venerdì 12 ottobre 2012

Contro la legge



Su un piatto della bilancia metto lo sdegno che si è sollevato nel paese per il modo in cui dei poliziotti hanno reso esecutivo il provvedimento di un tribunale che affidava un minore in via esclusiva ad uno dei suoi genitori – parlo del video andato in onda a Chi l’ha visto due giorni fa – e sull’altro metto quello che si sollevò nel paese alla diffusione delle immagini che documentavano il massacro che dei poliziotti avevano compiuto all’Istituto Diaz di Genova nel 2001: e ancora una volta mi sento straniero in patria, un’Italia che ragiona con lo stomaco, metà del quale è delicatissimo, mentre l’altra metà è coperta da un pelo irto e fitto. Lì avemmo un’orgia di abusi, ossa e denti rotti, sangue a schizzi e a grumi, ma il paese si spaccò in due, perché ci fu chi corse in soccorso dei poliziotti, tant’è che per riconoscerne la responsabilità ci sono voluti anni, più di un lustro. Qui, invece, la condanna è pronta, unanime, vivace, i quotidiani sparano il «fattaccio» in prima pagina, il capo della polizia annuncia un’indagine interna, il governo è chiamato a relazionare in parlamento e nessuno spiega in quale altro modo si potesse procedere per dare esecuzione a ciò che un tribunale aveva disposto. Perché, è vero, non è mai bello strappare un ragazzino a un genitore per darlo all’altro, ma le ragioni per le quali può essere necessario sono contemplate da leggi dello stato.
Ecco, forse è questo il punto: questo è il paese dove il sentimentalismo ha sempre la meglio sulla legge. Qui le passioni, gli umori, le simpatie e le antipatie pretendono ed ottengono ragione – contro la legge.

29 commenti:

  1. Bene, condivido la riflessione, la metafora dello stomaco double-face è azzeccata. Penso però che il motivo sia abbastanza semplice: buona parte dei cittadini italiani, per quanto brava e onesta possa essere, secondo me ha pensato che quei ragazzi della scuola Diaz se la siano andata a cercare, perchè si sa che manifestare è sempre pericoloso e si fa a proprio rischio e pericolo. E' ovvio che in uno Stato di diritto non dovrebbe essere così. E' ovvio che si tratta di un pensiero scorretto, fatto magari da genitori che trattengono a forza i propri figli dallo scendere in piazza per paura o per superficialità, disinteresse, salvo poi lamentarsi che l'Italia vada a rotoli. Nel caso di Leonardo, il ragazzino di Padova, la condanna è stata unanime intanto perchè il video integrale è stato diffuso viralmente, mentre non abbiamo tutti visto le stesse immagini della scuola diaz, non tutti i media le hanno mostrate e soprattutto, non c'è stata una presa di posizione netta di condanna da parte delle autorità e della stampa. Purtroppo molti italiani, inconsciamente, si affidano alle parole di questo o quel personaggio pubblico che magari ammirano o stimano, rinunciando al proprio diritto alla riflessione autonoma. Sulla Diaz le opinioni diffuse dai media erano discordanti, e l'opinione pubblica si è divisa. Ecco qua, indipendentemente dallo stomaco, forse... è più questione di cervello. Bisogna riabituare la gente ad usarlo autonomamente.

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    1. e allora mi sa che e' una battaglia persa....

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    2. chiedo: ciò vale anche per le vere torture e le finte fucilazioni di 30-35 anni fa? vale anche per le vere torture che proseguono come nulla fosse, vale anche per l'isolamento totale a cui sono sottoposti determinati detenuti?

      di quale Stato di diritto stiamo parlando, soprattutto di quale Stato? quello fomentatore di terrorismo e di stragi, quello colluso con la malavita, quello in appoggio alle truppe di occupazione americane in iraq, afghanistan, ecc.? bisogna almeno chiarirci su questo punto: di quale genere di Stato si tratta?

      e poi non è vero che sulla Diaz l'opinione pubblica si è divisa, è rimasta complessivamente compatta nel suo menefreghismo.

