La settimana scorsa pareva che Silvio Berlusconi avesse i giorni contati e che rimanesse solo da decidere se appenderlo a testa in giù a Piazzale Loreto o consentirgli magnanimamente di fuggire ad Antigua. Questa settimana non pare. Pare che ancora una volta l’ometto eccella nel riprendersi, recuperare, rimontare e un’inquietudine serpeggia fra chi lo dava per spacciato, non detta, come per essere esorcizzata: ancora una volta riuscirà a vincere dove tutto lo dava per perdente? Come è potuto accadere?
Diciamo innanzitutto che la sua rovina dipendeva da quanti fossero stati disposti ad abbandonarlo e che in pochi giorni il numero di costoro è andato via via a diminuire, anzi, si è arrivati a registrare qualche resipiscenza e qualche ritorno, che ha intimorito e fin quasi intimidito chi gli si era rivoltato contro.
Diciamo che il ravvedimento ha effetto edificante (mostra il vantaggio che ne consegue) e che il pentimento ha effetto trascinante (prima ci si pente, maggiore è il vantaggio, che progressivamente scema): nessun prezzo era troppo alto per comprare il primo ravvedimento, ed è stato pagato. In questo genere di commercio Berlusconi potrà risultare osceno ai puri, ma è insuperabile: riesce a comprare tutto ciò che è comprabile e qualcosa di più. Non restava che dare la giusta pubblicità agli acquisti – pardon, alle resipiscenze – e il vantaggio nell’essergli fedele ha cominciato a superare quello peraltro assai incerto nel tradirlo. Ma fedeltà e tradimento – se è necessario chiarirlo – sono qui usati per semplificare atteggiamenti di maggior complessione morale, anzi, comportamenti extra-morali.
Dopo che Montezemolo ha detto che non si candida e che è meglio che il Governo duri. Che vuoi i treni deve farli partire no?
RispondiEliminavisto che, prova provata, né di qua né di là ha senso guardare con speranza, vorrei vedere affondare la nave solo per vedere che fine fanno i sorci che l'hanno affollata, puro studio scientifico.
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