lunedì 29 ottobre 2012

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L’istrione e il demagogo sanno bene che alla bestia occorre lisciare il pelo per il verso giusto, prima di salirle in groppa. Non stupisce, dunque, che i comizi di Beppe Grillo in Sicilia iniziassero di regola con la lode del meraviglioso carattere dei siciliani, delle stupende bellezze paesaggistiche dell’isola, della favolosa gastronomia locale, come era ad ogni tappa delle sue tournée di comico prima di darsi alla politica: ogni sera il pubblico cambiava ma ogni sera era il migliore di tutt’Italia, che lo spettacolo si tenesse in Toscana, in Puglia o in Campania. Stavolta è toccato alla Sicilia, che «ieri era bella, ma oggi è bellissima, il sole, il mare, i fichidindia, Empedocle, Archimede…». Non sto citando Grillo, ma il luogotenente di Johnny Stecchino, che almeno era disposto ad ammettere «tre piaghe» – l’Etna, la siccità e il traffico – cui Grillo non ha fatto alcun cenno: tutto bello, da oggi ancora più bello, col 52,53% di astensione – con le cosche ferme un giro – bellissimo.

7 commenti:

  1. Esattamente.
    Poi da domani ancora in giro a sbraitare con trattori, cappi, forconi e volti paonazzi. A giocare a fare gli indignati a parole, a urlare che siamo in mano alla dittatura di una minoranza di farabutti.
    Puntualmente però, quando c'è da esprimere sforzo democratico ed elettorale, tutti a fottersene.
    Come volevasi dimostrare.
    Prove generali in attesa delle politiche nazionali.

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    1. Tutto bello e giusto, però, se guardassimo agli ultimi vent'anni in Italia, gli esiti elettorali in altre civili regioni italiane, chessò, Lombardia, Veneto, Lazio, Piemonte, o per esempio lo *sforzo* democratico per i referendum di qualche anno fa su fecondazione eterologa, cellule staminali, potremmo convenire che l'italiano ha l'intestino democratico pigro anche in 'continente'. In Sicilia il cittadino si sforza di meno, ma non molto di meno degli altri connazionali.

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    2. Ah, ma la mia considerazione era riferita alla Sicilia perché di quella regione sono i risultati elettorali. E lì si sono visti caroselli di trattori indignati. Penso che nessuna regione possa (ma nemmeno debba) elevarsi a dar lezione alle altre.
      Una cosa però che si potrebbe dismettere è il malcostume (che caratterizza le dichiarazioni dei politici) di giustificarsi sempre con il dire "Tanto lo fanno anche gli altri". Io, abitando a Milano, non giustifico lo schifo che accade qua in regione, pensando che magari altrove le cose vanno anche peggio. Il fottersene locale non si risolve dicendo che è tutto un fottersene anche a livello nazionale. Ognuno cominci, ovunque, a far le pulci alle proprie amministrazioni di condominio e usanze locali; invece di buttare sempre tutto in vacca dando la colpa al governo centrale, all'Europa, alla confederazione dei pianeti.

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  2. Piazze piene, urne vuote. E sempre sta (U)DC, lì. Mah...

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  3. Vero, l'istrione sa lisciare bene il pelo, ma in molti hanno accompagnato la bestia nelle grinfie dell'istrione. E mi pare che continuino.

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  4. E allora?
    Non e` quello che fanno tutti i politici da qualche centinaio di anni a questa parte (e forse anche da prima)?
    Si e` mai sentito un politico dire alla folla che la colpa dei problemi e` loro?
    Che senso ha puntare il dito contro Grillo?

    Gigi

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  5. Anche Monti il pelo lo liscia:non a tutti,solo a quelli che gli tengono il sacco aperto,badando bene che si riempia delle teste 'giuste':agli altri invece,quelli delle teste nel sacco,il pelo non lo liscia perchè non ne ha bisogno:per saltargli in groppa gli basta la consacrazione 'suprema' e la fattiva,seria,responsabile e moderata collaborazione degli esecutori materiali,quelli del sacco aperto. E se poi qualcuno di quelli caduti nel sacco si toglie dalle scatole crepando un po',ce ne faremo moderatamente e responsabilmente una ragione,e non rinunceremo-per così poco-al nostro linguaggio liscio,acconcio e levigato,lontano da certa stolida e rozza demagogia.

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