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    3. ma certo, hanno creato un caso da una sciocchezza. certo che non è bello vedere un bambino trascinato via in quel modo, ma non è neanche una visone o un'azione così aberrante. conosco la logica delle news e della tv e so che sul piatto ricco di un video amatoriale con urla e strilli ed con protagonista un bambino, ci si sono ficcati tutti. stop.

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  2. E la Polizia subito a correre ai ripari con comunicati di scuse... evidentemente il Buonismo della giustizia emotiva di massa incute più paura del rispetto della Legalità, specialmente quando manca una ripresa video a smuovere gli animi sensibili di certe frange di sbirraglia.

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  3. Tutto perfetto, come sempre. Resto dell'idea che qui il problema non deve essere il merito del provvedimento (nessuno ne sa niente e, come dici, ci sono leggi, giudici, sentenze), ma le modalità di esecuzione. Un bambino di dieci anni non è Abu Omar, e quegli ordini sono sempre eseguiti in modo da non traumatizzare il bambino.

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    1. certo, certo, la zia isterica pero' non ha aiutato per niente, e questo nessuno lo dice. Vicenda oscura...

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    2. In realtà per quello che ho visto dovrebbe configurarsi un reato (resistenza a pubblico ufficiale) per la zia, staremo a vedere.

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  4. Invece di far tanto casino e dar luogo a tutte queste polemiche, prendevano il bambino e lo tagliavano a metà, mezzo al papà e mezzo alla mamma, come c'insegna la bibbia.

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    1. é evidente che la Bibbia non la sai leggere :-)

      Gianni

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    2. Eh, il pensiero di dio è incomprensibile per la limitata mente umana.
      Io non saprò leggere la bibbia, ma tu non capisci le battute.

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  5. è confortante arrivare qui e trovare riflessioni che non si leggono altrove. mi sento un profugo rifuagiato su in uno stato microscopico, ma mi sento meno disperato.

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  6. Se la legge si basa su pseudo-sindromi come la PAS (da quel che ho potuto leggere in questi giorni, correggetemi se sbaglio) trasmoda in puro arbitrio del giudice.
    Peraltro lo stesso decreto della Corte di Appello non giustificava modalità violente per l'esecuzione del provvedimento.
    Quindi di che legge parliamo di grazia?

    D.

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    1. Guardi, egregio, che la "modalità violenta" sta tutta in una zia isterica che ha opposto resistenza a pubblico ufficiale e ha inscenato la tragedia del bambino rapito: se il minore ha subìto un trauma, lo si deve alla zia e al suo comportamento. Può darsi che la PAS sia controversa fattispecie clinica, ma le ragioni del padre, che ha chiesto e ottenuto il provvedimento che le forze d'ordine si sono limitare a far rispettare, con tanto di assistente sociale e psicologo al seguito, a me paiono fondate: quella zia che strepita come se a rilevare il minore fosse l'Anonima sarda è più eloquente di ogni perizia.

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    2. Io ho sostenuto la stessa cosa e ho ricevuto una risposta che copio/incollo questo pomeriggio:

      "I FIGLI SONO DELLE DONNE LI PORTANO IN GREMBO, LI NUTRONO E LI PARTORISCONO A RISCHIO DELLE LORO PELLE, PER LORO AMORE SACRIFICANO SE STESSE, AMICIZIE, AMBIZIONI, CARRIERA, PRATICAMENTE TUTTO ...E VA BENE A TUTTI ...FIN TANTO CHE IL SACRO MATRIMONIO NON VA IN CRISI... ALLORA SI SVEGLIANO LE RIVENDICAZIONI DEI PADRI...STAREBBE ALL' INTELLIGENZA DI QUESTE MENTI ELETTE CHE DOVREBBERO TUTELARE I MINORI CAPIRLO...( VI SIETE MAI CHESTI PERCHE' I BAMBINI CONTESI SONBO SEMPRE BELLI , BUONI ED INTELLIGENTI E NESSUNO DI QUESTI PADRI SI ACCANISCE A RIVENDICARE L' AFFIDAMENTO DI UN HANDICAPPATO GRAVE ?)E VISTO CHE CIO' NON ACCADE STAREBBE ALL' INTELLIGENZA DELLE DONNE RIPRODURSI E FUGGIRE!"

