Avevo capito “Umberto” invece di “Giovanni” e mi ero assai stupito di una affermazione tanto imbecille: “Nessuno si suicida a 95 anni”. Un medico dovrebbe sapere – mi son detto – che non c’è età alla quale sia sopportabile un solo attimo in più di una vita davvero considerata insopportabile: che cazzo dice, Veronesi? Come può cedere, anche lui, a questo festival della costernazione dinanzi al suicidio? Perché non tace, se deve dire stronzate?
Non si trattava del venerabile oncologo – in cuor mio gli ho chiesto scusa per il solo averlo pensato possibile – ma del regista: tanto per intenderci, quello di Per amore, solo per amore (1993) e dei Manuale d’amore 1 (2005), 2 (2007) e 3 (2011). [Una di queste volte devo farmi spiegare da qualche esperto del ramo come un regista possa mettere nella sua filmografia un titolo che uscirà l’anno dopo. Esclude possa avere ripensamenti e metterci un anno in più prima di farlo uscire? Lo fa uscire comunque, anche se ha ripensamenti? E che tipo di cinema è? Che genere di regista è un regista del genere?]. Bene, tenuto conto del fatto che non l’aveva detta Umberto, ma Giovanni Veronesi, la cosa ci stava: ho ritirato lo stupore.
Poi però ho pensato a Rudolf Hess, suicida a 93 anni. Vuoi vedere – mi son detto – che devo in cuor mio scusarmi pure col signor regista, che intendeva solo dare a Monicelli il dovuto riconoscimento del record strappato a Hess? Scherzo, ovviamente: “nessuno si suicida a 95 anni” è frase così scema che non può essere troppo studiata, non fino a tanto.
A pensarci, però, meglio un commento cretino come quello di Giovanni Veronesi che quelli di chi è convinto che, a fargli una visita in ospedale, Monicelli avrebbe trovato una gran gioia di vivere. Chi si pente di averlo lasciato pranzare da solo, chi rimpiange di non avergli cambiato la busta al catetere. Siamo al solito voler bene appiccicoso di chi si crede indispensabile: dai, aspetta, adesso ti sorriso, così ti passa la voglia di buttarti di sotto. Ti sto dando tutto il mio calore umano, come non può darti ragione di vita? C’è arroganza in ogni tipo di pro life.