martedì 26 luglio 2011

E la carità?



Camillo Langone, del quale riporto qui sopra parte dell’articolo che oggi firmava su Il Foglio, cerca di rifilarci un sillogismo che non è buono neanche a reggere uno sputo. Sfrondando il superfluo: la morale cristiana vieta l’omicidio, ma Breivik ha ucciso e, dunque, non è cristiano come dice. Stupisce che un cristiano come Langone possa affermare simili bestialità, un po’ meno a mettersi nei suoi panni, che poi sono quelli di uno che da anni scrive le stesse cose che oggi leggiamo a firma di Breivik, e oggi è colto da un comprensibile imbarazzo, forse addirittura un po’ di panico nel doverlo ammettere.
E dunque chi commette un atto vietato dalla morale cristiana dimostrerebbe, per ciò stesso, di non essere cristiano? E il pentimento? E il perdono? Si obietterà che l’omicidio è un peccato grave. Certo, è un peccato mortale, ma insieme ad altri nove, altrettanto mortali, nei quali i cristiani cadono di continuo. Un cristiano non dovrebbe commetterli, certo, ma si sa che l’uomo è debole.
Ora, commettendone uno, il cristiano smette di essere cristiano? Ma via, non diciamo stronzate da far scendere la uallera perfino agli studenti del primo anno di Teologia. Tutt’al più dimostrerà di non essere un buon cristiano, ma si sa pure che la perfezione non è di questo mondo, che il peccato ci sta dentro ab initio, e che Satana è tentatore. Ed è perciò che Dio, nella sua infinita misericordia, se vuole, può perdonarlo. Dovessimo negare la patente di cristiano a chiunque commetta un peccato mortale (il furto, per esempio, o desiderare la roba o la donna d’altri), quanti ne rimarrebbero?
Con quale superbia, dunque, che peraltro è peccato capitale, Langone può dire “io sono cristiano e lui no”? Breivik sarà un peccatore, questo sì, senza dubbio, ma Langone come può negare la sua fede? Potrà giudicare le sue azioni, anche se in realtà il dettato evangelico gli consiglia di astenersi, ma con quale strumento può negare che in Breivik non ci sia fede? È proprio in virtù di quella, e della grazia, attraverso il pentimento, quando verrà, che Breivik potrà arrivare addirittura ad essere più innocente di Langone agli occhi di Dio: come può ignorarlo, uno che si vanta di aver sempre il Catechismo a portata di mano? Sembra quasi si compiaccia dei suoi peccati (non di rado mortali),  che confessa pubblicamente, quasi certamente solo per potersi subito compiacere del fatto che la bontà di Dio è immensa dinanzi a un compulsivo che pecca e si pente, pecca e si pente, pecca e si pente, ad libitum – e poi nega a Breivik la stessa chance? E la carità? E – se non la carità – la coerenza?




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5 commenti:

  1. Caro Langone, quindi i numerosi preti pedofili (peccato atroce) spostati di parrocchia in parrocchia non sono cristiani? ma se non sono cristiani perchè continuano rimanere nel ventre della Chiesa e nelle parrocchie?
    Secondo la sua "(perversa)logica" quindi il Papa non sarebbe un cristiano?

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  2. Citazione:

    " I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorità? Fà il bene e ne avrai lode,

    poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male."


    Lettera di San Paolo ai Romani 13:3-4

    Ora Dove stai scritto che secondo Cristo no nsi dovrebbero uccidere i colpevoli a me sfugge.
    Alla Chiesa molto piu intelligente di questo fondamentalista infatti no sfugge infatti secondo il Catechismo la pena di morte e´perfettamente ammessa!

    Ma si sa che i cattolici la Bibbia non la leggano!!

    Simone

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  3. volpi Anche claudio Magris ha scritto un pessimo commento sulla triste vicenda. Pensate che alla fine citava "il tutto è possibile" di dostoeskji e sosteneva per qualche arcano motivo che la Norvegia ha ceduto più a questo fenomeno della Spagna. "l'infinita idiozia del male" si intitola il pezzo

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  4. Longone definisce il termine cristiano come "quasi" sinonimo di cattolico praticante e definisce Breivik come un figlio di Lutero. c'è quindi una polemica fra cristiani diversi che ai non cristiani dovrebbe interessare poco nel merito. inoltre non dice che Breivik non è cristiano, ma che non è cristiano fondamentalista. cioè lo considera un eretico, quindi un peccatore in termini di fede quanto lo può essere un musulmano o anche di più. insomma, questo Longone sembra appassionarsi a dibattiti che annoiavano già i cristiani del Settecento, ma probabilmente fa molto snob essere retrò, in certi ambienti.

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  5. ops, intendevo Langone

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