A smorzare gli entusiasmi di chi alla vista di Bergoglio che liscia il poveretto zeppo di bozzi si è lanciato a peso morto in parallelismi sbilenchi col Gesù tra i lebbrosi, urge chiarire che la patologia di cui è affetto il lisciato è la neurofibromatosi di tipo 1, altrimenti detta morbo di Recklinghausen, niente affatto contagioso. Insomma, si è trattato di un investimento a costo zero.
Chissà chi cura loro il marketing. Quello sì che è un dio.
RispondiEliminaCredo basti più che altro un buon stomaco, e penso che il nostro ne sia ampiamente provvisto.
RispondiEliminaIn definitiva.. vuoi mai dovesse guarire, la santità sarebbe già conquistata.
RispondiElimina"liscia il poveretto": a me sembra ancora parecchio sul ruvido
RispondiEliminaSecondo me, contagioso o meno, è stato un atto molto umano, che il malato ha sicuramente apprezzato. Non oso immaginare cosa voglia dire essere seppellito da uno scafandro di pustole, e vedere il disgusto negli occhi della gente. Ci sono un miliardo di cose sbagliate nella Chiesa, abbracciare un malato non è fra queste.
RispondiEliminaUrzidil in sole 7 parole ha spiegato come mai questo gesto a costo zero in realtà ha valore.
RispondiEliminaQuanti ce ne sono di urzidil al mondo che un uomo ridotto così preferiscono prenderlo per il culo? Sommiamoci quelli che si voltano semplicemente dall'altra parte e quelli che fanno finta di niente ma sperano sotto sotto che si tolga dalla vista più in fretta possibile. Tutto lecito in questo mondo, sia chiaro. Ma assieme a questo Papa ce ne resta veramente poca di gente che invece ha a cuore l'uomo.
Se si vuole autorevolezza criticando quando c'è da criticare, occorre saper imparare quando è ora.