«Parrebbe
che gli uomini sciolti, franchi nel conversare, e massime gli sprezzanti,
avessero più amor proprio degli altri e più stima di sé, e i timidi meno. Tutto
il contrario. I timidi, per eccesso di amor proprio e per il troppo conto che
fanno di sé, temendo sempre di sfigurare e perdere la stima altrui o
desiderando soverchiamente di acquistarla e di figurare, hanno sempre innanzi
agli occhi il rischio del proprio onore, del proprio concetto, del proprio
amore, e, occupati e legati da questo pensiero, sono senza coraggio e non si
ardiscono mai. I franchi e gli sprezzanti fanno al contrario per la contraria cagione,
cioè per aver poca cura o concetto di sé, o desiderio della stima degli altri
(che viene a essere il medesimo), sia che essi sieno tali per natura o per
abito acquisito. Così che essi offendono spesse volte e facilmente, o rischiano
di offendere l’amor proprio degli altri, e n’hanno poca cura, per poco amor di
se stessi. E i timidi lo risparmiano sempre con mille scrupoli e riguardi, e
non impetrano mai da se stessi non che di lederlo nemomamente, ma di porsene a
rischio benché leggero e lontano, e ciò per soverchio amor proprio, il quale
parrebbe che dovesse principalmente offendere e muoverli ad offendere quello
degli altri. E così, per soverchia stima di se stessi, si guardano di mostrar
dispregio degli altri, e infatti non gli spregiano, anzi gli stimano eccessivamente
non per altro che per lo smisurato desiderio e conto che fanno della loro stima,
anche conoscendoli di niun valore, o almeno per la gran tema che hanno di
perderla, eziandio vedendo che la sarebbe piccola perdita per rispetto al
merito di coloro»
Giacomo Leopardi, Zibaldone (4037-4038)
"gli uomini sciolti, franchi nel conversare", meno "gli sprezzanti", tendono a non misurarsi in termini di valore, pur consapevoli di dover tener conto del giudizio di valore altrui.
RispondiEliminaIl valore che abbiamo per noi stessi è, di per sé, incommensurabile. Solo una profonda alienazione (quale può generarsi in stato di soggezione ad un potere arbitrario o ad una ferrea disciplina comunitaria) può portare a percepirsi in termini di valore.
Link: https://it.wikisource.org/wiki/Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/4037#4037.2F6
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