da agente dei servizi deviati che scarica le responsabilità sugli anarchici.

    Funge da fascista "classico". Cioè fa il fascista: visto che non sei d'accordo con me, ti sparo.

    Quindi se Breivik è il terrore che deve riportare al timor dei, più che la strategia della tensione divina si assimila più all'olio di ricino del Signore.

    Ma questo, per certi cristiani, è assimilabile a qualsiasi evento/catastrofe, vedi De Mattia che farneticava del terremoto in Giappone come "castigo divino".

    Poi capace che non c'ho capito una acca in quello che ha scritto, visto che tutti parlano di lucide analisi.

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  16. @ EdoLiberal

    Per carità di Dio, non si senta obbligato.

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  17. Prego Castaldi, un dovere! Avevo capito che il soggetto si era nel frattempo inavvertitamente trasformato, tanto che tutti avevano colto il senso, ma a me piaceva sapere come andava a finire per "nessuna società" invece che "una". Ora mi sento rinfrancato.

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  18. Illuminante, come sempre.
    Anch'io, buon ultimo, sottoscrivo Astenio.
    Diffondo come posso.
    Hans

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