      La discussione si è poi spostata sull'intervento della Mussolini ma il pensiero è andato a Stracquadanio.

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    3. A questa occorre il Reset!
      Sempre che si tratti di una teoria della psicoterapia e che abbia rapidi benefici.
      Ma se così non fosse, qualche lettura, ironicamente forzata, potrebbe migliorarla non dico molto e neppure poco ma almeno nella scrittura.

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  7. A dirla tutta è stato il ragazzino a opporsi e a subire la modalità violenta, la zia al massimo potrebbe averlo "istigato" a farlo, ma allo stato non sappiamo se le sue urla sia state conseguenza della reazione del bambino o causa della stessa.
    Se la zia fosse stata allontanata anche a forza non avrei avuto da ridire.
    Poi il fatto che ci sia un provvedimento da far rispettare non implica la possibilità di ricorrere a tutti i mezzi possibili: tanto per fare un paragone non è che se un latitante fugge e non si riesce a raggiungerlo gli si può sparare addosso.

    D.

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  8. PERSONALMENTE, sono d'accordo con D. Senza entrare nel merito della vicenda, di cui credo qui NESSUNO conosca i particolari, che certo non si evincono dagli articoli di giornale, restano le immagini. E quelle ognuno le può giudicare. Poche volte io ho riscontrato un trasversalismo (inteso da destra a sinistra, da povero a ricco, da semplice ad intellettuale) così vasto nel condannare l'operato dei poliziotti. I toni sono diversi (io per esempio non sono tra i "fucilatori" ), ma il biasimo è diffuso. Gli agenti avevano ordine di agire con "discrezione ed adeguatezza" , e nessuno ha punito i loro colleghi che in precedenza, a casa del bambino, aveva desistito vedendo l'impossibilità di "eseguire" senza ricorrere alla forza. Scelte opportune, a differenza di quelle adottate l'altro giorno. Io non sono né un montessoriano, né un buonista. Condanno la "diaz" e il giorno prima sono stato dalla parte di MArio Placanica e "contro" Carlo Giuliani di cui pure compiango la morte. Qui si trattava di non usare la forza con un bambino. Il fatto che la maggior parte delle persone su questo sia d'accordo (l'unanimità non è umana e pure sospetta ), mi dà sollievo.

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  9. In effetti il preside della scuola afferma che il bambino è uscito tranquillamente dalla scuola insieme con gli assistenti sociali. Il dramma è avvenuto allorquando la zia ha cominciato la sua performance.

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  10. davanti alla eventuale performance della zia (per altro tutta da dimostrare ma qui mi chiedo se era un caso fossero presenti i parenti della madre in massa), delle forze di polizia adeguate come profilo, avrebbero dovuto procedere con l'allontanamento dei soggetti "facinorosi" lasciando agli assistenti il compito di proteggere il bambino.
    Per eseguire un'azione nella maniera meno drammatica possibile non avrebbe dovuto essere presente il padre.
    S.

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    1. Ideale sarebbe stata una giornata primaverile e una psicologa vestita da Mary Poppins.

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    2. continuate ad ignorare il caro vecchio metodo del dardo soporifero dall'elicottero.

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  11. Zia o non zia, i poliziotti non dovevano toccare il bambino.

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  12. e poi non si è tolto il bimbo a un genitore per darlo ad un altro, ma è finito in una "comunità protetta" per essere resetato!!!!
    e il bimbo chiaramente si vede nel filmato che non ci voleva andare.
    a 10 anni spero abbia il coraggio di mandarli tutti a quel paese, poliziotti, psicologi e giudici!

    ori

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  13. Drago di un Malvino, hai trovato ancora una volta parole e pensieri

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  14. Non sono d'accordo, la differenza tra i due casi è la presenza o meno di un filmato, e in questa capacità di impressionarsi vedendo le cose, piuttosto che leggendole, l'opinione pubblica italiana è allineata - tristemente - a quella di tutto il resto del mondo.

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